secondo me parlare di una squadra di calcio in modo squisitamente aziendale è qlcs di incomprensibile.
cioè sono d'accordo sul "c'è potenziale inespresso per lo sfruttamente del brand", quello è assolutamente veritiero, la gente si comprerebbe anche i copricesso dell'sscnapoli giusto per partecipare dell'azzurro, un po' come s'accatt o' calendario, le asciugamani ed il telo da mare calcionapoli

.... dunque fin qui fila.
pero' introdurre il concetto di costo-opportunita su calciatori che nn hanno reso come per un macchinario inutilizzato è un abominio. tutto sommato il presidente avrebbe potuto intraprendere un'altra scelta "ok, non acquisto, non rinforzo, ma getto le basi per lo stadio, per le giovanili, per strutture e scuole calcio in giro per la campania.. etc", era sicuramente una scelta quanto meno comprensibile, ma in tal modo fatturato, introiti vari, la forte risonanza prima a livello locale, poi nazionale ed ora internazionale, non sarebbe mai stata raggiunta, e dunque i ricavi sarebbero cmq bassi, l'appeal della squadra per paytv, sponsor e media, non si sarebbero mai raggiunti.
cioè fondamentalmente sto esimio prof si dimentica che fino a 20 anni fa le squadre di calcio nn erano manco spa, e che quindi il loro tipo di utile non è quello che si trova alla fine del conto economico, ma il continuare ad attrarre tifosi, passione, etc. tutte cose che il napoli trova nel suo backround per la sua storia, per il suo essere stata la squadra del sud "que no le podia ganar al norte

", il napoli è una squadra che non puo pero' vivere solo di storia, perche prima o poi tutti la dimenticano, per rinvigorire il vero utile c'è bisogno di vincere, di riprendere il ruolo di guastafeste delle strisciate, magari di riuscire addirittura a far di meglio..
ovviamente quello di de laurentis nn è manco un pensiero del genere, e lo sappiamo

, e cmq non abbiamo capito dove vuole andare a parare alla fine