S'ha magnat tutt cose iss...:asd:
Spoiler([url]http://www.nonmidire.it/wp-galleryo/ronaldo-decisamente-ingrassato/ronaldo-ingrassato.jpg[/url])
fullofluttamma come sta? rassicuratemi,non vorrei avesse fatto qualche gesto inconsulto.:rofl: :rofl: :rofl: :rofl:
Ma che cazz e articoli vai citando Diè
fullofluttamma come sta? rassicuratemi,non vorrei avesse fatto qualche gesto inconsulto.
e obama ci riprova a spendere 500 miliardi di $ per aumentare le buste paga dei lavoratori e incentivi per far partire l'economia. vediamo se stvolta caccia le palle e va fino in fondo oppure si mette a 90 di fronte alle resistenze dei repubblicani.io capisco davvero pochissimo, ma qualche previsione concreta di quello che potrebbe accadere non si può leggere?
l'obiettivo della destra usa è quella di cinesizzare (lavorare il doppio e guadagnare un terzo) il paese. identico è l'obiettivo in europa della BCE, di cui merkel e sarkò sono più o meno consapevoli burattini.
vediamo come andrà a finire. se finisce male saranno cazzi molto più mari per tutti
io capisco davvero pochissimo, ma qualche previsione concreta di quello che potrebbe accadere non si può leggere?aè, ci vorrebbe la palla di vetro.
Qualcosa di non troppo tecnico. Giusto per farsi un idea se mettere i soldi nel materasso o no.
Obama non può fare il guerrigliero solitario dato che i Repubblicani hanno la maggioranza alla House, quindi deve fare i conti con loro per forza. E questa cosa dei 500 miliardi non passerà dato che in USA a livello di decisioni politiche ci stanno battendo in merito a inconsistenza e assulta empasse. Ai Repubblicani l'idea solo di spendere 500 miliardi di soldi pubblici senza un taglio al costo dello stato fa ribrezzo. Inoltre manca il leader, Obama ha fallito e credo non verrà più eletto dagli americani.
Ma il vero spettacolo pietoso lo offre l'Europa, terra di nessuno con 27 Stati dove i capi di governo probabilmente non arriveranno a fine anno per dichiarata incapacità di affrontare il momento. Ed intanto arrivano queste notizie...agghiaccianti da far tremare i polsi.
La Banca centrale europea si spacca sul tema scottante degli acquisti di titoli di Stato: Juergen Stark, membro tedesco del comitato esecutivo dell'istituto, intende annunciare le sue dimissioni dopo la chiusura dei mercati oggi. Lo scrive l'agenzia Reuters citando alcune fonti secondo le quali il motivo delle dimissioni sarebbe un conflitto sugli acquisti dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà.
Ieri il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, aveva rifiutato commenti alla domanda se l'istituto avesse intenzione di sostenere i paesi in difficoltà, Italia e Spagna in prima fila, con ulteriori acquisti di loro bond.
sti repubblicani sono dei criminali terroristi. obama li smerdi in mondovisione dimostrando che sono nemici dell'america, poi voglio vedere
I crucchi si preparano ad uscire dall'Euro secondo me. Fanno bene perché il solo mettersi al tavolo con portoghesi, italiani e greci cioé gente che la serietà non sa manco cosa sia ti prova la mente e lo spirito. Ma quello che non sanno è che l'Euro è un patto di sangue. Sarà la loro fottutissima tomba, la terza in 100 anni.i greci ce l'hanno da 2 anni un governo serio, eppure la medicina della BCE li ha aiutati solamente a NON uscire dalla situazione disperata in cui si trovava.
Non credo proprio che i greci abbiano un governo serio. Se continui ad avere un deficit pauroso, debito pubblico in aumento e pil in caduta libera dopo i guai che hai passato, vuol dire che chi ti governa non sta facendo bene il suo lavoro, nonostante i miliardi di aiuti che tutta l'Europa ha mollato. Roba da rifare la Grecia da capo con un po' di sale in zucca.NO, vuol dire che è la ricetta di tagli è sbagliata.
ma si prostiamoci alla bce, inseriamo il pareggio di bilancio nella costituzione.
Na cosa immonda, l'unica cosa ragionevole da fare rimane quella di uscire dall'eurozona, del tutto, parlo anche dal mercato europeo.
Maronna santa, ma tu stai degenerando. :brr::boh:
NO, vuol dire che è la ricetta di tagli è sbagliata.
il risanamento del debito è una cosa da fare in tempo di vacche grasse. con le vacche magre bisogna spendere, investire ecc. hai presente roosvelt? il new deal? politiche keynesiane?
ciò che impone la BCE e i repubblicani in america sono il loro esatto opposto. per questo dico che sono criminali e vanno fermati. e poi la gente, compresi politici inetti e ignoranti fanno pure sì come tanti pecoroni a dire bisogna ridurre il deficit
:boh:
Seriamente poi dite che io mi incazzo, puoi pure non essere d'accordo con me ma ci sono economisti che lo dicono, io non è che mo mi metto a raccontare le favole, l'uscita dall'euro non serve a un cazzo se non affossarti ancora di più se non chiudi il libero mercato sull UE, fermando così quasi del tutto le speculazioni.
Ti do due numeri. Debito pubblico Italiano 1.903.780.435.126 Miliardi di Euro in questo istante, in rapida salita.allora arrenditi, legati un cappio al collo e impiccati. oppure promuovi una governance politica dell'europa, l'EURO moneta sovrana e gli eurobond.
Tasso di interesse che paga la Grecia per i suoi titoli di Stato a due anni : 54%
Con questi numeri l'unico New Deal che puoi fare è quello per ristrutturarti la tazza del cesso di casa.
allora arrenditi, legati un cappio al collo e impiccati. oppure promuovi una governance politica dell'europa, l'EURO moneta sovrana e gli eurobond.
se preferisci seguire i dettami dei tecnocrati della BCE fai molto prima con la prima opzione che ti ho dato, e soffriresti anche di meno
Ma guarda che i tecnocrati della BCE ti hanno detto che devi tagliare le spese di un TOT. E ti hanno pure suggerito come fare. Ora se hai un governo che di tagliare i costi della politica non ci pensa neanche, di ridurre gli sprechi nella sanità manc pa cap, di ridurre enti, di smetterla di strozzare la libera impresa non se ne fotte un cazzo; ma l'unica cosa che sa fare è aumentare le tasse, aumentare le tasse e tagliare servizi a chi o bbuo? :boh:hai le idee confuse, ammischi cose giuste a castronerie. ho evidenziato le prime (intanto sono cose che la BCE NON ci ha chiesto)...
Qua la questione è semplice, di soldi in cassa non ce ne sono più, ricorrere al debito diventa sempre più difficile e sopratutto RISCHIOSO, l'unica soluzione sono apportare tagli ai rami secchi e ridurre la presenza regolatrice dello Stato. Bisogna essere realisti, altre vie non ce ne sono.
Uagliù per me ha ragione full-of-lutamma ( :brr:).quello è il passo determinante. se non lo si fa, non è possibile risanare. per questo imporre il pareggio di bilancio a stati in difficoltà significa condannarli per sempre: gli togli ogni possibilità di finanziare il risanamento
Di fare passi indietro non è cosa. Al momento bisogna affrontare la situazione cercando di risanare, però è pur vero che c'è bisogno di creare alternative perchè puoi aumentare oggi le tasse, domani, dopodomani, ma prima o poi non potrai più. E' questo il punto: siamo governati da gente che non si pone responsabilità. Non fa manovre: aumenta solo tasse e riduce le pensioni. La prospettiva di vita/lavoro per i nostri governanti è bassissima e l'idea è quella di fottere ora che ce n'è la possibilità. Nessuno e dico nessuno ha la volontà di dire: uagliù, facimm chest. Spendiamo 10 miliardi di euro per la ricerca. Almeno li spendiamo in qualcosa, facimm verè ca facimm coccos. No, meglio un uovo oggi che una gallina domani. Bene :pariamm:
uagliù, detto in parole povere: per risanare non puoi solamente togliere risorse lì dove vengono sprecate, altrimenti negli anni il problema si ripresenterà ancora e ancora. quindi devi anche investire: far girare l'economia, aumentare i consumi ecc. in questo modo aumenti la base imponibile e ti finanzi il risanamento a medio e lungo termine. nel momento in cui imponi il pareggio di bilancio impedisci, di fatto, la possibilità di investimenti. e ricadi nel primo caso in cui perdi tutto, diventi schiavo.
e verimm si na vota tant full_of_ ammette di pensare stronzate.
gli piace cedere al ricatto di marchionne
gli piace cedere al ricatto dei diritti TV
gli piace cedere al ricatto della BCE
ma foss nu poc ricchion? o è uno di loro? :look:
il solito livello di merda tipico di questo forum quando parlo io.diciamo che il tuo pwrsonaggio si presta :rotfl: :rotfl:
Tabula rasa
Prima o poi succer......
diciamo che il tuo pwrsonaggio si presta :rotfl: :rotfl:
Ragazzi io vorrei contribuire al post, pero francamente Saltatempo ha postato dei trattati. Io non e' che non ho capito un cazzo ma un certo punto gli occhi si sono apparpagnati e la mente ha detto va buo fatt nu gir in uncesored che ti mantieni arzillo .....
Alla fine quale' il problema? pero detto piu a paesano spiegatelo senza l'ausilio di paroloni etc etc che ce fa mal a cap
Comunque la presunzione credo accompagnata a una profonda ignoranza di alcuni elementi della nostra società è francamente inquietante. Non siete in grado di portare avanti un discorso su toni civili. Ma vi rendete conto e quant stat acciss, ma proprio a livello di personalità e comunicazione con l'altro. Vuje sul 'ngopp a internet putit sta.Sono 5 mesi che saluti questo forum di merda e manc' te liev' a nanz' e palle. Non capisco perchè sprechi tempo qua sopra, potresti ambire a discussioni con gente di ben altra risma :ahsisi:
Ovviamente non è riferito a tutti. Addio.
Con voi mi diverto, mi tirate su di morale perchè dovrei andarmene?Dici che è nu forum 'e merda :boh: Se ti diverte la merda allora sei un coprofago. Ti devo presentare South :sisi: :look:
Sono finiti i soldi.
Investire senza n eur. Magari mettiamo in circolo sta cap e chiumm che ti ritrovi sulle spalle.
Comunque la presunzione credo accompagnata a una profonda ignoranza di alcuni elementi della nostra società è francamente inquietante.
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
secondo te, invece, come si investe? portandosi le banconote da 5€ appresso???? :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
bravo.
quindi miett't ngopp a cocch libr e economia, prima di scrivere qualcosa riguardo quest' argomento :ok:
quello è il passo determinante. se non lo si fa, non è possibile risanare. per questo imporre il pareggio di bilancio a stati in difficoltà significa condannarli per sempre: gli togli ogni possibilità di finanziare il risanamento
Dici che è nu forum 'e merda :boh: Se ti diverte la merda allora sei un coprofago. Ti devo presentare South :sisi: :look:
uagliù, detto in parole povere: per risanare non puoi solamente togliere risorse lì dove vengono sprecate, altrimenti negli anni il problema si ripresenterà ancora e ancora. quindi devi anche investire: far girare l'economia, aumentare i consumi ecc. in questo modo aumenti la base imponibile e ti finanzi il risanamento a medio e lungo termine. nel momento in cui imponi il pareggio di bilancio impedisci, di fatto, la possibilità di investimenti. e ricadi nel primo caso in cui perdi tutto, diventi schiavo.
e verimm si na vota tant full_of_ ammette di pensare stronzate.
gli piace cedere al ricatto di marchionne
gli piace cedere al ricatto dei diritti TV
gli piace cedere al ricatto della BCE
ma foss nu poc ricchion? o è uno di loro? :look:
Il punto è che in italia servono 40 miliardi di euro. Ed in brevissimo tempo.
Il punto è che ci stanno dei caimani che stanno cercando di portare i BTP a tassi enormi giocando sulla domanda a fronte di un offerta di titoli che sembra essere costante.
Per risolverla bisogna comprimere l'offerta, e quindi: pareggio di bilancio e patrimoniale. Non è questione ideologica (che io non condivido) ma necessità.
Il pareggio di bilancio come idea di finanza neutrale è n'ata cos. Ca stamm chè pezz ncul.
Il punto è che se si continua a far operare certa gente in regime fortemente speculativo, si finisce in questioni come questa.
Che vuoi risanare con politiche che nel tempo minore possibile hanno effetto dopo 3 o 4 anni?
Oltre al fatto che con l'aria che tira, chi si mette a fare investimenti a redditività incerta? Sempre se c'è ancora redditività in qualche settore di investimento eh...
Comunque in merito alla questione pareggio del bilancio...si tratta di avere bene presente cosa sarà il futuro. Gli Stati americani possono contrarre debito non oltre una certa soglia oltre la quale si mettono in moto delle leggi federali volte a ridurre e rientrare. Ora si l'Europa è vecchia, ha millemila anni di storia ecc.ecc. però credo sia giunto il momento di lasciare i nazionalismi da parte ed affidare alcune questioni ad un ente sovra-nazionale...ovviamente a rappresentanza democratica. La questione è che già esiste ma è pieno di polvere. La Storia ci chiede di unirci ancor di più, di formare un corpo ancora più stretto e comunicante per non finire nell'oblio. Illuso è che pensa che la sfida nei confronti di 3 miliardi di persone in Asia si vinca facendoci i fatti del nostro orticello. Manna dal cielo sarebbe una Unione Europea veramente unita, con una politica estera comune, fiscalità comune e sistema giudiziario su alcune faccende comune. Magari ai crucchi che sono quelli che rompono le palle con il loro uber alles gli costruiamo la nuova Capitale federale in mezzo a una di quelle foreste che hanno loro e per farli contenti la chiamiamo Beckembauer.
Tutto giusto. Anche se preferirei fare tagli invece di una patrimoniale che da mazzate alla cecata a tutti. L'unico appunto che mi sento di fare è che purtroppo la cifra di 40 miliardi ogni giorno che passa aumenta sempre più riducendo gli spazi di manovra :(
Comunque la questione speculazione c'entra ma non credo al 100%. Nonostante il divieto di vendite allo scoperto qua si continua a scendere a botte di 5%, sono proprio gli investitori che se ne stanno andando. Ed ovviamente arrivano gli sciacalli, ma solo perché trovano terreno fertile, imho. Che brutta fine stiamo facendo. :fuga:
Tutto giusto. Anche se preferirei fare tagli invece di una patrimoniale che da mazzate alla cecata a tutti. L'unico appunto che mi sento di fare è che purtroppo la cifra di 40 miliardi ogni giorno che passa aumenta sempre più riducendo gli spazi di manovra :(
Tagli a cosa? Vuoi aumentare finanziarizzazione e margini imprenditoriali di rischio, fasce di mercato, in una situazione in cui è impossibile chiedere somme a prestito?
Oltre a deprimere ancora di più il consumo aggregato. Lo fece la Thatcher dopo i '70, che ha risolto?
In questioni come questa esistono due mezzi di finanziamento straodrinari della spesa pubblica: debito pubblico o patrimoniale. Di lì non ci si muove. Lo diceva già Ricardo 130 anni fa.
Tagliare gli sprechi che sono tanti. Io non voglio assolutamente toccare pensioni degli anziani e stipendi pubblici, ma evitare che la politica e la macchina statale ci costi 50 mil di euro l'anno più altri soldi non rintracciabili mi sembra il minimo da fare in questo periodo. Io voglio semplicemente tagliare sprechi e privilegi, e magari in mezzo mettiamoci pure in vendita qualche bene dello Stato. L'Eurpa questo ci aveva chiesto in parole povere, ma sti politici hanno fatto orecchie da mercante.
Sul tuo precedente post condivido con te questi dubbi di natura "tecnica". Parlando per parlare, la BCE farebbe capo ad un organismo "federale" che nulla ha che vedere con i singoli stati, quindi la possibilità di favorire l'uno o l'altro risulterebbe proprio impossibile per funzioni e compiti. Sulla questione BTP è vero. E' un grosso scoglio. Ma si può ritrattare....chi ha BTP ha trent'anni e si ritrova o con un default o con il ritorno alla lira che farà?
I debiti. Sulla questione io appoggio l'idea tedesca che è molto semplice. Loro ci danno una mano, si accollano anche i nostri debiti ma a decidere del destino economico nostro poi non saremo più noi, dato che non ne siamo stati in grado. Alla fin fine le garanzie sacrosante che chiedono non siamo in grado di garantirle, quindi ben venga una organizzazione sovranazionale, quanto più democratica possibile a far uscire il sangue dai denti a chi se ne è fregato di essere rigoroso. Però si deve fare, e non bisogna lamentarsi. Si parla di uscire dall'Euro, ma quando ci assumeremo come popolo le nostre responsabilità??? Mo è colpa dell'euro se in Italia evadono tutti, c'è una corruzione da sud america e la gente che votiamo ci prende solo in giro??? Torna la Lira e magicamente tutto si aggiusta?
Uno “standard retributivo” per tenere unita l’EuropaSI POTREBBE ANCHE FARE, a patto che ci sia una quota europea di spese per servizi che ogni cittadino paga per poter circolare
La crisi europea non è finita: la divergenza tra i costi del lavoro per unità prodotta sta alimentando squilibri potenzialmente letali per l’Unione monetaria. Occorre uno “standard retributivo” per ridurre lo sbilanciamento tra paesi in surplus e paesi in deficit commerciale. L’interesse generale all’unità europea coincide con gli interessi dei lavoratori, siano essi tedeschi, italiani o greci.
Sembrano lontani i tempi in cui Olivier Blanchard e Francesco Giavazzi (2002) consideravano l’ampliamento degli squilibri commerciali tra paesi europei un sintomo virtuoso della maggiore integrazione finanziaria della zona euro. Da qualche anno la loro tesi appare superata, e va invece diffondendosi tra gli studiosi una chiave di lettura molto meno rassicurante degli sbilanciamenti nel commercio intra-europeo. Stando a questa interpretazione alternativa la crisi dell’unità europea non può banalmente derivare da finanze pubbliche fuori controllo ma sembra piuttosto essere associata a un problema di indebitamento complessivo, sia pubblico che privato, e in particolare a uno squilibrio nei rapporti di debito e credito tra i paesi membri dell’Unione. Più precisamente si ritiene che la crisi sia alimentata da una profonda asimmetria tra economie forti ed economie deboli dell’area, che determina surplus crescenti soprattutto per la Germania a fronte di deficit commerciali sistematici per i paesi “periferici” dell’Unione. Numerosi analisti iniziano in questo senso a temere che lo squilibrio tra paesi in surplus e paesi in deficit con l’estero possa rivelarsi un grave fattore di instabilità e una potenziale minaccia per la tenuta futura dell’Unione monetaria.[1] Persino il Consiglio e la Commissione europea, solitamente riluttanti sul tema, hanno iniziato a riconoscere che uno squilibrio eccessivo nei commerci intra-europei accresce l’instabilità e il rischio di nuove crisi.
Ma quali sono le cause degli squilibri commerciali interni alla zona euro? Per quale motivo la Germania continua ad accumulare surplus mentre Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna tendono sistematicamente al deficit nei conti con l’estero? Limitarsi ad affermare che i paesi “periferici” spendono troppo mentre la Germania spende troppo poco è tautologico. Più interessante ci sembra la tesi secondo cui gli attuali scompensi commerciali sarebbero almeno in parte da imputare ad una divergenza tra i costi del lavoro per unità prodotta dei vari paesi dell’Unione. E’ questa una interpretazione di cui si discute da tempo e che raccoglie il parere favorevole di svariati esperti. Di recente tuttavia Charles Wyplosz (2011) ha respinto con risolutezza questa spiegazione. L’economista del Graduate Institute di Ginevra riconosce che dal 1999 ad oggi in Germania i salari sono cresciuti pochissimo rispetto alla produttività, per cui il costo unitario del lavoro si è ridotto e la competitività è aumentata rispetto agli altri paesi. Egli però aggiunge che il cambiamento relativo dei costi unitari non ha quasi mai superato i dieci punti percentuali. Data la bassa elasticità delle bilance commerciali ai costi unitari, Wyplosz arriva a concludere che le variazioni di questi ultimi sono state troppo modeste per rientrare tra le determinanti principali degli squilibri intra-europei.
Wyplosz è uno dei massimi esperti in tema di unione monetaria. Le sue conclusioni dovrebbero quindi almeno in parte rassicurarci sulla tenuta futura della zona euro. In realtà esse non appaiono convincenti, per almeno due motivi. In primo luogo, se il problema consiste nel verificare la robustezza della zona euro di fronte alla eventualità di nuovi attacchi speculativi, allora si deve tener presente che gli operatori sui mercati finanziari elaborano le loro strategie anche alla luce degli andamenti attesi delle principali variabili economiche. In quest’ottica si dovrebbe quindi tener conto non solo degli squilibri commerciali già registrati ma anche dei fattori che possono concorrere ad accentuarli ulteriormente in futuro. Il grafico seguente offre in tal senso alcune indicazioni:
([url]http://www.economiaepolitica.it/wp-content/uploads/graf-brancaccio.JPG[/url])
dati OECD
La figura mostra l’andamento effettivo dei costi monetari del lavoro per unità di prodotto dal 1999 al 2007, mentre per gli anni successivi descrive la loro proiezione lineare. Dal grafico si evince che se le linee di tendenza che hanno caratterizzato il primo decennio di vita della zona euro venissero confermate anche in futuro, la divaricazione tra i costi assumerebbe ben presto dimensioni eccezionali. In particolare, il costo unitario del lavoro in Germania diminuirebbe in termini assoluti a fronte di incrementi estremamente accentuati in Irlanda, Spagna, Italia, Grecia e Portogallo. In pochi anni la forbice tra i costi sarebbe dunque tale da generare divari di competitività senza precedenti. Essa potrebbe quindi condurre a quella che Krugman (1995) ha definito una “mezzogiornificazione” delle periferie europee, vale a dire desertificazioni produttive e migrazioni di massa dalle aree più deboli dell’Unione. Vi è chi reputa questa eventualità una conseguenza logica del processo di centralizzazione dei capitali europei in atto da tempo, e della connessa tendenza alla “egemonizzazione tedesca” dell’Europa. Se così fosse si tratterebbe di un processo altamente rischioso, che potrebbe a un certo punto pregiudicare la sopravvivenza stessa dell’attuale Unione monetaria.
Il secondo limite dell’analisi di Wyplosz verte sul fatto che egli esamina le divergenze tra i costi unitari guardando soltanto ai loro effetti sui prezzi relativi e quindi sulla competitività dei paesi della zona euro. Egli cioè trascura il fatto che i mutamenti nei costi monetari unitari possono avere implicazioni anche sui margini di profitto e quindi sulla distribuzione del reddito. Per esempio, se in Germania il costo monetario del lavoro per unità prodotta si riduce può accadere che le imprese tedesche decidano di ridurre i prezzi ma può anche darsi che scelgano di aumentare i margini. Ora, eventuali aumenti del margine di profitto modificano la distribuzione del reddito: la quota salari si riduce e la quota profitti aumenta. Di conseguenza, poiché la propensione al consumo sui salari è in genere molto più alta della propensione al consumo sui profitti,[2] lo spostamento distributivo a favore di questi ultimi provocherà in Germania un calo della domanda e delle importazioni e quindi un ulteriore aumento del surplus commerciale tedesco. Oltre al consueto effetto che passa per i prezzi e per la competitività esiste dunque un secondo effetto squilibrante che passa per la distribuzione e la domanda. Wyplosz e in generale gli economisti mainstream tendono a trascurare questo fenomeno aggiuntivo, eppure esso può risultare più potente di quello tradizionale.
Se dunque la causa degli squilibri intra-europei può essere almeno in parte rintracciata nella divaricazione tra i costi del lavoro per unità prodotta, si pone il problema di individuare un criterio per contrastare questa tendenza. Ma quale meccanismo potrebbe concretamente arrestare l’ampliamento della forbice tra i costi? Nelle trattative in corso sulla riforma del Patto di stabilità, alcune forze in seno al Consiglio europeo insistono affinché si affermi ancora una volta l’idea che il mercato, lasciato a sé stesso, sarebbe in grado di correggere spontaneamente gli squilibri. Nei documenti preparatori della riforma si trovano infatti varie esortazioni, rivolte ai paesi in deficit con l’estero, ad accrescere ulteriormente la flessibilità del mercato del lavoro e ad abolire gli ultimi scampoli di indicizzazione dei salari. In sostanza, si vorrebbe che il Consiglio sollecitasse i paesi tendenti al deficit commerciale ad abolire i residui lacci normativi e contrattuali che disciplinano i rapporti di lavoro e li esortasse per questa via a lanciarsi all’inseguimento della Germania nella corsa al ribasso dei costi. In effetti questa ennesima istigazione al dumping e alla deflazione salariale non costituisce una novità. Si tratta di una politica già ampiamente sperimentata in passato. A conti fatti, essa non sembra aver minimamente contribuito ad attenuare gli squilibri e questa volta potrebbe anche far piombare l’Europa in una nuova recessione.
Un’alternativa alla linea di indirizzo descritta tuttavia esiste. Potremmo definirla “standard salariale” o “standard retributivo europeo”. Lo “standard” opererebbe su due pilastri: 1) Tutti i paesi membri dell’Unione dovrebbero esser tenuti a garantire una crescita delle retribuzioni reali almeno uguale alla crescita della produttività del lavoro (la definizione di “retribuzioni reali” può essere estesa fino a includere beni e servizi collettivi garantiti dallo stato sociale); l’obiettivo è di interrompere la caduta ormai trentennale della quota salari in Europa[3] e di eliminare la tendenza recessiva che da essa consegue, vista la maggior propensione al consumo dei salari rispetto ai profitti;[4] 2) Al di sopra della crescita minima, lo “standard” legherebbe la crescita delle retribuzioni reali agli andamenti delle bilance commerciali, allo scopo di favorire il riequilibrio tra paesi in surplus e paesi in deficit con l’estero; in particolare, i paesi caratterizzati da surplus commerciale sistematico dovrebbero essere indotti ad accelerare la crescita delle retribuzioni rispetto alla crescita della produttività al fine di contribuire all’assorbimento degli avanzi con l’estero. In sostanza, il primo pilastro dello “standard” opera in chiave di redistribuzione sociale, il secondo pilastro agisce sul riequilibrio commerciale, ma entrambi sono orientati al rilancio complessivo della domanda e del reddito europei.[5] Infine, la cogenza: i paesi nei quali gli andamenti del rapporto tra retribuzioni reali e produttività fossero divergenti rispetto allo “standard” dovrebbero essere sottoposti a sanzioni analoghe a quelle previste dai Trattati europei nel caso di deficit pubblici “eccessivi”.
Da un punto di vista concettuale la proposta di “standard retributivo” segue la fondamentale lezione di Keynes secondo cui la crisi può essere scongiurata solo se il peso del riequilibrio commerciale viene spostato dalle spalle dei paesi debitori a quelle dei paesi creditori, attraverso una espansione della domanda da parte di questi ultimi anziché una contrazione da parte dei primi. La proposta dovrebbe inoltre esser concepita come tassello di un piano più generale, che miri finalmente all’attivazione di un motore “interno” dello sviluppo economico e sociale europeo. Infine, un aspetto politicamente interessante dello “standard” è che esso rivela che l’interesse generale alla unità europea coincide con gli interessi dei lavoratori, siano essi tedeschi, italiani o greci.[6] Lo “standard” riesce in tal senso a generare una potenziale convergenza di interessi tra lavoratori appartenenti a paesi diversi, nonostante la divergenza tra i rispettivi costi unitari del lavoro. Per questo motivo potremmo definirlo un esempio concreto e non retorico di internazionalismo del lavoro.[7]
Naturalmente resta tutta da verificare la possibilità che a breve si riescano a smuovere le istituzioni dell’Unione nella direzione suggerita dallo “standard”. Un buon avvio potrebbe consistere in una ipotesi alternativa di riforma del Patto di Stabilità da parte dei partiti socialisti e delle sinistre europee. Si potrebbero inoltre rimodulare le iniziative sul salario minimo già avviate in seno al Parlamento europeo, al fine di renderle conformi alla logica generale dello “standard retributivo”. Ad ogni modo, quel che più conta, per il momento, è diffondere la consapevolezza che l’unità europea è minacciata anche da forze centrifughe che stanno ampliando a livelli potenzialmente insostenibili la forbice tra i costi unitari del lavoro. La pretesa di contrastare queste forze affidandosi alle consuete ricette liberiste potrebbe generare effetti contrari alle attese e danni irreparabili.[8]
Riferimenti bibliografici
Alesina, A., Perotti, R. (2010), Ricette sbagliate: più spesa in Germania,18 giugno.
Banca d’Italia (2010), I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2008, Supplemento al bollettino statistico, n. 8, 10 febbraio.
Blanchard, O., Giavazzi F. (2002), Current Account Deficits in the Euro Area: the End of the Feldstein-Horioka Puzzle?, Brookings Papers on Economic Activity, n. 2.
Brancaccio, E. (2008), Deficit commerciale, crisi di bilancio e politica deflazionista, Studi Economici, n. 96.
Giavazzi, F., Spaventa L. (2010), The European Commission’s proposals: Empty and useless, 14 October.
Brancaccio, E. (2010), L’afflato europeista alla prova dei dati, in Brancaccio E., La crisi del pensiero unico, 2° ed., Franco Angeli, Milano.
Graziani, A. (2002), The Euro: an Italian Perspective, International Review of Applied Economics, 16, 1.
Hein E., Vogel L. (2008), Distribution and growth reconsidered: empirical results for six OECD countries, Cambridge Journal of Economics, 32.
Krugman, P. (1995), Geografia e commercio internazionale, Garzanti (ed. orig. Geography and Trade 1991).
Stockhammer E., Onaran O., Ederer S. (2009), Functional income distribution and aggregate demand in the Euro area, Cambridge Journal of Economics, 33.
Wyplosz, C. (2011), Happy 2011?, 5 January.
Permettimi, ma non puoi recuperare 40-50 miliardi di euro in pochi mesi tagliando gli sprechi. Se vuoi intervenire sulla spesa pubblica,
PER FORZA devi eliminare o sistema sanitario nazionale o sistema previdenziale, almeno per come lo conosciamo oggi. Come sta facendo, fallendo, la Grecia.
Rilancio sui tecnicismi: per far fronte a disavanzo, in caso di "debito federale" uno stato come dovrebbe finanziare la spesa pubblica? Con quali modalità? Chi è preposto a concedere cosa? Coin quali velocità?
Inoltre sarebbe bene che mafiosi e cammorristi iniziassero ad investire in maniera legale come fanno in America. La Mafia ha tirato su intere città lì. Hanno miliardi e miliardi e devono iniziare a spenderli.quello lo stanno facendo... e lo fanno da anni. gli manca proprio di investire nelle finanza pura. però a noi preferiscono papparsi fondi europei che mettere in circolo proprio i loro... diciamo che hanno un pò di mente chiusa agli affari infatti
Non li recuperi, ma metti mano per forza di cose a riforme serie che servono come il pane a questo paese. Magari nell'immediato calmi anche i mercati ponendo un freno al "corpo della preda" che sembrava morto ma in realtà da segni di vita. La questione della patrimoniale, anche se ideologicamente non la condivido, si potrebbe anche attuare. Il mio personale dubbio è che dopo la patrimoniale tutto continui come prima. Ristrutturiamo la facciata nell'immediato e sono d'accordo. Ma sappiamo tutti che sono le fondamenta che urgono di un intervento, e pochi hanno il coraggio/interesse di metterci mano. Toccare il welfare state credo sarebbe pure cosa buona e giusta. Non intendo lasciare milioni di persone senza copertura sanitaria, ma smetterla ad esempio di finanziare strutture private son i soldi pubblici...rendere tutto più meritevole. Chi paga ha diritto, chi no si appenda. Un evasore che dichiara 7.000 euro l'anno non deve aver accesso a strutture pubbliche in alcun modo. E' l'operaio che paga tutte le tasse che deve essere trattato come un Re quando entra in un ospedale. E qui andiamo pure alla lotta alla evasione. La questione è che i problemi sono talmente tanti e collegati tra loro che se uno si mette a fare l'elenco non la finiamo più. La colpa è dei politici, che non solo hanno governato male, ma hanno anche fallito nell'educare un popolo, assecondandone le più aberranti inclinazioni al disprezzo della cosa pubblica per garantirsi l'impunità a vita. Io almeno così la vedo e sinceramente non vedo all'orizzonte manco un filo di luce. Dicono che la notte è più buia prima dell'alba. Lo spero con tutto il cuore, anche se ci credo poco.
La seconda parte del tuo post francamente non la capisco. Se si diventa un corpo solo si attuano i meccanismi che esistono ad esempio in USA, dove l'unico autorizzato a contrarre debito è l'ente federale e non il singolo stato. Bisogna a mio modo di vedere ragionare quanto più è possibile come corpo unico, con fiscalità comuni, sistemi sanitari e pensionistici quanto più simili dalla Svezia alla Grecia.
Comunque per me i discorsi di full-of-lutamma non sembrano inconsistenti, anzi. :sisi:
Un piccolo particolare: in Usa non esiste welfare e grazie al cazzo che può sussistere a lungo un sistema federale di quel tipo.
Ripeto la domanda: come fai a finanziare disavanzo di una nazione? Come fai a far investire nelle infrastrutture, negli investimenti produttivi un paese che non può emettere bond? E soprattutto: chi decide quale nazione può investire a debito e chi no? E' utopico capisci?
Inoltre, vuoi intervenire sui "privilegi" e sul welfare per dare un segnale agli agenti economici e non credi che ci sia bisogno piuttosto del ridimensionamento del potere arbitrario e sanzionatorio della BCE, che può agire senza chiedere permesso a nessuno, e senza che nessuno in pratica abbia formalizzato i suoi parametri (tax d'interesse, inflazione, disavanzo/pil)
Forse non l'hai capito, ma tutto parte da lì.
Comunque si è capito che sei neoclassico e che credi alla stronzata dell "accumulazione di capitale". Beato te.
Vi volevo dire un'ultima cosa. Sembra, ripeto sembra che il fondo d'investimento Cinese sia pronto a salvare il culo all'Italia.Magari ci faranno fare i lavori che manco più gli schiavuttielli della Foxconn vogliono fare. :boh:
Silvio che viene salvato dai Comunisti. :rotfl:
[url]http://www.srlfacile.org/[/url] ([url]http://www.srlfacile.org/[/url])
Ma quindi nun era vera la stronzata che mi disse la mia prof di economia aziendale sul fatto che le SRL adesso si possono fare con 1€? :look:
in italia no, figurati.
negli uk ci sono siti con i quali tu (semplice studente, ad esempio) ti puoi aprire l'srl tranquillamente :asd:
cioè, sembra proprio che ti stai registrando su un normalissimo sito ... e invece no, ti stai aprendo un attimo un attimo un'azienda.
l'evasione (o meglio la propensione all'evasione) è universale. In italia in uk, in danimarca etc. Esiste infatti un paper chiamato "unwilling or unable to cheat?" che lo dimostra.
La ssrl sarà utile soprattutto per quelle venture legate al settore dei servizi (non credo che in italia molti farebbero credito ad un capitale sociale di un euro).
ti immagini cosa comporterebbe ciò nel paese con la più alta evasione fiscale d'europa? Diventerebbe il festival delle società di copertura....
E poi, i ragazzi volenterosi che non hanno soldi per il capitale sociale minimo possono sempre aprirsi una società a nome collettivo, non hai obbligo di capitale sociale minimo, solo che rischi col tuo culo, questo è il punto.
Mica è necessario fare i chiattilli con la Società a Responsabilità Limitata....
1) già accade
2) perchè dovrei rischiare con il mio culo se la mia azienda non "va più bene"?
1) chi dice il contrario, dico solo che i costi si ridurrebbero all'inverosimile, per le conclusioni pensaci tu. So opinioni. E non mi dite che c'è il limite d'età, perchè un tossico di 22 anni da pagare 1000 euro al mese lo trovano in 2 secondi ste merde.
2) perchè devi sottoporre un'attività d'impresa al rischio: ti becchi i benefici, ti becchi i rischi. Si chiama capitalismo, do you know? Significa che se devi aprire un'attività lo devi fare con criterio e ponderazione, oltre che a gestirla con senno. Perchè vaglielo a spiegare a quello che ti affitta i server, ti affitta l'ufficio, ti concede la rete ADSL professionale, ti fornisce i software professionali che "non vuoi rischiare col tuo culo" se non li paghi....
Ora, o apri una SNC e ti esponi personalmente, oppure c'è una SPA col capitale sociale minimo da almeno 120 mila euro, o la SRL a 10mila. Queste sono le regole del gioco.
Pò se vulimm a pazziell sella SSRL, che è stata fatta per fare fessi e contenti mercati ed UE, facimml pure. Intanto per me, allo stato delle cose, è un operazione che facilita solo i Briatore ed i Ricucci.
1) Continuo a non capire il discorso. Allora mettiamo una tassa di 1 milione di euro su chi apre un'azienda, così preveniamo gli imbroglioni.
2) Non sono molto ferrato in materia, lo ammetto, ma a me pare strano che ti diano qualcosa senza nulla in cambio. Inoltre trovo ancora più strano che, laddove ti diano dei soldi (e quindi fai i debiti), tu possa dichiarare bancarotta ogni volta che vuoi senza avere responsabilità. Sennò a questo punto pure io ora mi apro una SRL con 10mila euro e faccio debiti per 200 mila, poi dichiaro fallimento e voilà. :boh:
2) vabbè se tu dichiarassi 10mila euro e facessi 100 mila euro di debiti finisci in insolvenza e voilà, rischi la bancarotta. E'un reato penale. Ti rovini la vita, cazz staj ricenn?
Insomma :asd:
1) te lo semplifico: il limite del capitale sociale a 70mila euro è un forte limite per la piccola evasione societaria, perchè il costo dell'operazione c'è a piazzare una società di copertura come tutela in caso di bancarotta....
Nel caso della SSRL questo limite verrebbe anche meno. Il discorso della tassa è assurdo, non contesto la SSRL in sè, io contesto solo il suo eventuale inserimento in una realtà come l'Italia. Poi che ci possano essere degli effetti positivi è innegabile. Ma a che prezzo in Italia?
2) vabbè se tu dichiarassi 10mila euro e facessi 100 mila euro di debiti finisci in insolvenza e voilà, rischi la bancarotta. E'un reato penale. Ti rovini la vita, cazz staj ricenn?
Inoltre io non faccio un discorso di "dare soldi", io faccio un discorso di forniture, che in un'attività d'impresa è fondamentale. E' una tipologia di società con la quale almeno io non andrei mai a contrattare, il rischio di non beccare soldi per via di quattro chiachielli che giocano a fare Steve Jobs è altissimo.
Appunto, che te ne fotte?
Comunque è incredibile. Nel Regno Unito e negli USA queste vengono chiamate startup che portano quintali di miliardi di dollari e tu invece lo vedi come un aiuto per gli evasori. Mah.
In Regno Unito e soprattutto negli USA se evadi le tasse si prendono pure le mutande, e rischi seriamente la galera. Grazie al cazzo che certe cose se le possono permettere...
Scusa allora tu non fai una legge perchè ci stanno gli evasori? :look:
se faciliterebbe le procedure di evasione, ci penserei bene, ecco.
guardi solo un lato della medaglia.
l'altro è che si offrono più opportunità (se la legge viene fatta bene, non che appena fai A ti ritrovi con centinaia di migliaia di euro di tasse addosso :asd: ) ai giovani (la estenderei a tutti, naturalmente).
E' improponibile ciò che c'è adesso in un paese liberista occidentale :boh:
L'Italia è tutto fuorchè uno stato liberista occidentale. :look:
Eh, è questo il punto. Se mai si comincia mai lo si diventa. :asd:
Cioè, quando guardiamo gli USA o UK pensiamo "beati loro che possono fare questo questo e quest'altro", mò provano a fare una legge "simile" e subito "no no, qua ci stanno gli evasori". Decidetevi. :asd:
a crisi economica se fa sentì, c'è stto un rincaro sulla pucchiacca a livelli mai visti. persino quella strappona che batte sulla doganella se fatt pavà con i ticket della mensa...
parliamo di modi di concepire lo stato completamente diversi, non ti sto qui a spiegare....
alfrè c'è molto qualunquismo sul fallimento. E'una cosa che ad un povero cristo rovina la vita, lass sta...
Non so, io vedo che ragazzi negli USA (che tutti tanto odiamo) con una casa di 40-45 mq, praticamente una camera e un cesso per cacare di tanto in tanto, hanno aperto piccolissime aziende (startup) che hanno arricchito governo e lavoratori stessi. (credimi non sto parlando di google, facebook e simili, ma se vuoi ti faccio un bell'elenco di tutte le startup che conosco che finora hanno campato molto meglio di chi ha una media impresa).
Francamente non so che altro modo abbia lo stato per aiutarti ancora di più :boh: (ok, meno tasse, su quello siamo tutti d'accordo :asd: ). Per l'evasione? beh... ma quello è un problema della finanza troppo corrotta, perchè trovo inconcepibile che non sappiano che ad esempio i cinesi a roma non pagano 1 euro di tasse (non è un caso che i soldi li conservano in casa). Lo so io che abito in campania, non lo sanno loro? :asd:
Non vedo perchè per aprire un'azienda di software si debbano avere 10 mila euro di capitale (d'obbligo). Lo trovo davvero innaturale. Non è un caso che siamo indietro sull'informatica in italia. Non abbiamo ancora capito che l'informatica è digitale e che basta un computer per "fare" un'azienda. :asd: Non serve il cemento, le vitarelle, i camion. Non serve nulla di tutto questo. Bastano un computer e 4 chitebbivi che lavorano per te.
marco t lagg già ritt.... 1 euro di capitale ok!
ma per adesso senza fare un cazzo
1) 1500 costituzione società
2) apetrtura partita iva
3) inps ed inail che comunque mensilmente vanno pagate... guadagni o non guadagni....
solo nel primo anno si parla di un indebitamento vicino ai 5000 euro.... senza calcolare gli sfaccima di soldi che ci vogliono per aprire un attività.
la soluzione ci sarebbe pure e sarebbe ottima per noi giovani, io personalmente ad oggi sono 5 attività che ho visto crescere e formarsi con il metodo che dico io.... solo che qui stiamo su un forum di cazzari ed essendo una cosa seria e che riguarda la mia professione se volete qualche info mi trovate va pm!
oggi puoi aprire una ditta individuale o soscietà semplice e se sei sotto i 30.000 euro annui puoi pagare il 5% forfettariamente sulle tasse.... però le spese sempre ci sono. dice bene nickwire.... ossia quello di associare alla teoria Universitaria la pratica con conseguente indirizzo verso il mondo del lavoro...invece... :certo:
e quello va pure bene. Però intendevo un'altra cosa: io credo che per qualunque ragazzo laureato in informatica ci sia una velleità a fare una cosa in proprio, magari stesso con gli amici che si è conosciuto in facoltà, perchè a sti ragazzi (oltre che stimolarli con la pratica tramite stage) non viene fatto un orientamento spiegando le varie tipologie di società che nel caso s'ponn arapì, le garanzie che possono avere, le responsabilità cui vanno incontro, le varie opzioni praticabili a seconda del portafoglio, i rischi che possono correre ecc ecc.?si vabbuò ma se gli insegnavano certe cose... io che cazz c stong a fà? comunque io un ottimo metodo di start up lo tengo... e si tratta di parecchi soldi... ma ne parlo solo via pm solo se interessati
Per dire, io prima di studiare commerciale a stient sapevo le sigle e vagamente conoscevo Società per azioni e Società a responsabilità limitata e faccio Scienze Politiche, figurarsi un ragazzo che fa Informatica e che magari ha passato la vita vicino a C++ da quando teneva 15 anni....
Quindi credo che il problema, oltre che il gap con USA e UK, risieda soprattutto in questo, oltre che nella mentalità conservativa delle nostre banche (anche se non è detto).
Dire "facciamo le startup abbiamo risolto il problema" è quantomeno limitante.
si vabbuò ma se gli insegnavano certe cose... io che cazz c stong a fà?
si vabbuò ma se gli insegnavano certe cose... io che cazz c stong a fà? comunque io un ottimo metodo di start up lo tengo... e si tratta di parecchi soldi... ma ne parlo solo via pm solo se interessati
ma chi cazz so legge stu papiello?Un gran bel guazzabuglio di argomenti per progressisti veltroniani,o tutt'al più per riformisti bertinottiani.
Sono arrivato qui:non dissi che si era venduto ai repubblicani, dissi che giocoforza si dovette mettere a pecora a causa dei numeri al congresso.
Lo fa da una posizione di enorme forza, in rappresentanza di quel gruppo di oligarchi massoni della destra tecnocratica sovra-nazionale liberista che ha chiuso con lui un patto di ferro, eleggendolo come proprio ambasciatore per andare a confrontarsi pubblicamente contro il loro più feroce nemico: un preoccupatissimo quanto traballante Obama, in rappresentanza –da tre mesi ormai in maniera smascherata- dell’ala sinistra massonica, democratica e liberale quanto anti-liberista. Quella che in Usa sta combattendo una battaglia epocale per consentire di riaffermare i principii di Thomas Jefferson.
Onestamente? Lo trovo paradossale. Prima s'è detto che Obama s'è "venduto" ("era partito bene, ma poi ...", tra l'altro Diego tu stesso lo dicesti, lo ricordo bene) ai repubblicani, eccetera eccetera, ora si dice che si è messo sfacciatamente dalla parte del popolo.
Obama ha perso le elezioni: è per questo che se n'è uscito con la minchiata "più tasse per tutti".
Negli USA la popolazione è ricca, chiunque guadagna più di 1 mln di dollari l'anno, il che significa che non gli resta altro che "associarsi" al solito buon vecchio calderone di voti: i nullatenenti e il popolino.
Il problema di voi esseri umani è che pensate al mondo come una scala di colori ben definita dove il blu è blu, il rosso è il rosso e così via. Se parti con queste certezze troverai sempre qualcosa che non torna, ogni tanto converrebbe essere daltonici e smetterla di vivere con i patemi.
firmato Fabio Volo :look::brà:
firmato Fabio Volo :look::rotfl: :rotfl:
firmato Fabio Volo :look::brà: :brà: :brà: :brà: :brà:
Il problema di voi esseri umani è che pensate al mondo come una scala di colori ben definita dove il blu è blu, il rosso è il rosso e così via. Se parti con queste certezze troverai sempre qualcosa che non torna, ogni tanto converrebbe essere daltonici e smetterla di vivere con i patemi.giustamente, tu si o'cazz.
Il problema di voi esseri umani è che pensate al mondo come una scala di colori ben definita dove il blu è blu, il rosso è il rosso e così via. Se parti con queste certezze troverai sempre qualcosa che non torna, ogni tanto converrebbe essere daltonici e smetterla di vivere con i patemi.:rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl:. L'importante è non pendere dalle bocche di economisti e politici vari,visto che la crisi è una balla colossale,essendo controllata a piacimento dalle lobby.
:rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl:. L'importante è non pendere dalle bocche di economisti e politici vari,visto che la crisi è una balla colossale,essendo controllata a piacimento dalle lobby.io quando penso a te penso al marrò.
io quando penso a te penso al marrò.Perchè :look:?
Perchè :look:?perchè è il colore della merda!
perchè è il colore della merda!Marò Cavà,o ver? Nun o sapev :asd:!Politicamente avrà un altro significato :asd:
Perchè :look:?Perché io sono un umano e tu sei una merda :look:
Perché io sono un umano e tu sei una merda :look:Allora è vero che oggi sei un Bender :asd:
Perché io sono un umano e tu sei una merda :look:
È bastato che si ricandidasse Berlusconi alla guida del Paese ed ecco la reazione entusiasta della comunità internazionale. Un po' come quando noi annunciammo Cribari.
Il tutto perchè qualche centinaia di stronzi devono spendere ventimila dollari al giorno in coca, puttane e feste a Manhattan.:look: