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Sport => Calcio italiano => Topic aperto da: wendell - 29 Marzo, 2011, 17:06:36 pm
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Non c'è ancora la firma che sancisce il passaggio di prioprietà, ma lo staff di Di Benedetto sta già lavorando ad una grande Roma: non è un mistero che gli americani stiano già sondando diverse piste per mettere basi solide nella dirigenza giallorossa in modo poi da creare una grande squadra.
I contatti con Walter Sabatini proseguono, ma c'è un nome "nuovo" nel progetto a stelle e strisce: è quello di Pierpaolo Marino, a cui nelle ultime ore la futura nuova proprietà della Roma ha pensato, visti i successi di Napoli ed Udinese, creature dello stesso dirigente irpino. Per Marino quello a Roma sarebbe un ritorno: fino alla firma ufficiale per la cessione a DiBenedetto, non si può andare oltre i sondaggi, poi sarà corsa a due. Anche la piazza d'onore è prestigiosa: chi tra Marino e Sabatini resterà fuori, è il candidato più accreditato la poltrona di direttore sportivo della Sampdoria, dove Garrone vuole ricostruire un nuovo progetto blucerchiato dopo aver smantellato il precedente targato Di Carlo-Pazzini-Cassano.
Vai Pierpà, magnatill! :jump:
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mo a parte gli scherzi....che dite ci dobbiamo preoccupare di questa nuova presidenza???
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Non ci sono elementi per fare valutazioni serie, è presto.
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mo a parte gli scherzi....che dite ci dobbiamo preoccupare di questa nuova presidenza???
secondo me assolutamente no...
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Non ci sono elementi per fare valutazioni serie, è presto.
partiamo da quel che sappiamo con sicurezza: i debiti della roma e il fatto che questo vecchio non è poi un magnate ma un imprenditore. Per bravo che sarà, prima di ricostruire dovrà smantellare e ripianare...
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vi prego guardatevi il video di quelle merde di tuttonapoli su cavani alla roma ed ascoltate attentamente... Prima dicono che il nuovo ds della roma è Sabatini poi lo fanno diventare magicamente Baldini... :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
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Gli auguro tanti cazzi in culo a partire dalla firma del contratto di aquisizione.
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nel 2013 ci sarà il fair play finanziario, dove si potrà spendere ciò che si fattura, se si ricapitalizza si avranno penalizzazioni. su queste basi non mi preoccupo
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ma questi di benedetto quant cazz e sord tiene? sanchez inler buffon sagna luisao podolski...e che rè! :look:
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ma questi di benedetto quant cazz e sord tiene? sanchez inler buffon sagna luisao podolski...e che rè! :look:
se parte cosi per me chist add'a apparà
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ma questi di benedetto quant cazz e sord tiene? sanchez inler buffon sagna luisao podolski...e che rè! :look:
E te scurdat a Cavani :patt: :look:
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ma questi di benedetto quant cazz e sord tiene? sanchez inler buffon sagna luisao podolski...e che rè! :look:
ma queste sono cacate giornalistiche che escono da un pò. Non è ancora ufficiale l'acquisto, figuriamoci se si possono sapere gli obiettivi. Sti nomi sarebbero usciti pure se l'avesse acquistata l'ultimo morto di fame.
