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Off-topic => Multimedia => Topic aperto da: bart - 18 Maggio, 2010, 17:59:54 pm
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questo è il topic di cristianoronaldo :sisi:
raccolta dei migliori incipit, quelli più belli e significativi o semplicemente quelli che vi hanno colpito e avete apprezzato di più.
Salinger - Il giovane Holden
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e come è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto. Sono tremendamente suscettibili su queste cose, soprattutto mio padre. Carini e tutto quanto – chi lo nega – ma anche maledettamente suscettibili. D’altronde, non ho nessuna voglia di mettermi a raccontare la mia dannata autobiografia e compagnia bella. Vi racconterò soltanto le cose da matti che mi sono capitate verso Natale, prima di ridurmi così a terra da dovermene venire qui a grattarmi la pancia.
Dostoevskij - I demoni
Nell'accingermi a descrivere i recenti e tanto strani avvenimenti, svoltisi nella nostra città , in cui finora non è mai accaduto nulla di speciale, sono costretto, per la mia inesperienza, a cominciare un po' da lontano, e precisamente da certi particolari biografici sul molto rispettabile e dotato di talento Stepan Trofimovich Verchovenskij. Questi particolari serviranno soltanto da introduzione alla presente cronaca; la storia poi, che intendo narrare, seguirà più avanti.
Diciamolo subito: tra di noi Stepan Trofimovich recitava sempre una parte speciale, civile, per così dire, e amava questa parte appassionatamente, tanto che senza di essa, credo non potesse neanche vivere. Non che io lo voglia paragonare a un attore di teatro: Dio me ne guardi, tanto più che anch'io lo stimo.
P.S. non ho ancora letto I demoni... conto di farlo a breve.
Calvino - Se una notte d'inverno un viaggiotore
Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c'è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!» O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.
questi sono i primi che mi sono venuti in mente... ne seguiranno sicuramente altri.
vai CR, scatenati :ballo:
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Sicuramente Proust e la sua Recherche; Dostoevskij - L'Idiota, I Demoni, Delitto e Castigo, Le notti bianche; Kafka - Il processo, Lettera al Padre; Bulgakov - Il Maestro e Margherita; Sofocle - Elettra; Erasmo da Rotterdam - Elogio della Follia; Dante - La Divina Commedia; Nietzsche - Così parlò Zarathustra. Mia personale top 3: 1) La Divina Commedia 2) La Recherche 3) Così parlò Zarathustra.
Stasera posterò gli incipit - o almeno spero. :look:
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quello di Così parlò Zarathustra piace anche a me...
Milton - Paradiso perduto
Originale
Of man's first disobedience, and the fruit
Of that forbidden tree, whose mortal taste
Brought death into the world, and all our woe,
With loss of Eden, till one greater Man
Restore us, and regain the blissful seat,
Sing, Heav'nly Muse, that on the secret top,
Of Oreb, or of Sinai, didst inspire
That sheperd who first taught the chosen seed
In the begninning how the heav'ns and earth
Rose out of Chaos; or if Sion hill
Delight thee more, and Siloa's brook that flowed
Fast by the oracle of God, I thence
Invoke thy aid to my advent'rous song,
That with no middle flight intends to soar
Above th'Aonian mount, while it pursues
Things unattempted yet in prose or rhyme.
Traduzione
Della prima disobbedienza dell'uomo, e del frutto
dell'albero proibito, il cui gusto fatale condusse
la morte nel mondo, e con ogni dolore la perdita
dell'Eden, fin quando non giunga più grande
un Uomo a risanarci riconquistando il seggio benedetto,
canta, Musa Celeste, che sopra la vetta segreta
dell'Oreb o del Sinai donasti ispirazione a quel pastore
che per primo insegnò alla stirpe eletta
come in principio sorsero i cieli e la terra dal Caos;
o se il colle di Sion maggiormente ti aggrada,
e il ruscello di Siloe che scorreva rapido
presso l'oracolo di Dio, da questi luoghi
offri, ti prego, aiuto al canto avventuroso
che in alto volo aspira a sollevarsi
sul Monte Aonio, e si propone cose
mai tentate in passato in prosa o in rima.
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Il Maestro e Margherita, Michail Bulgakov
Nell’ora di un caldo tramonto primaverile apparvero presso gli stagni Patriaršie due cittadini. Il primo - Sulla quarantina, con un completo grigio estivo - era di bassa statura, scuro di capelli, ben nutrito, calvo; teneva in mano una dignitosa lobbietta, e il suo volto, rasato con cura, era adorno di un paio di occhiali smisurati con una montatura nera di corno. Il secondo - un giovanotto dalle spalle larghe, coi capelli rossicci a ciuffi disordinati e un berretto a quadri buttato sulla nuca - indossava una camicia scozzese, pantaloni bianchi spiegazzati e un paio di mocassini neri.
Il primo che mi è venuto in mente dopo quello del Giovane Holden già spostato. Poi ci sarebbe quello de "Gli sfiorati" di Veronesi ma non lo trovo su internet e mi scoccio di prendere il libro dallo scaffale :look:
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C'era una volta....
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Dostoevskij - Delitto e Castigo:
All'inizio di un luglio straordinariamente caldo, verso sera, un giovane scese per strada dallo stanzino che aveva preso in affitto in vicolo S., e lentamente, come indeciso, si diresse verso il ponte K. Sulle scale riuscì a evitare l'incontro con la padrona di casa. Il suo stanzino era situato proprio sotto il tetto di un'alta casa a cinque piani, e ricordava più un armadio che un alloggio vero e proprio. La padrona dell'appartamento, invece, dalla quale egli aveva preso in affitto quello stambugio, vitto e servizi compresi, viveva al piano inferiore, in un appartamento separato, e ogni volta che egli scendeva in strada gli toccava immancabilmente di passare accanto alla cucina della padrona, che quasi sempre teneva la porta spalancata sulle scale. E ogni volta, passandole accanto, il giovane provava una sensazione dolorosa e vile, della quale si vergognava e che lo portava a storcere il viso in una smorfia. Doveva dei soldi alla padrona, e temeva d'incontrarla.
