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Off-topic => Focus On => Topic aperto da: vechabla - 21 Novembre, 2010, 19:30:02 pm
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L'inverno è alle porte (quello meteorologico si avvia il 1° dicembre). E il suo ingresso sulla scena stagionale si preannuncia "freddo e perturbato". Le parole del climatologo Roberto Madrigali, voce fuori dal coro del meteo nazionale e irriducibile contestastore della teoria del riscaldamento globale, fanno intravedere spesse nubi all'orizzonte.
Il maltempo che continua a caratterizzare il mese di novembre, accompaganto dalle frane, dagli smottamenti e dalle alluvioni che hanno investito la nostra penisola nelle ultime settimane a causa delle intense precipitazioni, potrebbe essere una spia di allarme. «Prendendo in esame l'evoluzione atmosferica attuale e futura - ci spiega Madrigali - si evince un nuovo marcato peggioramento del clima autunnale, con un avvicendarsi continuo di perturbazioni al quale non si assisteva da anni. L'onda di Rossby e l'espansione del Vortice Polare, stanno favorendo e continueranno a incentivare, piogge estese e persistenti, con venti intensi e mari agitati, con abbondante neve in arrivo sulle Alpi ed a seguire, sulle cime dell'Appennino».
Ma i ghiacciai non si stavano ritirando? «In realtà i ghiacci stanno subendo una logica frenata di arretramento e stanno iniziando una nuova espansione progressiva, resa palese dalle condizioni peggiorative oramai diventate una regola e non più un'eccezione (come invece accadeva negli anni '80-'90). A dimostrazione di un cambio importante termico sulle Alpi, vi è l'apertura anticipata della stagione invernale e la situazione è favorevole a ulteriori e consistenti apporti nevosi sui rilievi»
Si tratta di una buona notizia per chi temeva l'estinzione delle nevi perenni... «In realtà vale la pena ricordare che le conseguenze di un global cooling sono assai più micidiali e marcanti, del global warming, sia dal punto di vista economico che sociale, e sicuramente nel prossimo futuro, sarà importante non perseverare nell'errore, ma riflettere e prendere le dovute contromisure».
Madrigali trova una conferma alle proprie previsioni anche dall'osservazione del quadro climatico dell'emisfero australe «L'invadenza del Vortice Polare Antartico sul Sud del mondo è aumentata considerevolmente. Ondate di freddo eccezionali hanno infatti colpito negli scorsi mesi il Sudamerica arrivando a uccidere persino numerose specie tropicali».
Ma chi avverte una qualche responsabilità a carattere antropico nell'assistere all'erosione delle 'mezze stagioni', come sostiene il climatologo, può riporre altrove i propri sensi di colpa. «Il fattore umano in questo caso non c'entra - rassicura Madrigali -. L'urbanizzazione e il cemento arrivano al massimo ad alterare il microclima di un'area ristretta, causando maggiore escursione termica. La mia ipotesi si riconduce a fasi evolutive geologiche più ampie... Stiamo attraversando la parte finale dei circa 12.000 anni che caratterizzano la durata di un'era interglaciale. Al punto in cui siamo giunti, ogni nuovo intervallo verso il freddo potrebbe essere quello scatenante l'avvio di una nuova era glaciale, causando l'innesco del 'punto di non ritorno'».
Le teorie e le previsioni di Roberto Madrigali si possono seguire sul sito internet meteoclima.net oppure in Toscana e Lazio sulle emittenti televisive TV9 e RomaUno TV. (L.F.)
http://notizie.virgilio.it/tecnologia/inverno-madrigali-meteo-glaciazione.html (http://notizie.virgilio.it/tecnologia/inverno-madrigali-meteo-glaciazione.html)
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:rofl: :rofl: :rofl: Ma non si stava surriscaldando il pianeta? :maronn:
Che pseudo scienziati ci stanno in giro iat a faticà :sad:
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spero sia in 3d come Shrek :sbav: :sbav: :sbav:
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:rofl: :rofl: :rofl: Ma non si stava surriscaldando il pianeta? :maronn:
Che pseudo scienziati ci stanno in giro iat a faticà :sad:
Tuornatenn' a scola :patt:
Il riscaldamento dell’atmosfera è dovuto principalmente a tre fattori: l’effetto serra (naturale e antropico), l’irraggiamento solare e l’attività geotermica dei vulcani.
L’effetto serra naturale può subire modifiche solo dovute ad un cambiamento dell’irragiamento solare, a modifiche comunque astronomiche, a diversificazioni delle biomasse, allo spostamento continentale, alla modifica delle correnti marine ecc; quello antropico cambia a seconda delle attività dell’uomo; la geotermia vulcanica è un fattore incipiente, ma per brevi periodi.
Il riscaldamento causato dall’uomo è pari a 2 watt/cm2 contro i 170 watt/ cm2 dell’effetto serra naturale, i 2 watt/cm2 dei vulcani e la geotermia in generale. Se ne deduce che la produzione di CO2 umana ha una influenza minima sulle correlazioni climatiche e l’attività vulcanica è degenerativa solo in casi eclatanti, ma allora cosa influenza il cambiamento climatico in atto? Senza ombra di dubbio l’uomo ha accelerato l’effetto serra. La soglia del non ritorno, ovvero quel punto per il quale qualsiasi operazione risulta vana, sta per essere superato.
Stabilito che il riscaldamento del pianeta, la nostra Gaia, è dovuta a fattori naturali, coadiuvati dalla presenza dell’uomo che ne ha impresso una accelerazione, cosa ci dobbiamo aspettare? Innanzitutto al riscaldamento attuale, che dovrebbe aver raggiunto il picco nei primi anni di questo secolo, seguirà , a causa dello sciogliersi dei ghiacciai, una modifica della circolazione termoalina del Nord Atlantico con generale raffreddamento del vecchio continente.
Da qui entrerebbe in gioco l’effetto feedback positivo con aumento dell’effetto albedo continentale dell’emisfero boreale dove risiede la maggior parte della massa terrestre; conseguentemente sembrerebbe plausibile una espansione del vortice polare verso latitudini più basse con una naturale correlazione naturale degli effetti climatici riconducibili ad una nuova era glaciale con accelerazione impressa dall’uomo. In questa situazione è evidente che la corrente a getto ha un’influenza fondamentale per gli scambi di calore tra il polo e l’equatore. I tempi sono stretti e non a caso la data del 2012 è stata da me dichiarata come il punto del non ritorno cioè il momento in cui si oltrepasserà la soglia naturale per l’ingresso in una fase di nuovo raffreddamento climatico mondiale.
http://www.meteoscienze.it/a-lezione-di-cambiamenti-climatici/197-dal-riscaldamento-globale-a-una-nuova-glaciazione (http://www.meteoscienze.it/a-lezione-di-cambiamenti-climatici/197-dal-riscaldamento-globale-a-una-nuova-glaciazione) :contract:
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Questo tutto mi pare tranne che uno degli scienziati allarmisti da strapazzo, poi parla di ipotesi, diamogli tempo :look:
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Tuornatenn' a scola :patt:
Il riscaldamento dell’atmosfera è dovuto principalmente a tre fattori: l’effetto serra (naturale e antropico), l’irraggiamento solare e l’attività geotermica dei vulcani.
L’effetto serra naturale può subire modifiche solo dovute ad un cambiamento dell’irragiamento solare, a modifiche comunque astronomiche, a diversificazioni delle biomasse, allo spostamento continentale, alla modifica delle correnti marine ecc; quello antropico cambia a seconda delle attività dell’uomo; la geotermia vulcanica è un fattore incipiente, ma per brevi periodi.
Il riscaldamento causato dall’uomo è pari a 2 watt/cm2 contro i 170 watt/ cm2 dell’effetto serra naturale, i 2 watt/cm2 dei vulcani e la geotermia in generale. Se ne deduce che la produzione di CO2 umana ha una influenza minima sulle correlazioni climatiche e l’attività vulcanica è degenerativa solo in casi eclatanti, ma allora cosa influenza il cambiamento climatico in atto? Senza ombra di dubbio l’uomo ha accelerato l’effetto serra. La soglia del non ritorno, ovvero quel punto per il quale qualsiasi operazione risulta vana, sta per essere superato.
Stabilito che il riscaldamento del pianeta, la nostra Gaia, è dovuta a fattori naturali, coadiuvati dalla presenza dell’uomo che ne ha impresso una accelerazione, cosa ci dobbiamo aspettare? Innanzitutto al riscaldamento attuale, che dovrebbe aver raggiunto il picco nei primi anni di questo secolo, seguirà , a causa dello sciogliersi dei ghiacciai, una modifica della circolazione termoalina del Nord Atlantico con generale raffreddamento del vecchio continente.
Da qui entrerebbe in gioco l’effetto feedback positivo con aumento dell’effetto albedo continentale dell’emisfero boreale dove risiede la maggior parte della massa terrestre; conseguentemente sembrerebbe plausibile una espansione del vortice polare verso latitudini più basse con una naturale correlazione naturale degli effetti climatici riconducibili ad una nuova era glaciale con accelerazione impressa dall’uomo. In questa situazione è evidente che la corrente a getto ha un’influenza fondamentale per gli scambi di calore tra il polo e l’equatore. I tempi sono stretti e non a caso la data del 2012 è stata da me dichiarata come il punto del non ritorno cioè il momento in cui si oltrepasserà la soglia naturale per l’ingresso in una fase di nuovo raffreddamento climatico mondiale.
[url]http://www.meteoscienze.it/a-lezione-di-cambiamenti-climatici/197-dal-riscaldamento-globale-a-una-nuova-glaciazione[/url] ([url]http://www.meteoscienze.it/a-lezione-di-cambiamenti-climatici/197-dal-riscaldamento-globale-a-una-nuova-glaciazione[/url]) :contract:
Alternanza delle era climatiche sempre saputa sta cosa
Sono gli allarmisti che creano casi inutili :maronn: ,non vi ho fracassati io i Maroni ( :buondio:) col moriremo tutti il tempo sta cambiando
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Alternanza delle era climatiche sempre saputa sta cosa
Sono gli allarmisti che creano casi inutili :maronn: ,non vi ho fracassati io i Maroni ( :buondio:) col moriremo tutti il tempo sta cambiando
l'anno scorso pizzicarono dei centri di ricerca intenti a pezzottare i dati per rappresentare una sitazione in termini piu pessimistici di quanto realmente lo fosse...........l'11 settembre ci insegna che quella dell'allarmismo è un indistruia florida e una potente arma nelle mani dei potenti
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l'anno scorso pizzicarono dei centri di ricerca intenti a pezzottare i dati per rappresentare una sitazione in termini piu pessimistici di quanto realmente lo fosse...........l'11 settembre ci insegna che quella dell'allarmismo è un indistruia florida e una potente arma nelle mani dei potenti
è più terra terra la cosa,se non porti dati alla comunità scientifica difficilmente ricevi soldi,ed ecco che si modificavano dati per far credere all' ipotesi del moriremo tutti
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Nel 2015 prevedo un ulteriore aggiunta di 5 anni al progetto SSC Napoli :look: