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Off-topic => Focus On => Topic aperto da: AyeyeBrazov - 19 Ottobre, 2009, 16:07:37 pm
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Il piccolo è deceduto per un'intossicazione da monossido di carbonio causata da un braciere acceso, la madre è in ospedale.
Per combattere il freddo la mamma del piccolo avrebbe acceso un fuoco.
Da circa due settimane infatti l’abitazione era priva di corrente elettrica, precedentemente staccata per morosità . All’interno dell’appartamento i vigili del fuoco hanno rinvenuto il braciere ed il corpo del piccolo morto da diversi giorni. La donna, capoverdiana, è stata trasportata all’ospedale San Gennaro.
Forte dispiacere per questo ragazzino e la sua mamma, ma quello che mi ha fatto inorridire è stato leggere come tanta gente oggi è ridotta in uno stato di povertà estrema.
In TV è un continuo sfoggio di lusso, di bella vita, l'Italia vera si nasconde, non per vergogna ma per la saccenza e la presunzione di chi di soldi ne ha molti e non riesce minimamnete ad immedesimarsi in un dramma così squallido e triste. Dio mio quando ci sveglieremo?
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Che società e' sfaccimm. :compagni:
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putroppo nel 21esimo secolo ci son ancore storie del genere
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I miserabili
A Napoli un bambino è morto a sei anni di povertà . Veniva dall’isola di Capo Verde, ma sapeva già leggere e scrivere in italiano. Era educato, ordinato, molto pignolo, dicono le maestre. Amava il disegno e sognava di fare l’ingegnere. Si chiamava Elvis, come l’eroe del rock. Lo hanno trovato per terra, in una stamberga di venti metri quadri, i polmoni intasati dalle esalazioni di un piccolo braciere. Da quando l’Enel aveva staccato la corrente che alimentava la stufetta elettrica, quel fuoco improvvisato e velenoso era diventato l’unica fonte di riscaldamento di tutta la famiglia. Non c’era altro calore, non c’era più cibo. Ed Elvis se n’è andato così, addosso alla madre agonizzante, la testa appoggiata al ventre da cui era uscito sei anni prima per la sua breve e infelice partecipazione alle vicende del pianeta Terra.
Mi sento totalmente inutile, come giornalista e come essere umano, perché mi tocca ancora raccontare storie del genere, nel mio evoluto Paese. Ci riempiamo la bocca, io per primo, di parole superflue. Ci appassioniamo ai problemi di minoranze potenti e arroganti. E accanto a noi, in un silenzio distratto, si consumano le disfatte degli umili e dei mansueti. Persone come la mamma di Elvis, che fino all’ultimo ha provato a raggranellare onestamente qualche soldo per la stufetta, andando in giro a fare le pulizie. Il Bene ieri ha perso di brutto. L’importante è rendersene conto, non distrarsi, non rassegnarsi, organizzare la riscossa. Anche per Elvis, che tornerà a trovarci ogni giorno, sulla faccia di tanti bambini uguali a lui.
Massimo Gramellini, La Stampa
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I miserabili
A Napoli un bambino è morto a sei anni di povertà . Veniva dall’isola di Capo Verde, ma sapeva già leggere e scrivere in italiano. Era educato, ordinato, molto pignolo, dicono le maestre. Amava il disegno e sognava di fare l’ingegnere. Si chiamava Elvis, come l’eroe del rock. Lo hanno trovato per terra, in una stamberga di venti metri quadri, i polmoni intasati dalle esalazioni di un piccolo braciere. Da quando l’Enel aveva staccato la corrente che alimentava la stufetta elettrica, quel fuoco improvvisato e velenoso era diventato l’unica fonte di riscaldamento di tutta la famiglia. Non c’era altro calore, non c’era più cibo. Ed Elvis se n’è andato così, addosso alla madre agonizzante, la testa appoggiata al ventre da cui era uscito sei anni prima per la sua breve e infelice partecipazione alle vicende del pianeta Terra.
Mi sento totalmente inutile, come giornalista e come essere umano, perché mi tocca ancora raccontare storie del genere, nel mio evoluto Paese. Ci riempiamo la bocca, io per primo, di parole superflue. Ci appassioniamo ai problemi di minoranze potenti e arroganti. E accanto a noi, in un silenzio distratto, si consumano le disfatte degli umili e dei mansueti. Persone come la mamma di Elvis, che fino all’ultimo ha provato a raggranellare onestamente qualche soldo per la stufetta, andando in giro a fare le pulizie. Il Bene ieri ha perso di brutto. L’importante è rendersene conto, non distrarsi, non rassegnarsi, organizzare la riscossa. Anche per Elvis, che tornerà a trovarci ogni giorno, sulla faccia di tanti bambini uguali a lui.
Massimo Gramellini, La Stampa
la cosa che mi stringe ancora piu' il cuore e' che e' accaduto nella nostra napoli ... dove nonostante ce simm semp muort e famm ... ci siamo sempre spartuti la fame e il pane
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Il bambino tra l'altro era morto da tre giorni...
E' una storia veramente triste.
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Che tristezza...mista a nervosismo...
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dobbiamo pure pensare che il fatto per qunto scioccante in se per se e' un incidente ... il fatto che la sua famiglia fosse poi in quelle condizioni esaspera la cosa ... ma spesso ho sentito di gente che si e' fatta il week end in montagna e si e' arricettata perche si e' addormentata vicino a un camino acceso (e' un incidente domestico piu ricorrente di quanto sembri :sisi:)
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dobbiamo pure pensare che il fatto per qunto scioccante in se per se e' un incidente ... il fatto che la sua famiglia fosse poi in quelle condizioni esaspera la cosa ... ma spesso ho sentito di gente che si e' fatta il week end in montagna e si e' arricettata perche si e' addormentata vicino a un camino acceso (e' un incidente domestico piu ricorrente di quanto sembri :sisi:)
Beh è comunque una tragedia della povertà ... Già il fatto che avevano bisogno del riscladamento ad ottobre è indice del fatto che comunque vivevano in una topaia...
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Beh è comunque una tragedia della povertà ... Già il fatto che avevano bisogno del riscladamento ad ottobre è indice del fatto che comunque vivevano in una topaia...
:sisi:
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e intanto strapaghiamo politici, e quant'altro...
è un paese schifoso il nostro...
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questo è un paese civile ed evoluto ...