Dostoevskij - Le notti bianche
Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell'anima! ... Parlando d'ogni sorta di signori capricciosi e collerici, non ho potuto fare a meno di rammentare anche la mia saggia condotta in tutta quella giornata.
Dostoevskij - L'Idiota
Verso le nove del mattino di una giornata di fine noÂvembre, in tempo di disgelo, il treno della linea ferroviaria Pietroburgo-Varsavia marciava a tutto vapore verso Pietroburgo. Il tempo era così umido e nebbioso che il giorno faticava a moÂstrarsi; già a una decina di passi di distanza dalla strada ferrata, sia a destra che a sinistra, era difficile scorgere qualcosa dai finestrini del vagone. Tra i passeggeri ve n'erano Âalcuni che tornavano in patria dall'estero, ma i piຠpieni di tutti erano gli scompartimenti di terza classe, affollati di gente abbastanza misera che viaggiava per le proprie faccende e non veniva da molto lontano. Tutti, com'è naturale, erano stanchi, infreddoliti, con gli occhi cerchiati per la notte passata in bianco, e i loro volti appaÂrivano giallastri in quella luce filtrata dalla nebbia.
In uno dei vagoni di terza classe fin dall'alba si erano ritrovati seduti, l'uno di fronte all'altro, accanto al finestrino, due passeggeri entrambi giovani, entrambi quasi senza bagaglio, vestiÂti senza eleganza, con delle fisionomie piuttoÂsto notevoli ed entrambi, infine, desiderosi di attaccar discorso. Se oÂgnuno dei due avesse saputo che cosa proprio in quel momento li rendeva reciprocamente interessanti, certo si sarebbero entrambi meravigliati dello strano caso che li aveva fatti incontrare, seduti l'uno di fronte all'altro, in un vagone del treno Varsavia-Pietroburgo.
Kafka: Il processo
Qualcuno doveva aver diffamato Josef K. perché, senza che avesse fatto nulla di male, una mattina venne arrestato. La cuoca della signora Grubach, la sua padrona di casa, che ogni giorno verso le otto gli portava la colazione, quella volta non venne. Ciò non era mai accaduto. K. aspettò ancora un po', guardò dal suo cuscino la vecchia signora che abitava di fronte e che lo osservava con una curiosità del tutto insolita in lei, poi però, meravigliato e affamato a un tempo, suonò. Subito qualcuno bussò e entrò un uomo, che egli non aveva mai visto prima in quella casa.
Proust - La Recherche (in realtà l'incipit è molto più lungo)
A lungo, mi sono coricato di buonora. Qualche volta, appena spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano così in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso: "Mi addormento". E, mezz'ora più tardi, il pensiero che era tempo di cercar sonno mi svegliava; volevo posare il libro che credevo di avere ancora fra le mani, e soffiare sul lume; mentre dormivo non avevo smesso di riflettere sulle cose che poco prima stavo leggendo, ma le riflessioni avevano preso una piega un po' particolare; mi sembrava d'essere io stesso quello di cui il libro si occupava: una chiesa, un quartetto, la rivalità di Francesco I e Carlo V.
Erasmo da Rotterdam - Elogio della Follia
Qualsiasi cosa siano soliti dire di me i mortali, e infatti non sono così sciocca da non sapere quanto si parli male della follia anche da parte dei più folli, tuttavia sono io, io sola, ve lo posso garantire, che ho il dono di riuscire a rallegrare gli dèi e gli uomini. Eccone la prova: non appena mi sono presentata a parlare dinanzi a questa numerosa assemblea, tutti i volti si sono improvvisamente illuminati di una certa nuova e insolita letizia; subito le vostre fronti si sono spianate, subito mi avete applaudito con una risata così lieta e amabile che mi sembra di trovarmi dinanzi a un consesso degli dèi di Omero, come loro tutti ubriachi di nettare e nepente, mentre prima ve ne stavate lì seduti tutti imbronciati e tristi, come se foste appena usciti dall'antro di Trofonio.
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Cazzarola,ma leggiamo tutti le stesse cose? :look:
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La metamorfosi, Franz Kafka
Gregor Samsa, destandosi un mattino da sogni inquieti si trovò trasformato nel suo letto in un enorme insetto ripugnante. Se ne stava sulla schiena, dura come una corazza, sollevando un po’ la testa scorse il suo ventre arcuato, scuro e diviso in tanti segmenti ricurvi, in cima a cui la coperta del letto ormai prossima a scivolar giù tutta, si manteneva a fatica. Le numerose zampe, penosamente fitte e sottili se comparate alla sua normale corporatura, annaspavano senza tregua proprio sotto il suo sguardo.
:sbav:
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Ragazzi, l'incipit più bello per me rimane quello di Anna Karenina!
Da segnalare quelli di Gabo, nonché quello de Il nome della Rosa di Eco.
Una volta poi lessi un articolo su un libro di poco conto ma che aveva un incipit meraviglioso. Qualcosa del tipo: "Aveva una faccia da Armando ma si chiamava Giuseppe", più o meno...
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Gli sfiorati, Sandro Veronesi
Il suo olfatto era già sveglio da straziarlo con un pesante tanfo di stalla. La luce del mattino forzava il sipario fragolino delle palpebre, che si sollevarono lentamente, come due schermi gemelli ancora occupati dal sogno che vi veniva proiettato. Aprendo gli occhi, faticò prima di mettere a fuoco una noce di cocco, poggiata sulla coperta del letto accanto alla massa informe del suo corpo. Impossibile, pensò, e tornò a chiudere gli occhi.
Invece era vero, vi si dovette rassegnare. Da una serie di successive, sorprendenti rivelazioni, Mète fu costretto ad accettare per buona la realtà bruta di quella mattina: una noce di cocco era poggiata sul letto, vicino a lui; sotto le coperte aveva dormito vestito di tutto punto, con tanto di giacca e scarpe; proprio le scarpe, dalle suole di spessa gomma scolpita, avevano sparso tra le lenzuola una minacciosa sostanza marrone; il telefono era riverso sul pavimento, con la cornetta staccata da cui proveniva il segnale di occupato, e una mosca ronzava in qualche angolo della stanza.
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Ragazzi, l'incipit più bello per me rimane quello di Anna Karenina!
Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo.
In casa Oblonski tutto era sossopra. La moglie aveva scoperto la relazione amorosa del marito con una francese che era stata istitutrice in casa loro, qualche tempo prima, e gli aveva dichiarato che non poteva più vivere con lui sotto lo stesso tetto. Questa situazione durava da due giorni e si faceva sentire in modo penoso, tanto dai due coniugi quanto dagli altri membri della famiglia e sinanche dal personale di servizio.
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Chiedi alla polvere, John Fante
Una sera me ne stavo a sedere sul letto della mia stanza d'albergo, a Bunker Hill, nel cuore di Los Angeles. Era un momento importante della mia vita; dovevo prendere una decisione nei confronti dell'albergo. O pagavo o me ne andavo: così diceva il biglietto che la padrona mi aveva infilato sotto la porta. Era un bel problema, degno della massima attenzione. Lo risolsi spegnendo la luce a andandomene a letto.
Al mattino mi svegliai, decisi che avevo bisogno di un po' di esercizio fisico e cominciai subito. Feci parecchie flessioni, poi mi lavai i denti. Sentii in bocca il sapore del sangue, vidi che lo spazzolino era colorato di rosa, mi ricordai cosa diceva la pubblicità , e decisi di uscire a prendermi un caffè.
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La compagnia dei Celestini, Stefano Benni
â€œàˆ stato calcolato che il peso delle formiche esistenti sulla terra è pari a venti milioni di volte quello di tutti i vertebrati.†Così lo scultore ottocentesco Amos Pelicorti detto Mirmidone rispondeva a coloro che gli chiedevano perché componesse le sue opere in mollica di pane. Da quando aveva letto la notizia su un giornale era rimasto a tal punto folgorato da lasciare le predilette sculture di marmo per il candore alternativo della farina. I suoi capolavori venivano sfornati caldi e dati in pasto alle formiche.
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Mi basta la prima frase di Anna...
Poi c'è anche Manzoni, che abbiamo dimenticato...
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Storie di ordinaria follia, Charles Bukowski
Cass era la più giovane e la più bella di 5 sorelle. Cass era la più bella ragazza di tutta la città . Mezzindiana, aveva un corpo stranamente flessuoso, focoso era e come di serpente, con due occhi che proprio ci dicevano. Cass era fuoco fluido in movimento. Era come uno spirito incastrato in una forma che però non riusciva a contenerlo. I capelli neri e lunghi, i capelli di seta, si muovevano ondeggiando e vorticando come il corpo volteggiava. Lo spirito, o alle stelle o giù ai calcagni. Non c'era via di mezzo, per Cass. C'era anche chi diceva ch'era pazza. Gli imbecilli lo dicevano. Gli imbecilli non potevano capirla.
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Amm capit, tutti gli incipit sono belli. :look:
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Louis-Ferdinand Céline
Morte a credito
Eccoci qui, ancora soli. C'è un'inerzia, in tutto questo, una pesantezza, una tristezza... Fra poco sarò vecchio. E la sarà finita, una buona volta. Gente n'è venuta tanta, in camera mia. Tutti han detto qualcosa. Mica m'han detto gran che. Se ne sono andati. Si son fatti vecchi, miserabili e torpidi, ciascuno in un suo cantuccio di mondo.
:sbav:
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Addio alle armi, Ernest Hemingway
Sul finire dell'estate di quell'anno eravamo in una casa in un villaggio che di là del fiume e della pianura guardava le montagne. Nel letto del fiume c'erano sassi e ciottoli, asciutti e bianchi sotto il sole, e l'acqua era limpida e guizzante e azzurra nei canali. Davanti alla casa passavano truppe e scendevano lungo la strada e la polvere che sollevavano copriva le foglie degli alberi. Anche i tronchi degli alberi erano polverosi e le foglie caddero presto quell'anno e si vedevano le truppe marciare lungo la strada e la polvere che si sollevava e le foglie che, mosse dal vento, cadevano e i soldati che marciavano e poi la strada nuda e bianca se non per le foglie.
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è bello vedere come poche righe possano invogliare alla lettura di un intero libro... ora per esempio ho qui davanti a me "La metamorfosi", che ho appena fatto prelevare dalla libreria da mia madre. stasera prima di andare a dormire invece di leggermi i soliti manga di Ranma (:look:) mi dedicherò volentieri a questa lettura.
ah, gli altri racconti devo leggerli o posso limitarmi a La metamorfosi? :look:
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è bello vedere come poche righe possano invogliare alla lettura di un intero libro... ora per esempio ho qui davanti a me "La metamorfosi", che ho appena fatto prelevare dalla libreria da mia madre.
:lsd:
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:lsd:
tra tutti gli incipit che potevo farmi piacere proprio uno postato da te dovevo scegliere? :tafazzi: :look:
rispondi, che me ne faccio degli altri racconti? attivo la modalità [ignore]? :look:
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Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.
Questo è famosissimo e arrapante. :sbav:
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tra tutti gli incipit che potevo farmi piacere proprio uno postato da te dovevo scegliere? :tafazzi: :look:
rispondi, che me ne faccio degli altri racconti? attivo la modalità [ignore]? :look:
Se ti riferisci agli altri racconti di Kafka, alcuni sono brevissimi. Io ricordo tra i più belli, con la Metamorfosi, Un medico condotto (o un medico di campagna, dipende dalla traduzione), Davanti alla legge, Il fochista...
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tra tutti gli incipit che potevo farmi piacere proprio uno postato da te dovevo scegliere? :tafazzi: :look:
rispondi, che me ne faccio degli altri racconti? attivo la modalità [ignore]? :look:
Io ho letto solo La Metamorfosi (e poi vabbè, Il Processo, che è un romanzo però)
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Anthony Burgess
"A clockwork orange".
Allora che si fa, eh?
C’ero io, cioè Alex, e i miei tre soma, cioè Pete, Georgie, e Bamba, Bamba perché era davvero bamba, e si stava al Korova Milkbar a rovellarci il cardine su come passare la serata, una sera buia fredda bastarda d’inverno, ma asciutta. Il Korova era un sosto di quelli col latte corretto e forse, O fratelli, vi siete scordati di com’erano quei sosti, con le cose che cambiano allampo oggigiorno e tutti che le scordano svelti, e i giornali che nessuno nemmeno li legge. Non avevano la licenza per i liquori, ma non c’era ancora una legge contro l’aggiunta di quelle trucche nuove che si sbattevano dentro il vecchio mommo, così lo potevi glutare con la sintemesc o la drenacrom o il vellocet o un paio d’altre robette che ti davano un quindici minuti tranquilli tranquilli di cinebrivido stando ad ammirare Zio e Tutti gli Angeli e i Santi nella tua scarpa sinistra con le luci che ti scoppiavano dappertutto dentro il planetario. O potevi glutare il latte coi coltelli dentro, come si diceva, e questo ti rendeva sviccio e pronto per un po’ di porco diciannove, ed è proprio quel che si glutava la sera in cui sto cominciando questa storia.
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Se ti riferisci agli altri racconti di Kafka, alcuni sono brevissimi. Io ricordo tra i più belli, con la Metamorfosi, Un medico condotto (o un medico di campagna, dipende dalla traduzione), Davanti alla legge, Il fochista...
si, sono tutti piuttosto brevi... vabbè, li leggerò tutti allora.
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Anthony Burgess
"A clockwork orange".
Allora che si fa, eh?
C’ero io, cioè Alex, e i miei tre soma, cioè Pete, Georgie, e Bamba, Bamba perché era davvero bamba, e si stava al Korova Milkbar a rovellarci il cardine su come passare la serata, una sera buia fredda bastarda d’inverno, ma asciutta. Il Korova era un sosto di quelli col latte corretto e forse, O fratelli, vi siete scordati di com’erano quei sosti, con le cose che cambiano allampo oggigiorno e tutti che le scordano svelti, e i giornali che nessuno nemmeno li legge. Non avevano la licenza per i liquori, ma non c’era ancora una legge contro l’aggiunta di quelle trucche nuove che si sbattevano dentro il vecchio mommo, così lo potevi glutare con la sintemesc o la drenacrom o il vellocet o un paio d’altre robette che ti davano un quindici minuti tranquilli tranquilli di cinebrivido stando ad ammirare Zio e Tutti gli Angeli e i Santi nella tua scarpa sinistra con le luci che ti scoppiavano dappertutto dentro il planetario. O potevi glutare il latte coi coltelli dentro, come si diceva, e questo ti rendeva sviccio e pronto per un po’ di porco diciannove, ed è proprio quel che si glutava la sera in cui sto cominciando questa storia.
parla proprio come nel film :asd: credo che a differenza del film il libro non mi piacerebbe però...
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Antonin Artaud.
Eliogabalo o l'anarchico incoronato.
Se intorno al cadavere di Eliogabalo, morto senza tomba, e sgozzato dalla sua polizia nelle latrine del proprio palazzo, vi è un’intensa circolazione di sangue e di escrementi, intorno alla sua culla vi è un’intensa circolazione di sperma. Eliogabalo è nato in un’epoca in cui tutti fornicavano con tutti; né si saprà mai dove e da chi fu realmente fecondata sua madre. Per un principe siriano, quale egli fu, la filiazione avviene attraverso le madri; – e, in fatto di madri, vi è intorno a questo figlio di cocchiere, appena nato, una pleiade di Giulie; – e ch’esse influiscano o no su un trono, tutte queste Giulie sono delle fiere puttane.
Il loro padre comune, la fonte femminile di questo fiume di stupri e d’infamie, doveva, prima di essere sacerdote, esser stato cocchiere di vettura pubblica, senza di che non si capirebbe l’accanimento che mise Eliogabalo salito al trono a farsi inculare dai cocchieri.
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parla proprio come nel film :asd: credo che a differenza del film il libro non mi piacerebbe però...
Perchè?
Anche il libro è notevole.
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Perchè?
Anche il libro è notevole.
è solo un'impressione... le scene di violenza, le accelerazioni, i ralenti, la colonna sonora, sono tutti elementi che rendono la forza emotiva del film così straordinaria, e credo che senza questi la storia ne risentirebbe parecchio... comunque un giorno proverò a leggerlo, almeno lo sfizio di verificare se la mia sensazione è giusta devo togliermelo. :sisi:
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Max Wingspiece, Eroi caduti
La notte era scesa da un pò, non era poi tanto diversa dalle altre. Il quartiere malfamato, il solito locale, fumi di alcool. Avevo imparato a riconoscere, come i lupi, l'odore di margaridas mischiato con quello del whisky. Il blues, in sottofondo. Stanotte sembravano gli Stones. Eravamo fortunati, per un attimo ci sembrava di vivere il ricordo di una serata trascorsa nel Bronx. Al bancone due figuri loschi. Riuscivo a sentirne il fetore.
Ad un tratto la nostra attenzione fu richiamata da un tonfo sordo, uno "slam" che per qualche secondo confondemmo col rumore di un cannone. Era la porta, ma il cattivo presagio fu confermato. Franck, oltre la benda riuscivo a scorgergli un solo occhio, era lì per portarci la notizia che speravamo di non ascoltare. L'uomo era stato ucciso e non potemmo fare a meno di pensare che fossero coinvolti i gruppi del caffè
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comunque un giorno proverò a leggerlo, almeno lo sfizio di verificare se la mia sensazione è giusta devo togliermelo. :sisi:
:sisi:
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Chiedi alla polvere, John Fante
questo lo devo procurare
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si, sono tutti piuttosto brevi... vabbè, li leggerò tutti allora.
Ti conviene leggerli tutti... I racconti sono importanti, al pari dei romanzi, per capire la filosofia di Kafka. Ugualmente importante è la "Lettera a padre". Davvero struggente! Le tematiche che danno il via al Kafka scrittore, sono tutte concentrare e compresse in quella lettera (peraltro mai ricevuta dal padre, ma conservatra dalla madre). In più, alcuni racconti sono parte integrante di uno dei 3 romanzi, come nel caso del racconto "Il fochista" - menzionato sopra da Groucho - che è il primo capitolo de "Il disperso".
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Ti conviene leggerli tutti... I racconti sono importanti, al pari dei romanzi, per capire la filosofia di Kafka. Ugualmente importante è la "Lettera a padre". Davvero struggente! Le tematiche che danno il via al Kafka scrittore, sono tutte concentrare e compresse in quella lettera (peraltro mai ricevuta dal padre, ma conservatra dalla madre). In più, alcuni racconti sono parte integrante di uno dei 3 romanzi, come nel caso del racconto "Il fochista" - menzionato sopra da Groucho - che è il primo capitolo de "Il disperso".
tu mettiti scuorno... hai riportato una decina di incipit e invece mi ritrovo in mano un libro suggerito da gabbie... :nono:
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tu mettiti scuorno... hai riportato una decina di incipit e invece mi ritrovo in mano un libro suggerito da gabbie... :nono:
La metamorfosi ancora non l'ho letta... la leggerò con gli altri racconti, ma solo dopo aver letto il Castello. Ho citato solo libri che ho letto/studiato. Ho citato il miglior libro del '900 - e uno dei più grandi della letteratura di tutti i tempi - ovvero Proust e la sua opera omnia: Alla ricerca del tempo perduto e tu non l'hai proprio calcolata. Ti ho dato anche una perla su Dostoevskij, che tu non hai colto... :look: :look: :look: :look: :look: :pariamm: :sisi: :brr: Ti ho consigliato di leggere la Lettera al padre di Kafka e tu mi hai insultato... Sei un ingrato :tafazzi: :mazzat: :letto: :appizz:
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Bello anche quello delle Ultime Lettere di Iacopo Ortis
"Il sacrificio della patria nostra è consumato, tutto è perduto"
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Il Maestro e Margherita, Michail Bulgakov
Nell’ora di un caldo tramonto primaverile apparvero presso gli stagni Patriaršie due cittadini. Il primo - Sulla quarantina, con un completo grigio estivo - era di bassa statura, scuro di capelli, ben nutrito, calvo; teneva in mano una dignitosa lobbietta, e il suo volto, rasato con cura, era adorno di un paio di occhiali smisurati con una montatura nera di corno. Il secondo - un giovanotto dalle spalle larghe, coi capelli rossicci a ciuffi disordinati e un berretto a quadri buttato sulla nuca - indossava una camicia scozzese, pantaloni bianchi spiegazzati e un paio di mocassini neri.
Il primo che mi è venuto in mente dopo quello del Giovane Holden già spostato. Poi ci sarebbe quello de "Gli sfiorati" di Veronesi ma non lo trovo su internet e mi scoccio di prendere il libro dallo scaffale :look:
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Il Padrino, Mario Puzo
Amerigo Bonasera sedeva nella III Sezione Penale della Corte di New York in attesa di giustizia; voleva vendicarsi di chi aveva tanto crudelmente ferito sua figlia e, per di più, tentato di disonorarla.
Il giudice, un uomo servero dai lineamenti pesanti, si arrotolò le maniche della toga nera, come se intendesse punire fisicamente i due giovanotti in piedi davanti al banco. Il suo viso esprimeva freddamente un maestoso disprezzo. In tutto questo, tuttavia, c’era qualcosa di falso che Amerigo Bonasera intuiva, ma non comprendeva ancora.
“Avete agito come la peggior specie di degenerati†disse aspramente il giudice. Sì, sì, penso Amerigo Bonasera. Animali. Animali. I due giovanotti, capelli lucidi tagliati a spazzola, viso tutto acqua e sapone in atteggiamento di umile contrizione, chinarono il capo in segno di sottomissione.
Il giudice continuò: “Avete agito come bestie selvagge in una giungla e siete fortunati di non aver abusato di quella povera ragazza, altrimenti vi avrei mandato in prigione per vent’anniâ€. Fece una pausa e gli occhi sotto le sopracciglia straordinariamente folte ebbero un lampo furtivo verso il volto olivastro di Amerigo Bonasera; poi li abbassò su un cumulo di rapporti mensili di libertà sulla parola che aveva davanti. Aggrottò le sopracciglia e si strinse nelle spalle, come per mostrarsi convinto suo malgrado. Parlò di nuovo.
“Tuttavia, grazie alla giovane età , al fatto che siete incensurati e appartenete a famiglie rispettabili, dato che la legge nella sua magnanimità non cerca vendetta, io con questa sentenza vi condanno a tre anni di reclusione. Condanna con la libertà condizionale.â€
Solamente quarant’anni di lutto professionale permisero al viso di Amerigo Bonasera di non mostrare l’opprimente frustazione e l’odio che sentiva. Sua figlia, giovane e bella, era ancora all’ospedale con una mascella fratturata, bloccata dal filo metallico; ed ora questi due animali erano liberi? Una farsa! Osservò i genitori raccogliersi attorno ai cari figlioli. Oh, erano tutti contenti, ora, tutti sorridenti.
La bile nera, acidamente amara, salì nella gola di Bonasera, traboccò attraverso i denti serrati con forza. Trasse il bianco fazzoletto di lino e lo premette contro le labbra. Era in piedi in questo modo quando i due giovani percorsero liberi a lunghi passi la corsia, sicuri di sé, con occhi freddi, sorridendo, gettandogli appena uno sguardo. Li lasciò passare sezna dire una parola, premendo il lino fresco contro la bocca.
I genitori degli animali stavano ora avvicinandosi: due uomini e due donne della sua età , ma più americani nel modo di vestire. Lo guardarono di sfuggita, imbarazzati, però nei loro occhi vi era una strana luce trionfante di sfida.
Perso il controllo, Bonasera si chinò in avanti verso la corsia e gridò raucamente: “Piangerete come ho pianto io. Vi farò piangere come i vostri figli hanno fatto piangere me.†Ora aveva il fazzoletto premuto sugli occhi. Gli avvocati della difesa arrivarono da dietro e spinsero avanti i loro clienti in un gruppo ristretto, circondando i due giovanotti che erano indietreggiati lungo la corsia come a proteggere i genitori. Un gigantesco agente di servizio si mosse velocemente per bloccare la fila in cui stava Bonasera. Ma non fu necessario.
Durante tutti gli anni trascorsi in America, Amerigo Bonasera aveva confidato nella legge e nell’ordine. E perciò vi aveva prosperato. Ora, sebbene il suo cervello fosse sconvolto dall’odio, sebbene la prospettiva di comperare un fucile e uccidere i due giovanotti gli martellasse nel profondo del cranio, Bonasera si girò verso la consorte ancora ignara e le spiegò: “Ci hanno preso in giroâ€. Fece una pausa e poi prese la sua decisione, senza più temere quale ne sarebbe stato il prezzo. “Per avere giustizia dobbiamo andare in ginocchio da Don Corleoneâ€.
un pò lungo ma valeva la pena :sisi:
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Bello anche quello delle Ultime Lettere di Iacopo Ortis
"Il sacrificio della patria nostra è consumato, tutto è perduto"
Se fosse stato davvero un bell'incipit si sarebbe chiamato "Le prime lettere di Iacopo Ortis"... :contract:
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La metamorfosi ancora non l'ho letta... la leggerò con gli altri racconti, ma solo dopo aver letto il Castello. Ho citato solo libri che ho letto/studiato. Ho citato il miglior libro del '900 - e uno dei più grandi della letteratura di tutti i tempi - ovvero Proust e la sua opera omnia: Alla ricerca del tempo perduto e tu non l'hai proprio calcolata. Ti ho dato anche una perla su Dostoevskij, che tu non hai colto... :look: :look: :look: :look: :look: :pariamm: :sisi: :brr: Ti ho consigliato di leggere la Lettera al padre di Kafka e tu mi hai insultato... Sei un ingrato :tafazzi: :mazzat: :letto: :appizz:
a proposito di Alla ricerca del tempo perduto... l'altro giorno l'ho vista da Feltrinelli; 3000 e passa pagine in un unico volume :brr: faceva parte della collana "Mammut" :asd:
l'avrei comprato ma essendo abituato a leggere a letto non sopporto i libri troppo pesanti :look: mi sa che me ne procurerò un "pezzo" alla volta :sisi: :truz:
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1984 - George Orwell
Originale
It was a bright cold day in April, and the clocks were striking thirteen.
Traduzione
Era una fresca limpida giornata d'aprile e gli orologi segnavano l'una.
la traduzione italiana ha completamente stravolto il senso della frase originale: l'orologio secondo Orwell batte le 13, e nessun orologio al mondo può fare ciò, poichè al massimo può battere le 12. Con queste prime parole l'autore ha subito voluto far intendere al lettore di essere piombato in un universo dalla logica distorta, fuori dal mondo. invece la traduzione italiana ha pensato bene di tralasciare questo particolare e di trasformare l'orologio che batte le 13 in un normale orologio che batte l'una, facendo perdere tutto il significato del bellissimo incipit del libro :wall:
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L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE - Milan Kundera
Lidea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! Che significato ha questo folle mito?
Il mito dell'eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un'ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla. Non occorre tenerne conto, come di una guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo che non ha cambiato nulla sulla faccia della terra, benché trecentomila negri vi abbiano trovato la morte fra torture indicibili.
E anche in questa guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo, cambierà qualcosa se si ripeterà innumerevoli volte nell'eterno ritorno?
Sì, qualcosa cambierà : essa diventerà un blocco che svetta e perdura, e la sua stupidità non avrà rimedio.
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a proposito di Alla ricerca del tempo perduto... l'altro giorno l'ho vista da Feltrinelli; 3000 e passa pagine in un unico volume :brr: faceva parte della collana "Mammut" :asd:
l'avrei comprato ma essendo abituato a leggere a letto non sopporto i libri troppo pesanti :look: mi sa che me ne procurerò un "pezzo" alla volta :sisi: :truz:
Dovrebbe essere l'Edizione della Newton Compton... Io ti consiglio una edizione a scelta tra: Bur, Mondadori, Einaudi. Sono le migliori, con un ampio saggio critico su ogni volume (la Bur porta circa 100 pagine di saggio a volume). Non comprare solo "Un amore di Swann".che è una parte del primo volume (Dalla parte di Swann) ed alcune case editrici vendono anche separatamente. Comprati anche Lettera al Padre di Kafka... costa 4-5 €,
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Camus - Lo straniero
Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so. Ho ricevuto un telegramma dall'ospizio: "Madre deceduta. Funerali domani. Distinti saluti." Questo non dice nulla: è stato forse ieri.
L'ospizio dei vecchi è a Marengo, a ottanta chilometri da Algeri. Prenderò l'autobus delle due e arriverò ancora nel pomeriggio. Così potrò vegliarla e essere di ritorno domani sera. Ho chiesto due giorni di libertà al principale e con una scusa simile non poteva dirmi di no. Ma non aveva l'aria contenta. Gli ho persino detto: "Non è colpa mia." Lui non mi ha risposto. Allora ho pensato che non avrei dovuto dirglielo.
Gide - I Sotterranei del Vaticano
Durante l'anno 1890, sotto il pontificato di Leone XIII, la fama del dottor X, specialista per le malattie d'origine reumatica, chiamò a Roma Anthime Armand-Dubois, massone.
«Come?» aveva esclamato suo cognato Julius de Baragliuol «lei va a Roma per curare il corpo? Oh, se il cielo potesse farle capire laggiù quanto più malata è la sua anima!»
Svevo - La coscienza di Zeno
Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s'intende, sa dove piazzare l'antipatia che il paziente mi dedica.
Di psico-analisi non parlerò perché qui entro se ne parla già a sufficienza. Debbo scusarmi di aver indotto il mio paziente a scrivere la sua autobiografia; gli studiosi di psico-analisi arricceranno il naso a tanta novità .
Kafka - Il disperso
Quando il sedicenne Karl Rossmann, mandato in America dai suoi poveri genitori perché una donna di servizio l'aveva sedotto e aveva avuto un bambino da lui, entrò nel porto di New York sulla nave che ormai procedeva lenta, la statua della Libertà già osservata da un pezzo gli apparve come una luce di un sole divenuto di colpo intenso. Il braccio con la spada sporgeva come appena sollevato e attorno alla figura spiravano libere brezze.
"Quant'è alta" si disse, e poiché ad andarsene non pensava affatto, a poco a poco fu sospinto fino al parapetto dalla moltitudine crescente dei facchini che gli passavano davanti.
:pianto:
Kafka - Lettera al Padre
“Caro papà , recentemente ti è capitato di chiedermi perché affermo che avrei paura di te. Come al solito non ho saputo risponderti, in parte appunto per la paura che mi incuti, in parte perché motivare questa paura richiederebbe troppi particolari, più di quanti riuscirei a riunire in qualche modo in un discorsoâ€
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Di Camus hai postato l'incipit de Lo straniero non La peste. :vecchio:
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:look:
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Di Camus hai postato l'incipit de Lo straniero non La peste. :vecchio:
Ho postato bene, ma ho scritto il titolo sbagliato... :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: Gran bel scrittore Camus, prima o poi leggerò La Peste...
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Ho postato bene, ma ho scritto il titolo sbagliato... :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: Gran bel scrittore Camus, prima o poi leggerò La Peste...
Lo Straniero rimane superiore, ma La Peste è un gran bel libro. Io amo Albert ed è stato lui a farmi conoscere Fedor. Per ora nessuno è ai loro livelli.
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Lo Straniero rimane superiore, ma La Peste è un gran bel libro. Io amo Albert ed è stato lui a farmi conoscere Fedor. Per ora nessuno è ai loro livelli.
Lo Straniero è fantastico, ma al tempo stesso leggero. Anche un non - lettore di questo genere riesce ad emozionarsi quando lo legge. Negli ultimi due secoli, probabilmente, solo Kafka, Proust e Joyc riescono a reggere il paragone con Dostoevskij...
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belli gli incipit di Il disperso e di La coscienza di Zeno... la figura dell'inetto :sbav:
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belli gli incipit di Il disperso e di La coscienza di Zeno... la figura dell'inetto :sbav:
Hai letto l'errore - non si sa se è voluto o no - sulla descrizione della statua della Libertà ? In realtà ci sono vari errori geografici (l'esistenza di un ponte che collega New York direttamente con Boston, invece di Brooklyn). Kafka ha avuto informazioni indirette sul continente americano, non essendoci mai stato.
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Hai letto l'errore - non si sa se è voluto o no - sulla descrizione della statua della Libertà ? In realtà ci sono vari errori geografici (l'esistenza di un ponte che collega New York direttamente con Boston, invece di Brooklyn). Kafka ha avuto informazioni indirette sul continente americano, non essendoci mai stato.
che ignorante... lo sanno tutti che la Statua della libertà si trova nel porto di Los Angeles, ià :rotfl: :rotfl: :rotfl:
:look: :look: :look: :look:
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Max Wingspiece, Eroi caduti
La notte era scesa da un pò, non era poi tanto diversa dalle altre. Il quartiere malfamato, il solito locale, fumi di alcool. Avevo imparato a riconoscere, come i lupi, l'odore di margaridas mischiato con quello del whisky. Il blues, in sottofondo. Stanotte sembravano gli Stones. Eravamo fortunati, per un attimo ci sembrava di vivere il ricordo di una serata trascorsa nel Bronx. Al bancone due figuri loschi. Riuscivo a sentirne il fetore.
Ad un tratto la nostra attenzione fu richiamata da un tonfo sordo, uno "slam" che per qualche secondo confondemmo col rumore di un cannone. Era la porta, ma il cattivo presagio fu confermato. Franck, oltre la benda riuscivo a scorgergli un solo occhio, era lì per portarci la notizia che speravamo di non ascoltare. L'uomo era stato ucciso e non potemmo fare a meno di pensare che fossero coinvolti i gruppi del caffè
Cmq era l'incipit di "Hanno ucciso l'Uomo Ragno" in prosa...manc na soddisfazione, iat affangul :nono:
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Cmq era l'incipit di "Hanno ucciso l'Uomo Ragno" in prosa...manc na soddisfazione, iat affangul :nono:
avevo pensato "ma che cazz ha postato chist", ma non avevo fatto troppo caso alle parole...
Max Wingspiece :rotfl: :rotfl: :rotfl:
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che ignorante... lo sanno tutti che la Statua della libertà si trova nel porto di Los Angeles, ià :rotfl: :rotfl: :rotfl:
:look: :look: :look: :look:
Ma veramente non hai notato niente? :patt: :pariamm: :croce:
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Ma veramente non hai notato niente? :patt: :pariamm: :croce:
:shh: :look:
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Esisteva Eru, l'Uno, che in Arda è chiamato Ilàºvatar; ed egli creò per primi gli Ainur, i Santi, rampolli del suo pensiero, ed essi erano con lui prima che ogni altro fosse creato. Ed egli parlò loro, proponendo temi musicali; ed essi cantarono al suo cospetto, ed egli ne fu lieto. A lungo cantarono soltanto uno alla volta, o solo pochi insieme, mentre gli altri stavano ad ascoltare; ché ciascuno di essi penetrava soltanto quella parte della mente di Ilàºvatar da cui proveniva, e crescevano lentamente nella comprensione dei loro fratelli. Ma già solo ascoltando pervenivano a una comprensione più profonda, e s'accrescevano l'unisono e l'armonia.
J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion
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:shh: :look:
Quando il sedicenne Karl Rossmann, mandato in America dai suoi poveri genitori perché una donna di servizio l'aveva sedotto e aveva avuto un bambino da lui, entrò nel porto di New York sulla nave che ormai procedeva lenta, la statua della Libertà già osservata da un pezzo gli apparve come una luce di un sole divenuto di colpo intenso. Il braccio con la spada sporgeva come appena sollevato e attorno alla figura spiravano libere brezze.
"Quant'è alta" si disse, e poiché ad andarsene non pensava affatto, a poco a poco fu sospinto fino al parapetto dalla moltitudine crescente dei facchini che gli passavano davanti.
Più di questo non posso fare :look:
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Vladimir Nabokov - Lolita
Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.
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Vladimir Nabokov - Cose Trasparenti
Ecco la persona che cercavo. Salve, persona!
Non mi sente.
Forse se il futuro esistesse in modo concreto e individuale, come qualcosa che può essere percepito da un cervello superiore,
il passato non sarebbe così seducente: le sue esigenze sarebbero controbilanciate da quelle del futuro. Le persone potrebbero allora stare sul punto centrale dell'asse in bilico mentre contemplano questo o quell'oggetto. Potrebbe essere divertente!
[...]I principianti devono imparare
a sfiorare soltanto la superficie della materia se vogliono che essa resti all'esatto livello
del momento. Cose trasparenti, attraverso le quali balena il passato!
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Sei olderrimo. :smoke:
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Sei olderrimo. :smoke:
La letteratura è morta nel 1977 :stella:
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La letteratura è morta nel 1977 :stella:
:asd:
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La letteratura è morta nel 1977 :stella:
E quindi adesso c'è solo poesia? Erri De Luca e basta?
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Io veramente vulevo ricere 'nata cosa. Olderrimo nel senso che l'avevo già postato. :brr:
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E quindi adesso c'è solo poesia? Erri De Luca e basta?
ciò che ho letto di de luca non mi piace.
ad ogni modo, adoro le iperboli :sisi:
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ciò che ho letto di de luca non mi piace.
ad ogni modo, adoro le iperboli :sisi:
Non ho mai letto De Luca... Ci saranno altri grandi pensatori... E io sarò uno di quelli... :pariamm: :pariamm: :sisi: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl:
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Non ho mai letto De Luca... Ci saranno altri grandi pensatori... E io sarò uno di quelli... :pariamm: :pariamm: :sisi: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl:
:patt: :look:
sei papabilissimo :sisi:
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:patt: :look:
sei papabilissimo :sisi:
Vuoi un autografo in anticipo? :patt: :rotfl:
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Vuoi un autografo in anticipo? :patt: :rotfl:
:stella:
ma anche una percentuale, se ti garba!
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:stella:
ma anche una percentuale, se ti garba!
I grandi intellettuali vivono ed operano in povertà ... :patt: :look: :sisi: