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Off-topic => Focus On => Topic aperto da: bart - 25 Settembre, 2010, 17:05:19 pm
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Unesco, il centro storico perde il primato?
Napoli, troppo degradate le vie e i palazzi
Febbraio 2011, l'ultimatum della commissione Patrimonio
I cittadini manifestano per ottenere il «piano gestione»
NAPOLI - Il centro storico di Napoli ha tempo fino a febbraio 2011 per non perdere il riconoscimento dell'Unesco. Il cuore della città , il più vasto d'Europa, è dal 1995 posto sotto il patrimonio dell'Umanità . Però le ultime riunioni di Siviglia e Brasilia, più volte si sono pronunciate per l'estromissione di Napoli dalla lista dei beni tutelati: la «World Heritage List». Le cause riguardano il degrado e il disfacimento dei palazzi e delle strade. A salvare Napoli dalla perdita è la sua storia, la sua cultura e i suoi istituti d'arte che impreziosiscono i dodici quartieri posti sotto la tutela Unesco. Qualora l' Amministrazione Comunale non dovesse presentare il richiesto «Piano di gestione» entro il prossimo febbraio, la commissione espellerà il centro storico. Il progetto, richiesto da 15 anni dai commissari, riguarda quell'insieme di servizi e attività , sicurezza, pulizia, accoglienza, esercizi pubblici, alberghi, che fanno parte del patrimonio monumentale della città .
PERICOLO PER L'ECONOMIA - Una decisione che comporterebbe ulteriori gravi ripercussioni sull’economia e sull’immagine della città con conseguenze anche sul turismo nazionale e internazionale. Un sit-in aperto ai cittadini all’ingresso di Palazzo San Giacomo è stato organizzato, dal comitato «Civico di Santa Maria di Portosalvo» e il movimento «Vanto» (Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell’Orgoglio) per sollecitare l’Amministrazione Comunale e la Giunta Iervolino alla definitiva emanazione del piano di gestione. Alla manifestazione ha partecipato anche l’artista partenopeo Eddy Napoli, da sempre attento a simili problematiche.
24 settembre 2010
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2010/24-settembre-2010/unesco-centro-storico-perde-primatonapoli-troppo-degradate-vie-palazzi-1703823811388.shtml (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2010/24-settembre-2010/unesco-centro-storico-perde-primatonapoli-troppo-degradate-vie-palazzi-1703823811388.shtml)
se accadesse sarebbe veramente la fine per la nostra città . per quanto tempo ancora saremo costretti a subire umiliazioni di questo tipo? mamma mia che rabbia... :sbonk: :sbonk: :sbonk:
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Ma jatevenne a fanculo.
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vabbuò tanto c'è Hamsik
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vabbuò,d'altro canto la lista dei siti unesco non so fino a che punto sia veramente realistica...mi sa che paghi e ti inseriscono...
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vabbuò,d'altro canto la lista dei siti unesco non so fino a che punto sia veramente realistica...mi sa che paghi e ti inseriscono...
:maronn:
Questa è proprio enorme
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Il centro città Piazza Municipio, Via De Pretis in questi giorni pieni di spazzatura e di puzza... :wall: che figura per i turisti che vengono :fuga:
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La colpa è sempre dell'amministrazione regionale?
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Beh, se l'Unesco prende questa decisione significa che patrimonio dell'Unesco non avrà alcun significato.
E comunque, quando c'è un problema, si cerca di risolverlo, non di aggirarlo o spostarlo.
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La colpa è sempre dell'amministrazione regionale?
la politica muove i fili della società , la camorra muove i fili della politica.
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Beh, se l'Unesco prende questa decisione significa che patrimonio dell'Unesco non avrà alcun significato.
E comunque, quando c'è un problema, si cerca di risolverlo, non di aggirarlo o spostarlo.
Ma ch' anna fà sti poveri maronn, se a Napoli, chi è adibito a fare qualcosa per la città , si mangia solo i soldi? E' l' Unesco, non i controllori dei politici locali e nazionali.
A me sembra che questa proposta "forte" sia fatta proprio per cercare di sensibilizzare l' opinione pubblica e "smuovere" i politici dal loro sonno, in modo da "costringerli" a fare qualcosa per migliorare la città (anzi, per renderla almeno un po' più decorosa e presentabile. Siamo patrimonio dell' Unesco, e poi lasciamo le nostre bellezze a marcire. Allora veramente non ci meritiamo nessuna onoreficenza!!)
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:maronn:
Questa è proprio enorme
tu sei proprio sicuro che non funzioni così,almeno per un quarto dei siti unesco?
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tu sei proprio sicuro che non funzioni così,almeno per un quarto dei siti unesco?
Se hai prove concrete che l'ONU si piglia le mazzette portale, sennò evita di dire certe cose.
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Se hai prove concrete che l'ONU si piglia le mazzette portale, sennò evita di dire certe cose.
ma in realtà io non credo nemmeno sia configurabile come una "mazzetta".
comunque,ognuno la pensa come preferisce,anche sulla bellezza o meno dei siti unesco,magari ci sono dei posti che meriterebbero di esserlo e non lo sono etc etc
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la politica muove i fili della società , la camorra muove i fili della politica.
Cosa ne ricava la camorra dal fallimento totale del turismo napoletano? Il turismo stesso non è una fonte d'incassi per la camorra?
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non scherziamo, i criteri per entrare nella lista dei patrimoni dell'umanità sono severissimi. ci sono siti in Italia che davvero pagherebbe per entrare a farne parte, altrochè...
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non scherziamo, i criteri per entrare nella lista dei patrimoni dell'umanità sono severissimi. ci sono siti in Italia che davvero pagherebbe per entrare a farne parte, altrochè...
hai un link sul quale posso vedere questi criteri?
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hai un link sul quale posso vedere questi criteri?
temo di no. o meglio, potrei cercarli e poi postarli, in caso di buon esito della ricerca.
il mio commento precedente però è legato a un articolo della Repubblica cartacea di qualche anno che raccontava di un sito archeologico piuttosto famoso di una località del Nord, di cui però non ricordo il nome, che provava da anni ad entrare nella lista dei patrimoni Unesco, ma che s'era sempre visto respingere la sua richiesta a causa di alcune modifiche subite da questo luogo tempo fa (mi sembra nel secondo dopoguerra), in particolare del fatto che alcuni resti di un'antica città erano stati contaminati con dei materiali moderni, cosa che non rendeva il sito idoneo "agli occhi" dell'Unesco.
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vabbuò,d'altro canto la lista dei siti unesco non so fino a che punto sia veramente realistica...mi sa che paghi e ti inseriscono...
Uà e che è la gambero rosso :look:
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hai un link sul quale posso vedere questi criteri?
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i. rappresentare un capolavoro del genio relativo umano
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ii. mostrare un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un'area culturale del mondo, relativamente agli sviluppi dell'architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell'urbanistica o della progettazione paesaggistica,
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iii. rappresentare una testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa, oppure
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iv. essere un eccezionale esempio di edificio o ensemble architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno stadio significativo o stadi significativi nella storia umana, oppure
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v. rappresentare un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale o di utilizzo del territorio che sia rappresentativo di una o più culture, specialmente se divenuto vulnerabile per l'impatto di cambiamenti irreversibili, oppure
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vi. essere direttamente o tangibilmente associate ad eventi o tradizioni viventi, a idee e credenze, a opere artistiche o letterarie di valore universale (il comitato considera questo criterio debba giustificare l'inclusione nell'elenco solo in casi eccezionali ed unitamente ad altri criteri culturali o naturali);
Criteri naturali: i siti nominati devono
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i. rappresentare esempi eccezionali degli stadi principali della storia della terra, compresa la presenza di vita, processi geologici significativi in atto per lo sviluppo della forma del territorio o caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative, oppure
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ii. essere un esempio eccezionale di processi ecologici e biologici in essere nello sviluppo e nell'evoluzione degli ecosistemi terrestri, delle acque dolci, costali e marini e delle comunità di piante ed animali, oppure
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iii. contenere fenomeni naturali superlativi o aree di bellezza naturale eccezionale e di importanza estetica, oppure
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iv. contenere gli habitat più importanti e significativi per la conservazione in sito delle diversità biologiche, comprese quelle contenenti specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista scientifico o della conservazione.
Hai vogl e aspettà o piscion :patt:
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grazie,poi li rileggo con attenzione
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Nell'indifferenza del Comune, Napoli rischia di perdere il marchio Unesco
di Fabrizia B. Maggi 28 Ottobre 2010
Altri 4 mesi e l’Italia perderà uno dei suoi 45 siti patrimonio mondiale dell’Umanità . A febbraio 2011 infatti scade l’ultimatum imposto dall’Unesco all’amministrazione comunale di Napoli per la consegna del Piano di Gestione del Centro Storico, l’insieme programmatico di misure per mettere a sistema servizi ed attività quali sicurezza, pulizia, accoglienza ed esercizi pubblici. Si tratta di un documento che Parigi attende da 15 anni e il cui ritardo di consegna comporta l’immediata esclusione dalla lista del World Heritage, come tra l’altro è già accaduto alla città tedesca di Dresda. Un nuovo schiaffo a Napoli e all’Italia intera visto che, con i suoi 45 siti, il nostro Paese detiene il record mondiale di aree considerate patrimonio dell’Umanità .
Eppure il Piano di Gestione del Centro Storico è un semplice documento da compilare e inviare alla sede di Parigi in cui si delinea la strategia per salvaguardare e rivalutare il patrimonio artistico del "casco antico" della città partenopea. In cambio, Parigi premia le amministrazioni locali virtuose con centinaia di milioni di euro, con attività che richiamano il lucroso “turismo culturale†e con il suo via libera ai cospicui finanziamenti strutturali dall’Europa. Ma non solo, perché potrebbe essere anche un’occasione per mettere fine al degrado di una città storica, ancora di più ora che si trova ad affrontare l’ennesima emergenza rifiuti e rivive l’incubo delle immagini delle sue strade colme di spazzatura rimbalzando da un telegiornale all’altro di tutto il mondo.
“Il problema della spazzatura in Campania è lo stesso del Piano di Gestione dell’Unesco: un’amministrazione locale incapace di essere concreta che crea solo un grande caos organizzativo del quale poi siamo noi cittadini a pagarne le conseguenzeâ€, dice all'Occidentale Antonio Pariante, Presidente del Comitato Civico di Portosalvo. Nonostante il termine ultimo di febbraio sia sempre più vicino, infatti, l’amministrazione comunale, a cui spetta l’esclusiva redazione del materiale, ha ignorato la questione del Piano di Gestione per l’Unesco fino a qualche giorno fa quando, di fronte all’incapacità di gestire la questione e alle pressanti richieste di un’Unesco sempre più in imbarazzo, ha stanziato 150mila euro affinché siano alcuni consulenti dell’organizzazione di Parigi a risolvere l’inghippo, più altri 50mila per una società piemontese che dovrebbe organizzare i lavori.
Fondi ovviamente presi dalle casse comunali e dalle tasse sui contribuenti. E pensare che i progetti sono da tempo sul tavolo del sindaco Rosa Russo Iervolino (il Piano integrato “Grande Attrattore Culturale Napoliâ€, che prevede l’impiego di 64 milioni di euro per il restauro di 30 monumenti dell’area, e l’idea di creare una “zona franca†nel casco antico sono solo alcuni esempi). Ma secondo quanto denunciano associazioni e cittadini è da un bel po’ che il Comune ha lasciato da parte il Piano di Gestione del Centro Storico e ha preferito concentrare l’attenzione solo sul “Forum delle Culture†(nel 2013, infatti, la città di Napoli sarà capitale mondiale delle culture), sostanzialmente perché porterà 2 miliardi di euro di introiti. Intanto, però, la capitale campana rischia di perdere il marchio culturale di patrimonio dell’Umanità , un’etichetta che non ha valore.
E’ dal 1995 che il centro storico di Napoli – tra l’altro il più vasto d’Europa con i suoi 720 ettari – è entrato nel club dei siti patrimonio comune dell’Umanità , la lista di eccellenza dell’Unesco. La promozione aveva lo scopo di favorire il recupero e la valorizzazione del suo immenso patrimonio storico, archeologico e architettonico concentrato nel casco antico, nel rispetto di rigidi vincoli in merito al recupero delle aree protette. Le amministrazioni comunali che si sono succedute però non hanno mai presentato all’organismo di Parigi il Piano di Gestione e quella attuale si è attivata solo dopo l’ispezione straordinaria di una Commissione di Vigilanza dell’Unesco che ha rilevato l’assenza del piano ed è rimasta colpita dal sempre maggiore degrado in cui versa l’area.
Graffiti e scritte campeggiano sulle statue della più importanti di Napoli. A piazza Bellini, le mura greche del V° secolo sono circondate da immondizia e la scultura moderna appoggiata nei pressi, retaggio dell’epoca del “bassolinismoâ€, è dimenticata in un angolo. Piazza Dante, da poco ristrutturata, è completamente imbrattata come d’altronde anche l’effige di Giuseppe Mazzini nell’omonima piazza. Le inferriate della chiesa della venerabile Arciconfraternita del Ss. Sacramento di Sant’Eligio sono diventati utili per appendere i vestiti e i lenzuoli degli ambulanti e l’interno una comoda discarica per immondizia e sacchetti. Ma non è l’unica perché la Chiesa di Portosalvo, dopo una breve riapertura, è tornata ad essere sommersa dai rifiuti e i lavori di restauro degli interni sono fermi. Anche la Chiesa di San Giovanni Battista delle Monache, in via Costantinopoli, muore nell’abbandono: la scalinata è ridotta in un letamaio, la puzza è nauseante.
Ma il problemi non finiscono qui. Accanto alle difficoltà per il degrado generale della città si aggiunge l’incapacità di coordinare i diversi soggetti di tutela: accanto al Comune, infatti, c’è il Ministero, la Regione Campania, la Provincia, le tre Soprintendenze (ambientale, archeologica e polo museale) ma anche la curia arcivescovile (proprietaria delle 800 chiese dell’area metropolitana). Per Raffaele Raimondi, presidente del Comitato Centro Storico Unesco, il problema principale è la mancanza di coordinamento concreto: “Non otterremo mai nulla se procediamo con interventi isolati di restauro. Il centro storico è un unicum da progettare nel suo insieme, anche utilizzando lo strumento della fiscalità di vantaggio per favorire gli investimenti privati, come è stato per il centro storico di Dublinoâ€.
Antonio Pariante, invece, ora teme non solo che l’Amministrazione di Rosa Russo Iervolino sia incapace di evitare il depennamento di Napoli dalla World Heritage List ma inoltre che anche il Forum delle Culture faccia una brutta fine, come d’altronde è già accaduto nel 2007 con la candidatura della Coppa America nella città partenopea. Per il Presidente del Comitato Civico di Portosalvo solo un interessamento del Parlamento può salvare il capoluogo campano dal declassamento e per questo annuncia una prossima mobilitazione politica “affinché Napoli non venga più lasciata da sola di fronte ad un’amministrazione che continua a voltarle le spalle e ritrovi il suo orgoglio come città â€.
http://www.loccidentale.it/articolo/napoli+rischia+di+perdere+il+marchio+unesco+nell'indifferenza+del+comune.0097765 (http://www.loccidentale.it/articolo/napoli+rischia+di+perdere+il+marchio+unesco+nell'indifferenza+del+comune.0097765)
che vergogna... la classe dirigente napoletana è quanto di più abominevole esista al mondo.