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i romani come nel loro stile, già stanno discutendo se sia meglio per l'anno prossimo buffon e pastore oppure viviano e sanchez, con ancelotti sicuro allenatore :rotfl:
alla fine questo di benedetto è uno che di calcio non sa un cazzo, non sappiamo con quanti e quali agganci è sbarcato a trigoria, chi lo consiglia, come lo consiglia.....certo è che arrivano da un paese dove lo spettacolo è una priorità seconda solo al fatturato......è una sorta di "nuovo dela " che si ritroverà ad agire in un ambiente ancora piu intricato di napoli. al momento può essere un pacco come può essere un salvatore della patria
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i romani come nel loro stile, già stanno discutendo se sia meglio per l'anno prossimo buffon e pastore oppure viviano e sanchez, con ancelotti sicuro allenatore :rotfl:
alla fine questo di benedetto è uno che di calcio non sa un cazzo, non sappiamo con quanti e quali agganci è sbarcato a trigoria, chi lo consiglia, come lo consiglia.....certo è che arrivano da un paese dove lo spettacolo è una priorità seconda solo al fatturato......è una sorta di "nuovo dela " che si ritroverà ad agire in un ambiente ancora piu intricato di napoli. al momento può essere un pacco come può essere un salvatore della patria
mi considero uno abbastanza moderato nello schifo alla tifoserie altrui ( a parte genoa (squadra) e cagliari (popolo intero)), e prima di giudicare qualcosa cerco di toccarla con mano. Sono stato Domenica e Lunedì a Roma..e mentre giravo in centro con l'auto ho potuto ascoltare una buona oretta e mezza di una delle loro trasmissioni locali : uagliùù..riderò in faccia a tutti coloro che in futuro parleranno di "napoletani medi"... a roma, a livello di radio locali e ciarlatani che vi lavorano stann propr accis. Roba che Walter De Maggio è tanta roba. C'è un complottismo neanche troppo sotto traccia..una bile accumulata che voi non avete idea...parlano apertamente di calcio scommesse, partite comprate, e cazzi e mazzi vari da spavento... :eek: :eek:
Ma se ne jesser a fa quattr chinott loro,moratti,il chievo-scommesse,l'"americanoaroma",capitan futuro e tutt l'spqr...
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cmq io spero che il fair play finanziario sia una cosa che funzioni davvero....insomma in quest'ottica ci dovrebbero fare un bel bucchino tante tante squadre
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per me solo la juve ha una situazione di mercato più incasinata della roma.
i giallorossi hanno una rosa anziana....probabilmente perderanno mexes,forse un portiere,e uno tra menez,vucinic e borriello...hanno totti in rosa che quando è in condizioni fisiche buone è una risorsa,ma è anche una grana che forse solo capello saprebbe gestire...c'è pure de rossi col contratto in scadenza 2012...ci vuole un ottimo professionista e tanti soldi per fare una bella squadra....da questo punto di vista,napoli,lazio,udinese e io direi persino fiorentina(con jovetic e senza cedere montolivo),e genoa(che però in estate deve prendere un portiere presentabile),stanno messi meglio come rosa base da cui partire
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questo DiBenedetto è arrivato a Roma viaggiando in turistica :rotfl:
Da due giorni i riflettori nella capitale sono puntati su Thomas DiBenedetto. Lo sconosciuto italoamericano di Boston, origini salernitane, ammesso da UniCredit alla trattativa in esclusiva per comprare l’As Roma. Un affare (non si sa per chi) da 100 milioni di euro, questo il prezzo promesso per il 100% della Roma (corrisponde a 0,7545 euro per azione, mentre il titolo è volato a 1,2), con molti lati anomali. Sconosciuto a casa propria, ad esempio l’ambasciatore a Roma, David Thorne, è di Boston ma non conosce DiBenedetto, il pretendente alla Magica è arrivato a Fiumicino con un volo in classe turistica. Non proprio la cifra dell’uomo d’affari. C’è da chiedersi se gli advisor dell’operazione, da Rothschild agli studi legali Grimaldi e Carbonetti, abbiano ponderato tutte le credenziali e le garanzie di affidabilità di questo investitore.
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Joseph Cala 2 :sbav:
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secondo me assolutamente no...
Bah... Insomma...
La Roma ha appeal europeo, solo che non ha mai avuto i soldi per costruire una squadra come si deve. Ora i soldi li hanno...
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Ora i soldi li hanno...
Beh questo lo hai deciso tu, per mo.
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Bah... Insomma...
La Roma ha appeal europeo, solo che non ha mai avuto i soldi per costruire una squadra come si deve. Ora i soldi li hanno...
giusto quelli per il ritorno con ryanair
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i soldi, tranne eccezioni sceiccose, li fanno i tifosi. Quindi,tranne casi di mala gestione,(tipo noi per anni o la stessa roma) le realtà sono quelle. La Roma al massimo delle possibilità economiche è < al Napoli al massimo che è ovviamente < a Milan ed Inter al massimo che sono < alla Juve al massimo (ma se continuano così dimezzeranno il numero di tifosi e saranno dicks)
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giusto quelli per il ritorno con ryanair
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Lasciò sta, appena ha sentito americano o waglion è arrivat int a mutandin :look:
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ASROMA MERDA !
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Beh questo lo hai deciso tu, per mo.
come ha deciso pure che non hanno mai avuto una squadra competitiva, visto che quando il ragioniere zucava il biberon nei primi anni del 2000 e fino a manco molto tempo fa la roma era una corazzata... :asd:
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intanto voi ridete ma se diBenedetto si apre un blog in america e si fa' gli sfaccima dei miliardi po nun jat a chiagnere addo' raggiunier perche' lui ve lo aveva detto :look:
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comunque approfondendo l'argomento sto leggendo cose assurde su sto tizio... tipo che alcuni membri della cordata non sanno manco chi è oppure che, a conti fatti, possiede solo una società offshore in Delaware che fattura mille dollari e 3 soci che dovrebbero mettere dieci milioni di dollari a testa e che però non si sa chi sono... Comunque è tornato in America senza firmare e gli hanno dato 20 giorni per presentare garanzie, oltretutto è tornato sollevando la questione che senza garanzie di poter costruire lo stadio non compra e dicendo che i suoi avvocati hanno trovato dei buchi misteriosi nei bilanci roma, due obiezioni che sanno tanto di alibi da parte sua per scapparsene a casa. Pare che anche all'ambasciata americana a roma facciano spallucce e non sappiano chi sia. comincio a pensare che ci siano gli estremi per parlare di Calà 2 - La vendetta.
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comunque approfondendo l'argomento sto leggendo cose assurde su sto tizio... tipo che alcuni membri della cordata non sanno manco chi è oppure che, a conti fatti, possiede solo una società offshore in Delaware che fattura mille dollari e 3 soci che dovrebbero mettere dieci milioni di dollari a testa e che però non si sa chi sono... Comunque è tornato in America senza firmare e gli hanno dato 20 giorni per presentare garanzie, oltretutto è tornato sollevando la questione che senza garanzie di poter costruire lo stadio non compra e dicendo che i suoi avvocati hanno trovato dei buchi misteriosi nei bilanci roma, due obiezioni che sanno tanto di alibi da parte sua per scapparsene a casa. Pare che anche all'ambasciata americana a roma facciano spallucce e non sappiano chi sia. comincio a pensare che ci siano gli estremi per parlare di Calà 2 - La vendetta.
:sbav: :sbav: :sbav:
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comunque approfondendo l'argomento sto leggendo cose assurde su sto tizio... tipo che alcuni membri della cordata non sanno manco chi è oppure che, a conti fatti, possiede solo una società offshore in Delaware che fattura mille dollari e 3 soci che dovrebbero mettere dieci milioni di dollari a testa e che però non si sa chi sono... Comunque è tornato in America senza firmare e gli hanno dato 20 giorni per presentare garanzie, oltretutto è tornato sollevando la questione che senza garanzie di poter costruire lo stadio non compra e dicendo che i suoi avvocati hanno trovato dei buchi misteriosi nei bilanci roma, due obiezioni che sanno tanto di alibi da parte sua per scapparsene a casa. comincio a pensare che ci siano gli estremi per parlare di Calà 2 - La vendetta.
si ma la roma e' quotata in borsa e in base a queste voci le azioni salgono/scendono ... questo e' aggiotaggio (o qualcosa di simile) chist vann a regina coeli :ciao:
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si ma la roma e' quotata in borsa e in base a queste voci le azioni salgono/scendono ... questo e' aggiotaggio (o qualcosa di simile) chist vann a regina coeli :ciao:
il fatto è che secondo me questi imbrogli sono un sistema con cui ci mangia veramente tantissima gente tutta più o meno collusa e, quando la faccenda si risolve in un nulla di fatto, diventa impossibile dimostrare che è stata tutta una macchinazione...
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il fatto è che secondo me questi imbrogli sono un sistema con cui ci mangia veramente tantissima gente tutta più o meno collusa e, quando la faccenda si risolve in un nulla di fatto, diventa impossibile dimostrare che è stata tutta una macchinazione...
ma almeno potevano fare la commedia con uno che sta veramente inguacchiato di soldi :boh:
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L’inviato de “Il Sole 24 ore” a New York, Claudio Gatti è intervenuto a Radio Ies per commentare la trattativa sulla cessione della As Roma. Gatti su DiBenedetto: “Non è strano che non è conosciuto, è più strano fare una cordata di amici che non hanno sinergie tra di loro. DiBenedetto si definisce un “investment banker”, ma pochi lo conoscono nell’ambiente economico e non, neanche la redazione del “Boston Globe” lo conosce. Non sembra avere la capacità finanziaria per permettersi l’acquisto e la ricostruzione della squadra. A differenza del Liverpool, acquistata da una holding esperta in investimenti sportivi, la Roma non ha neppure lo stadio e anche lì quindi ci vorranno ulteriori investimenti. Non si capisce allora quali siano gli interessi che può avere questa cordata.” Poi sui continui rinvii della trattativa ha aggiunto: “Sembrano un gruppo di amici senza sinergie che vogliono spendere il meno possibile per prendere la Roma, solo così spiegano i continui rinvii. Non è un segno particolarmente positivo. Il fatto che la trattativa non si riesca a chiudere, e che ancora ci siano garanzie da dare, mi fa pensare che non è solo scetticismo ma che i problemi siano reali. “Un investimento senza logica”. Normalmente questi investimenti si fanno o perchè si cerca un ritorno di immagine o di natura politica, come può averne Moratti, Berlusconi, o Della Valle o perchè si vuole un giocattolo che ci si può permettere. Non vedo nessuno di questi due scenari in questo caso, anche perchè DiBenedetto mi risulta non avere le risorse economiche per permettersi uno sfizio del genere. Non riesco proprio a capire la logica economico/imprenditoriale dietro questa cordata, non riesco a capirne il senso.” Infine una battuta sul ruolo di Unicredit: “La banca non ci sta facendo una grande figura, ma neanche Rotschild.”
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intanto voi ridete ma se diBenedetto si apre un blog in america e si fa' gli sfaccima dei miliardi po nun jat a chiagnere addo' raggiunier perche' lui ve lo aveva detto :look:
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intanto io se fossi la consob vieterei che si parlasse di accordo fatto e non fatto... il mercato azionario ci mangia di ste cose
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A questo punto speriamo si concretizzi quanto prima questo passaggio.
Anche se il fatto del buco inatteso nel bilancio mi sa tanto di scusa già imbastita per giustificare l'uscita di scena tra 20 giorni, di comune accordo coi giallozozzi. A voi i giochini di borsa, a me la marketta.
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ma almeno potevano fare la commedia con uno che sta veramente inguacchiato di soldi :boh:
pareva brutto fare l'inciarmo con soros per la seconda volta :maronn:
comunque l'ipotesi dell'ennesimo insider trading non è affatto da scartare, purtroppo unicredit in italia fa quel che gli pare e piace
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voglio guallera...
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scusate ma questo Di Benedetto non era anche il proprietario di una importante squadra americana di quello sport per sfigati che giusto in america può proliferare? Come fa a essere sconosciuto e/o a non avere na' lira?
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voglio guallera...
:fuga:
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intanto voi ridete ma se diBenedetto si apre un blog in america e si fa' gli sfaccima dei miliardi po nun jat a chiagnere addo' raggiunier perche' lui ve lo aveva detto :look:
Sguazzate nella vostra ignoranza italica, capre :look:
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voglio guallera...
qui ce n'è per tutti i gusti, come la vuoi? lunga, corta, moscia o tosta?
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scusate ma questo Di Benedetto non era anche il proprietario di una importante squadra americana di quello sport per sfigati che giusto in america può proliferare? Come fa a essere sconosciuto e/o a non avere na' lira?
senplicemente è na strunzat, pare che massimo massimo possegga qualche quota come normalissimo azionista... di sicuro i tifosi dei redsocks non sanno chi sia...
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ci sono notizie discordanti...ci sta chi lo dà per grande imprenditore, chi lo dà per un paccaro....
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scusate ma questo Di Benedetto non era anche il proprietario di una importante squadra americana di quello sport per sfigati che giusto in america può proliferare? Come fa a essere sconosciuto e/o a non avere na' lira?
socio di minoranza :asd:
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socio di minoranza :asd:
sì ma non sta manco nel consiglio di amministrazione... tiene qualche azione e a suon di palle in italia l'hanno fatto diventare il proprietario... :asd:
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Sguazzate nella vostra ignoranza italica, capre :look:
god bless america !
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Svelate le origini di DiBenedetto:
i nonni erano di Siano, nel Salernitano
SIANO - Era da poco passata la mezzanotte di ieri quando Thomas Richard DiBenedetto ha capito che il Messaggero avrebbe svelato il mistero sulle sue origini italiane. Quando il probabile futuro presidente della Roma è rientrato in hotel dalla cena in centro - momento conclusivo della sua terza giornata romana piena di impegni ma stavolta anche di necessario svago dopo l’estenuante trattativa - le lancette del grande orologio sopra il bancone della reception dell’Aldrovandi Palace segnavano le 0,20.
In punta di piedi, nel silenzio più profondo della hall ormai deserta, scortato da una squadra di ben otto bodyguard, l’imprenditore americano stava per prendere la via della sospirata camera, ma ad attenderlo c’eravamo noi. Pronti a consegnargli un libro, come un lasciapassare, unico mezzo per scardinare lo sbarramento umano degli addetti alla sicurezza e soprattutto quello delle sue emozioni. Abruzzese? Molisano? Campano? Da quando la sua vita si è incrociata con quella della Roma, se ne sono dette e scritte un po’ di tutte, ma da ieri notte Thomas R. DiBenedetto sa che Roma sa.
“Siano nel mondo” è il titolo del libro scritto da Francesco Caiazza, professore di lettere antiche, che in 215 pagine ha raccolto la storia di questo comune di diecimila abitanti incastonato in una valle del Salernitano, conosciuta anche come Valle dell’Orco, soprannome di antiche origini, molto probabilmente legato alle condizioni climatiche e al forte vento che soffiava spesso durante l’anno.
Da Siano, negli anni a cavallo del 1900, in centinaia sono emigrati in cerca di fortuna nella grande America. Emigrare, un calcio alla miseria; un’altra realtà, altro mondo, altra gente: il sogno e la speranza di lasciare nella propria terra, lontano dai propri affetti, i problemi quotidiani di un’amara esistenza. Il tutto alla ricerca di un senso nuovo della vita, di opportunità di realizzarsi, svestendo i panni del povero derelitto per rivestire quelli di protagonista, del “faber fortunae suae”.
E tra i sianesi che s’imbarcarono su una di quelle navi che lentamente attraversavano l’Oceano, cariche di anime tristi e disorientate, c’erano anche i nonni di Thomas, Antonio e Carmela. Non sappiamo se loro personalmente fecero fortuna. Ma a quanto pare i loro discendenti sì.
Thomas R. DiBenedetto ha osservato velocemente la copertina di quel libro, ma supplicando tregua e riposo, ha sussurato un impercettibile «tomorrow». Ma ormai il dado era tratto. Siano è il nome che custodisce le sue origini, la sua storia, il suo passato, la sua famiglia. Di Benedetto - scritto staccato però e non in una sola parola come nella versione americana - è uno dei cognomi più diffusi a Siano. Non c’è citofono, lungo le strade, dove su una targhetta non sia scritto Di Benedetto.
Sono nove i rami in cui si divide la grande famiglia Di Benedetto, che attualmente arriva a qualche centinaio di residenti. Il medico condotto si chiama Elio Di Benedetto, ed è stato proprio lui il primo ad aprirci le porte e a svelarci i segreti di Siano. Indicandoci anche la costruzione storica che porta quel nome: Palazzo Di Benedetto, appunto.
Quel libro lo abbiamo ricevuto personalmente dal professor Caiazza con tanto di dedica circa un mese fa. Abbiamo aspettato il momento giusto, e cioè che Thomas Richard arrivasse a Roma, per consegnarglielo. Abbiamo soprattutto aspettato che la trattativa prendesse corpo e si delineasse la lieta conclusione. Ma questo mese è servito anche all’autore per completare le ricerche anagrafiche e genealogiche su mister DiBenedetto, per accertare diramazioni e discendenze della sua famiglia.
Il lavoro iniziato un mese fa con l’aiuto di Salvatore Cerrato, responsabile dell’anagrafe di Siano, e con la compiaciuta collaborazione del sindaco, Sabatino Tenore, è terminato. E la definitiva, ulteriore conferma delle origini sianesi del futuro patron giallorosso sono arrivate dal corrispondente del Sole 24 Ore a New York, che per primo è riuscito a stanare il cugino, Larry, che lavora in una delle società nelle quali Thomas ha una partecipazione, la Junction Investors. «Sì, io e mio cugino siamo originari di Siano», ha ammesso, a ribadire il primo input che a noi era giunto direttamente da un portavoce dello stesso DiBenedetto.
Ora, nel dubbio che Thomas Richard non ci restituisca più il nostro libro e se lo porti gelosamente con sè a Boston, possiamo riprendere a raccontare Siano, situato proprio al confine tra le provincie di Salerno e Avellino, dal nostro inviato all’estremità nord-est dell’Agro Nocerino Sarnese. Lì dove siamo tornati a distanza di un mese.
Un paese che ha avuto la forza di risorgere due volte da gravi calamità naturali, come il terremoto dell’Irpinia dell’80 ma soprattutto della frana del ’98, quella che staccandosi dal monte Le Porche che svetta sull’abitato, travolse e sommerse Siano (5 le vittime) e la vicina e più conosciuta Sarno. I danni per l’economia furono immensi, la ferita però si è quasi del tutto rimarginata, e Siano è potuta ripartire sull’onda dell’agricoltura locale, conosciuta anche per le pesche della varietà autoctona “percoca giallona” e per i pomodori San Marzano. Gli insediamenti industriali scarseggiano, mentre qui vola il terziario.
Ma in questi giorni si parla d’altro, a Siano. Tutti leggono i giornali e guardano le tv e ormai hanno capito che quel Dibenedetto che sta per acquistare la Roma è un loro concittadino che ha fatto davvero fortuna: il sogno americano, almeno per qualcuno, si è avverato. Thomas R. DiBenedetto è un uomo ricco, e forse presto verrà a visitare questo paesino alla scoperta della sue radici.
Non è mai stato nel paese dei suoi antenati, e qui già lo aspettano. A cominciare dal sindaco, Sabatino Tenore. Ci aveva detto, un mese fa: «Speriamo che le tracce che conducono mister DiBenedetto a Siano vengano confermate, darebbe lustro al nostro paese». E oggi, alla luce di quelle conferme, il primo cittadino aggiunge orgoglioso: «Siamo onorati che un nostro compaesano stia per diventare presidente di una squadra della Capitale, e ciò proprio nell’anno del 150° dell’Unità d’Italia. Lo contatteremo presto, gli scriveremo una lettera per invitarlo qui: già si percepisce tra la gente una grande emozione».
In ebollizione anche la comunità religiosa, guidata da Don Crescenzo Aliberti, in un paese che da sempre è devoto a San Rocco: Siano infatti rimase completamente immune al morbo delle pestilenze che flagellarono l’Italia e l’Europa nella prima metà del XVII secolo, e questo incrementò il culto popolare del Santo, ritenuto il preservatore dalla peste. E allora, ogni anno, in occasione della festa del patrono, Don Crescenzo raccoglie le migliaia di offerte che arrivano dai sianesi sparsi nel mondo.
«Moltissime arrivano da New York e da Boston, proprio la città di DiBenedetto, dove le comunità sianesi sono numerosissime». E adesso cercherà di controllare sul libro delle offerte ricevute se ce n’è qualcuna che possa ricondurre a Thomas R. DiBenedetto e alla sua famiglia. Ma anche se non ne avesse mai fatte, ora qui tutti si aspettano che per la prossima celebrazione di S. Rocco, il 16 agosto, a festeggiare per le strade di Siano sia presente un ricco e famoso compaesano in più.
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p.s il parroco del nostro paese gira con la mercedes e tiene pure 2 figli :look: :sisi:
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tra l'altro,da più parti scrivono che questo Di Benedetto è una sorta di intermediario che poi deve cedere le quote o a un gruppo tedesco, o a uno italiano...
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http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Roma/28-03-2011/esclusivo-parla-dibenedetto-80644961603.shtml (http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Roma/28-03-2011/esclusivo-parla-dibenedetto-80644961603.shtml)
Secondo me finisce come la Salernitana con quell'altro americano
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Ma io non riesco a capire se questa nuova dirigenza ha i soldi o no. Avevo sentito parlare dei Boston Red Sox ma in quell'articolo si parla di Boston Celtics..
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[url]http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Roma/28-03-2011/esclusivo-parla-dibenedetto-80644961603.shtml[/url] ([url]http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Roma/28-03-2011/esclusivo-parla-dibenedetto-80644961603.shtml[/url])
Secondo me finisce come la Salernitana con quell'altro americano
questo fesso non è, per me se saprà farsi affiancare da qualcuno molto ben addentro i meccanismi del calcio italiano, manterrà davvero le sue promesse
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(ANSA) - BOSTON, 16 APR - La cordata americana di Thomas DiBenedetto ha firmato un contratto preliminare per l'acquisto dell'As Roma. L'accordo - raggiunto con la controllata di Italpetroli, Roma 2000 - prevede il passaggio del pacchetto di controllo del club giallorosso, pari al 67% del capitale, nelle mani della cordata americana (al 60%) e di UniCredit (al 40%).
tanta roba :sbav:
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ROMA - In una città che vive e si abbevera di chiacchiere, la vendita della "As Roma" e il tramonto della famiglia Sensi offrono da mesi uno spettacolo variopinto. Che molto dice sullo stato dell'industria del pallone e sul rumoroso circo che le si muove attorno ("papponi", ebbe a definirli Daniele De Rossi qualche tempo fa) e che, naturalmente, gira alla larga da un paio di domande chiave. Insieme a un marchio dalle straordinarie potenzialità, a una storia e a una passione cieca nella sua fede, cosa si sono comprati Thomas DiBenedetto, James Pallotta, Richard D'Amore e Michael Ruane? Cosa c'è, davvero, nella pancia della "As Roma"?
Si strepita sul prezzo di vendita ("basso", disquisiscono alcuni), si lamenta un danno ai piccoli azionisti (che solo oggi scoprono di aver scommesso in borsa su una società tecnicamente fallita). Si confonde la futura linea di finanziamento operativa assicurata dal venditore Unicredit ai compratori con un'operazione di leverage (l'acquisto a debito, da caricare sui bilanci di ciò che si acquista) che non c'è stata. Si arriccia il naso sulla consistenza patrimoniale degli acquirenti americani che hanno evidentemente la colpa, nel Paese del capitalismo senza capitali, di aver tirato fuori una settantina di milioni di euro di tasca propria tra acquisto del 67 per cento delle azioni e immediato aumento di capitale per far fronte a perdite di 36 milioni di euro. Qualcuno - e vale la pena ricordarlo non per ragioni di campanile - è arrivato
a sfidarli neanche fossero dei bari, come Claudio Lotito, presidente di una società, la "Ss Lazio", impiombata da un debito con il Fisco che, nel 2005, ammontava a 140 milioni di euro e che "ragioni di ordine pubblico" consigliarono di rateizzare in 23 comodi anni. Dunque?
Se si ha la pazienza di leggere le centinaia di pagine e allegati del "Legal due diligence report" redatto dall'advisor dei venditori di "As Roma" il 23 novembre del 2010, si comprendono le ragioni di una trattativa lunga e complicata.
Si scopre di quale sostanza è fatto il Colosseo che, consapevoli del rischio, gli americani hanno comprato. Quale Paese dei Balocchi e fabbrica di "buffi", come a Roma si definisce il "pagherò", sia stata Trigoria in questi anni. E lo sforzo titanico che sarà necessario per rimetterla al mondo e alle regole del mercato.
Conviene insomma sapere, tanto per dirne una, che su "As Roma" grava un contenzioso giudiziario (tra cause intentate, ingiunzioni di pagamento, azioni annunciate) tra i 50 e i 60 milioni di euro, più o meno l'importo di una buona campagna acquisti. Che tra chi bussa ancora a quattrini ai cancelli di Trigoria si avvistano ex giocatori come Gabriel Batistuta (chiede 9 milioni), Gustavo Bartelt (9 milioni anche lui), Ivan Helguera (un tribunale di Albacete, Spagna, gli ha già riconosciuto un indennizzo di 185 mila euro), Mauro Esposito (475 mila euro), Sebastiano Siviglia (pretende la differenza di salario che ancora deve ricevere a distanza di dieci anni). Ma conviene anche sapere che la lista di chi non è stato mai pagato o, se lo è stato, solo in parte, è lunga come la fila ai tornelli della Curva Sud. Un'umanità varia di cui la due diligence dà conto solo "per le cause di valore superiore ai 100 mila euro" - e in cui capita di trovare un fior di professionista come l'avvocato Filippo Lubrano, già presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Roma ed ex componente del cda della società, in causa, a Milano, per 2,5 milioni di euro. O l'ex medico sociale e oggi consigliere regionale Mario Brozzi (che chiede al giudice del lavoro che il suo vecchio contratto a tempo determinato sia trasformato in impiego a tempo pieno). E, ancora, la società di marketing "Dls" (2 milioni e mezzo), la casa di cura "Villa Stuart", dove i calciatori della Roma, evidentemente si sono curati "a uffa", come si direbbe da queste parti, visto che le fatture non saldate sfiorano 1 milione e 300 mila euro.
Del resto, appena il 18 ottobre scorso, i sindacati avevano recapitato alla società una lettera di messa in mora in cui si denunciavano "i ritardi, senza alcun preavviso, nel pagamento degli stipendi; il mancato rispetto della definizione dei piani ferie e del loro godimento; l'uso frequente di lavoro straordinario; il mancato rispetto delle norme sulla privacy; il mancato rispetto degli accordi sui bonus". Insomma, una pratica avventurosa nei rapporti di lavoro. Un po' come avvenuto con i 402 contratti a tempo determinato firmati dalla società negli ultimi 5 anni (189 con pensionati), buoni evidentemente per retribuire un indotto di professionisti spesso dallo oscuro mandato. Come nel caso del geometra Coricelli, saldato con 70 mila euro lordi annui, per adempiere, si legge nel suo contratto, a mansioni che neppure un asso dell'enigmistica sarebbe in grado di decrittare: "Attività di conduzione, avanzamento, finalizzazione di parti progettuali e avvio delle operazioni di cantiere per la costruzione delle opere previste nell'ambito delle specifiche dei tempi e costi, determinati di volta in volta dai progetti".
"I Sensi sono stati una famiglia generosa", si sente ripetere. Andrebbe aggiunto, con i soldi di una banca, "Unicredit", e con il piglio di quei padri che ipotecano la casa per comprarsi la macchina. I numeri, del resto, danno ragione all'adagio, se si pensa che a Bruno Conti (stipendio lordo annuo di 500 mila euro), l'As Roma, che fatica a pagare gli stipendi, concede un prestito in scadenza nel 2012 di oltre 200 mila euro (a oggi restituito per la metà). Che a Trigoria sono 7 le auto a disposizione della dirigenza, che nessuno ha mai trovato il tempo neppure di occuparsi dei contratti da 15 mila euro al mese dei giardinieri dei campi di allenamento, scaduti e apparentemente tacitamente rinnovati. Cari americani, benvenuti al Colosseo.
Gente di merda loro e chi tifa per loro
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Intervista 17 04 2011 Sport24 Siano Di Benedetto (http://www.youtube.com/watch?v=zMp-KhEd3n8#ws)
:compagni: