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Off-topic => Multimedia => Cineforum => Topic aperto da: Genny Fenny - 23 Giugno, 2011, 09:57:14 am
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(http://onestoespietato.files.wordpress.com/2010/10/effetto-notte-locandina.jpg)
A Nizza, negli stabilimenti di La Vittorine, il regista Ferrand gira Je vous présent Pamela. Dal primo all'ultimo giorno delle riprese i problemi della lavorazione s'alternano con i rapporti personali tra i vari componenti della "troupe" e con la storia del film nel film.
L'effetto notte è un artificio che consente, attraverso uno speciale filtro, di girare una scena notturna in pieno giorno. Uno dei tanti mezzi stilistici atti a rendere il cinema simulacro, trasfiguratore di realtà e creatore di nuove.
Questo film è un atto d'amore al cinema, da chi ama il cinema per chi ama il cinema. Truffaut gira Vi presento Pamela e ci mette dietro le quinte, mostra gli attrezzi del mestiere, il lavoro degli operatori, le grane al montaggio, i tempi della produzione, i rapporti interpersonali tra gli attori, particolarmente sensibili al dualismo tra realtà e finzione (reso benissimo dai tre personaggi più complessi).
Il tutto è asservito alla realizzazione dell'opera, così ne L'ultimo metrò, metateatro, qualche anno dopo. La morte di un attore diventa un ostacolo da risolvere misurato in soldi e tempo, ma ci si emoziona quando al terzo tentativo si riesce a chiudere la scena con il gatto.
Ampio il citazionismo. Dal sogno ricorrente del regista (un bambino che ruba foto di Quarto potere da un cinema chiuso) a una carrellata di libri che portano i nomi di Bergman, Rossellini, Hawks, Hitcock, Godard, Welles...
Ricorda Godard nella fuga d'amore, nella colonna sonora, nell'omaggio al linguaggio cinematografico. La presa è meno drammatica ed estetizzante. Truffaut ha sempre un atteggiamento di grande umiltà, riverenza, e i suoi film sono leggeri.
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