Aspè che mo legge Crippler :sisi:
scusate, ho sbagliato topic.:rofl: :rofl:
:rofl: :rofl:
io avrei scelto scritto e orale su libro di 500 pagine. non posso aiutarti.
scusate, ho sbagliato topic.fu così che Ernesto divenne ministro dell'economia cubano :look:
io avrei scelto scritto e orale su libro di 500 pagine. non posso aiutarti.
Chi vuol essere milionario? - Altezze di un triangolo ([url]http://www.youtube.com/watch?v=WrWEj8hlGsk&feature=player_embedded#[/url])
Io m'aggià accattata a casa a Itri, sparagnando una cosa di soldi... :look:
Menati con un mutuo a tasso fisso, adesso. :look:Ho pagato in contanti tittò... :look:
Ho pagato in contanti tittò... :look:
Io m'aggià accattata a casa a Itri, sparagnando una cosa di soldi... :look:quann ce 'o jamme 'a fà nu bagn? Ije port 'arrust! :mangia:
quann ce 'o jamme 'a fà nu bagn? Ije port 'arrust! :mangia:
Ma veramente eh, liberala per un fine settimana forummoso. Vengo pure io.vicino formia e gaeta
Dove cazzo sta Itri? :look:
vicino formia e gaetaio adoro sperlonga :love: :love: :love:
penso di avere il materiale che ti serve, ci ho scritto un paragrafo per una tesista. Tra stasera o domani prima delle partite, posso darti una mano.
Sto qua. :sbav:
spiegami meglio che ti serve. Sui fondamentali del prezzo ho giò qualcosa, sulla correlazione con Dow Jones anche, a te che tipo di analisi serve? Solo come commodity o anche come funzione monetaria?
il mio professore di zoologia non vede di buon occhio gli economisti :look:
Pure io, appena posso mi specializzo in fenomenologia della banana ammunnata. :look::rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
Sedotto e abbandonato. :fuga:
Mo' intanto apro un topic per trovare a uno che sape l'inglese. :look::rotfl:
Ho trovato qualcosa. :yeeh:spartimm?
Uà , il professore ha rimandato la scadenza al 15 maggio e ha detto che le dobbiamo rifare. Sullo stesso argomento ma di 15 pagine. :look:
Interlinea doppia, carattere 15, margini 5-4-4-4 :look:
Formazione del prezzo dell'oro sui mercati delle materie prime: determinanti e correlazioni.:nonquoto: :nonquoto: :nonquoto: :nonquoto:
L'oro, per peculiarità di caratteristiche fisiche ed estrinseche, ha svolto tanto una funzione puramente monetaria (ravvisata nella zona mediterranea e in pianta stabile addirittura a partire dal VII sec. a.c.) quanto quella generica di equivalente generale per gli scambi commerciali e di mero oggetto di investimento, tanto fisico quanto finanziario.
L'oro cominciò ad essere utilizzato diffusamente come moneta corrente nel 1816 in Inghilterra, paese che istituì il Gold Standard, sistema che prevedeva la perfetta convertibilità tra moneta cartacea e oro. L'esempio britannico fu seguito successivamente anche da altri paesi quali la Germania nel 1872 e gli USA nel 1900. La coniazione fu liberalizzata e l'oro, sia in forma monetaria che di metallo grezzo, poteva essere importato ed esportato senza limitazioni. Il tasso di cambio tra le monete dei diversi paesi era quindi stabile (in quanto poteva variare solo entro una parità fissa), il che assicurava l'equilibrio degli scambi internazionali oltre che quello dei cambi. Il sistema era inoltre atto a prevenire l'eccesso di cartamoneta sul mercato legandone indissolubilmente la quantità ad una risorsa scarsa; la stabilità dei prezzi era dunque garantita e l'inflazione mantenuta ad un livello bassissimo.
Durante il periodo molto difficile a cavallo tra le due guerre, nel 1944, per iniziativa degli USA e dell'Inghilterra, i rappresentanti di 44 paesi si riunirono a Bretton Woods dove fu creato il Fondo Monetario Internazionale (F.M.I). In tale occasione venne fissato il prezzo del metallo a 35$ per oncia, prezzo a cui gli USA si impegnarono ad acquistarlo da chiunque ed a venderlo solo alle Banche Centrali. Il sistema precedente fondato dagli Inglesi, diventava un'istituzione che poggiava ora su due pilastri: il dollaro e l'oro. Ogni paese partecipante fu obbligato a versare al fondo una quota di oro e di moneta nazionale e a dichiarare la parità tra la propria valuta e l'oro, direttamente o indirettamente attraverso il tasso di cambio con il dollaro. Nel 1945 i 2/3 delle riserve auree dei paesi capitalisti (circa 30.000 tonnellate) erano concentrati in fondi centralizzati, e di questi ben 18.000 tonnellate erano nelle mani del governo Usa. La concentrazione dell'oro negli Usa, alla fine del 1949, raggiunse il punto di massima: il 70% delle riserve mondiali, cioè circa 22.000 tonnellate.
Il sistema fallì con la crisi del dollaro degli anni sessanta. La crescita del valore delle altre monete indusse gli USA al blocco della parità fissa, lasciando che la riserva aurea variasse attraverso il libero mercato. Ciò determinò l'inevitabile oscillazione dei prezzi dovuta allo squilibrio tra domanda e offerta, e l'inevitabile corsa agli investimenti in oro da parte degli operatori. Questa fu la prima volta che l'oro assunse il ruolo di bene rifugio a fronte dell'instabilità del dollaro.
Il 17/03/1968 può essere considerata la data ufficiale della nascita del mercato dell'oro il cui prezzo veniva determinato dall'offerta e dalla domanda. Divenne operativo da quel giorno il cosiddetto doppio mercato: uno per le transazioni valutarie internazionali (con prezzo fissato a 35$ l'oncia) e l'altro per gli scambi tra privati, con prezzo lasciato libero di fluttuare secondo l'andamento delle contrattazioni.
Il sistema aureo entrò in una crisi che culminò il 15/08/71, data in cui l'amministrazione Nixon soppresse la convertibilità tra dollaro e oro e svalutò due volte il biglietto verde, facendo così crollare uno dei pilastri del sistema di Bretton Woods. Il doppio mercato terminò nel 1976 quando i Paesi aderenti al FMI ufficialmente decisero l'abolizione del prezzo ufficiale.
Nonostante il crollo del sistema e la liberalizzazione del mercato, il metallo giallo continua a rivestire un ruolo fondamentale negli investimenti: offre all'investitore sicurezza e solidità , il suo valore è universale e facilmente realizzabile in qualsiasi momento ed è considerato il bene rifugio per eccellenza per proteggersi dalle svalutazioni e da incertezze economico - politiche. Ad oggi la massa di dollari attualmente circolante esclude la possibilità di un ritorno a livello internazionale a un sistema valutario di cambi fissi.
L'oro, al pari degli altri metalli preziosi, è quotato al grammo o all'oncia. Quando è in lega con altri metalli la sua purezza è misurata in carati con una scala che fissa a 24 unità l'oro puro.
Il prezzo dell'oro viene fissato quotidianamente sulla base della domanda e dell'offerta dei vari mercati. Dal 1919 la borsa di Londra stabilisce due volte al giorno il prezzo di riferimento (fixing dell'oro).
Sui mercato finanziari internazionali l'oro è scambiato sia sotto forma di oro fisico sia di oro finanziario. Nel primo caso passano di mano lingotti e barre d'oro con pesi e qualità standard, mentre il termine “oro finanziario†o “oro cartaceo†si riferisce agli strumenti che i mercati finanziari hanno ideato con riferimento all'oro.
I mercati dell'oro fisico sono cinque: Londra, Zurigo, Hong Kong, Singapore, New York. Quello londinese rappresenta il maggiore per quantità trattate e prestigio internazionale. Le due determinazioni giornaliere del prezzo costituiscono per gli operatori dei cinque continenti la incontestabile quotazione ufficiale, a prescindere dal luogo in cui avvengono fisicamente le transazioni.
I mercati dell'oro finanziario sono fioriti a partire dal 1970, circa sessanta anni dopo la fondazione del mercato più antico per i lingotti (quello di Hong Kong). Questi hanno raggiunto il massimo sviluppo nella metà degli anni ottanta, quando l'oro raggiunse un'importanza nelle strategie di asset forse anche maggiore di quella attuale. Il Winnipeg Commodity Exchange nel 1972 creò il primo future in oro e successivamente anche la prima opzione. Malgrado questo primato storico, il mercato più importante per i derivati sul metallo prezioso a livello globale è il Commodity Exchange di New York (Comex), dove si raggiungono scambi ragguardevoli.
Il Sydney Futures Exchange ha iniziato a trattare i futures del Comex dal 1986: in questo modo, data la differenza di fuso orario è possibile negoziare questi prodotti derivati giorno e notte. Altro importante mercato è il Tokyo Commodity Exchange (TOCOM) che ha iniziato la propria attività nel 1982.
L'oro cartaceo negli ultimi anni ha acquistato una sempre maggiore importanza, superando la tradizionale immagine del metallo giallo di esclusivo bene di rifugio. Dal punto di vista finanziario l'oro è diventato una vera e propria attività con cui diversificare il portafoglio e, con un minimo di capitale, l'investitore può operare senza aggiunta di costi per spese di deposito ed assicurazione come nel caso dell'oro fisico. Inoltre i derivati sull'oro vengono utilizzati anche dalle aziende manifatturiere per assicurarsi contro la variabilità dei prezzi delle materie prime.
Tra gli strumenti finanziari ricordiamo: opzioni, futures, gold warrants, gold swaps, fondi d'investimento in oro, operazioni a termine, azioni aurifere, prestiti in oro.
L'opzione è un contratto derivato che attribuisce ad una delle parti (dietro il pagamento di un corrispettivo, detto premio), la facoltà di esercitare entro una scadenza l'acquisto o la vendita del metallo ad un determinato prezzo. Quindi il compratore di un'opzione ha il diritto ma non l'obbligo di acquistare o di vendere una determinata quantità di oro ad un prezzo fissato in anticipo ed ad una scadenza prefissata. Per tale diritto di scelta, l'investitore ha un costo rappresentato dal prezzo del premio.
Con le operazioni a termine o forward esiste per l'operatore l'impegno irrevocabile di acquistare o di vendere una certa quantità d'oro ad una data scadenza ed a un prezzo stabilito al momento della conclusione dell'operazione. In questo caso l'impegno e l'adempimento, cioè la consegna ed il pagamento hanno luogo in date diverse. Questa operazione è interessante per gli investitori ed operatori che non devono disporre subito di controvalore monetario e per produttori di metalliche vendono le estrazioni future.
Il future su oro è un contratto con cui i contraenti si impegnano a consegnare e ricevere una quantità d'oro ad una scadenza, ad un prezzo predeterminato. Per tutte le operazioni futures è richiesto un deposito iniziale marginale da adeguare all'eventuale oscillazione del prezzo. Il premio del prezzo a termine rispetto a pronti, chiamato contango, è influenzato dagli interessi e dai costi di immagazzinamento e di assicurazioni. Quindi le caratteristiche dei contratti futures sono; quantità e scadenze standardizzate, contrattazioni in mercati regolamentati, clearing house come controparte, e i margini di garanzia e valorizzazione giornaliera del contratto. Raramente tali contratti restano aperti fino alla scadenza, spesso le posizioni sono chiuse in anticipo, assumendo una posizione contraria a quella iniziale. Coloro che sono interessati ai futures sono gli speculatori, gli hedgers (soprattutto società minerarie), cioè coloro che si coprono dal rischio di prezzo.
I gold warrants sono essenzialmente delle opzioni di acquisto di oro, ad un prezzo predeterminato che possono essere collegate ad azioni ed obbligazioni.
Con il gold swap si ha il trasferimento di lingotti ad un rivenditore in cambio di valuta, con un prezzo a termine con il quale l’oro sarà restituito già stabilito. Benché l’effetto sia paragonabile ad una vendita a pronti e riacquisto a termine, la differenza è che, le controparti sono le stesse, evitando transazioni sul mercato e quindi senza nessun effetto nei prezzi.
I fondi d’investimento in oro sono specializzati in investimenti collegati all’oro su scala mondiale. Ci si rivolge ai fondi (situati principalmente in Gran Bretagna, Svizzera e U.S.A.) per ridurre il rischio, rispetto ad un investimento su di un solo titolo.
Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad una forte crescita del mercato dei prestiti in oro grazie anche alle banche che hanno iniziato a prestare oro alle miniere. In tale modo compagnie minerarie vendono l’oro ottenuto in prestito per ottenere liquidità per finanziare la propria società ed alla scadenza la società mineraria restituirà il prestito con l’oro estratto. Le Banche Centrali coprono i 3/4 dell’offerta dei prestiti.
Una forma di investimento in oro è rappresentato dall’acquisto di azioni aurifere. In questo tipo di investimento bisogna valutare la situazione patrimoniale , le caratteristiche finanziarie e tecniche la crescita prevista della società mineraria, le oscillazioni della valuta estera ed anche possibili mutamenti del regime fiscale del paese. Rispetto all’acquisto diretto di oro, in questo caso l’investitore può sfruttare sia i corsi dell’oro che della Borsa.
E' infine rilevante l'utilizzo di ETF, strumenti di investimento collettivo del risparmio scambiati su mercati regolamentati che mirano a replicare, con uno stretto margine di scostamento, indici finanziari noti e rappresentativi di particolari mercati azionari o obbligazionari. Nel caso dell'oro lo strumento finanziario replica esattamente l'andamento del sottostante, il cui nominale è espresso normalmente in una frazione di oncia (generalmente 1/10).
Il prezzo dell'oro è determinato principalmente dalla domanda e dell'offerta, anche se la presenza di elevati stocks di metallo possono avere un'influenza rilevante. In sostanza l'oro è divenuto sempre più “price sensitive†al comportamento delle Banche Centrali in materia di riserve e ciò costituisce una svolta storica tale che elaborazioni sui prezzi a partire dal 1993 dovranno in un prossimo futuro tener conto di questo fattore, e, in secondo luogo, dello sviluppo della domanda in alcuni popolosi Paesi quali Cina e India.
I fattori che influenzano il dollaro nel breve termine sono:
Tasso di cambio sul dollaro (in particolare del dollaro contro marco e jen)
Inflazione (in particolare aspettative d'inflazione statunitense)
Rendimento su investimenti alternativi
Operazioni a termine
Tassi di interesse
Altri indicatori che mostrano correlazioni interessanti sono il mercato azionario in particolare quello americano), il prezzo del petrolio, il prezzo di altri metalli (l'argento su tutti), e le condizioni generali di stabilità economica e politica.
Vi sono poi indicatori difficilmente definibili quali le operazioni “ufficiali†delle banche centrali (con influenza crescente), offerta e domanda netta, quantità di moneta e crescita economica.
Tornando alle determinanti strutturali del prezzo, ovvero la determinazione di domanda e offerta, è bene ricordare che quest'ultima è determinata da voci ben definite e che vedono nella nuova produzione mineraria la quota preminente. A seconda però dei momenti storici e delle fasi di mercato le dinamiche dell'offerta tendono a mutare soprattutto nelle componenti più volatili come, ad esempio, il ritorno al mercato di scraps industriali o oreficeria usata. Tendenzialmente l'offerta di oro è formata per il 65% dalla nuova produzione mineraria, per il 16% da affinazione di scarti recuperi da oreficeria ed altre industrie come quella elettronica e dentale, per il 12% dalle vendite ufficiali da Banche Centrali.
La domanda di oro può essere, a sua volta, per scopi industriali o di investimento. La domanda per fabbricazione è definibile come trasformazione di oro in prodotti finiti o semilavorati, per usi commerciali o industriali. Il settore della gioielleria, ha sempre rappresentato il settore più importante della domanda totale e negli ultimi anni questa ha superato la produzione mineraria mondiale. Il gioiello sta perdendo gradualmente il ruolo di bene rifugio e sta diventando sempre più un segno di prestigio e di status sociale,soprattutto quando si parla di brand e prodotto pubblicizzato. Benché l’appeal per il gioiello di grido, contraddistinto da una “griffe†stia continuando a riscuotere sempre più successo, l’ingresso nel nuovo millennio non è stato così favorevole alla produzione di oreficeria, evidenziando un progressivo calo fino alle attuali 2.500 tonnellate circa prodotte (2.401 nel 2007). Molte le cause di tale calo; tra queste individuiamo sicuramente un cambio di costume e di abitudini dei consumatori soprattutto dei Paesi occidentali, maggiormente attratti da altri beni divenuti ormai di massa, come cellulari o altri oggetti High Tech (plamari, Ipod, fotocamere digitali, etc). Gli anni 2000 sono inoltre stati inoltre caratterizzati da periodi di rallentamento economico che hanno di fatto minato la fiducia dei consumatori di prodotti di oreficeria / gioielleria influenzando le decisioni di acquisto e ridotto i budget di spesa delle famiglie che acquistano gioielli.
Discorso diverso è stato l’approccio degli investitori e risparmiatori per quanto riguarda l’oro. Dopo almeno un decennio di ribassi, a partire dal 2001, è cominciato un nuovo trend rialzista multi annuale sostenuto in buona parte proprio dall’investimento e per protezione dai rischi economico - finanziari (vedi deprezzamento del dollaro) e geopolitici. La domanda di oro da investimento si è articolata su più fronti ovvero sotto forma di monete o lingotti, o connessi a strumenti derivati direttamente od indirettamente al fisico (ETF). L’oro ha infine anche un utilizzo industriale propriamente detto: grazie alla sua resistenza, corrosione ed ossidazione viene usato nell’industria dentistica, la cui produzione è concentrata principalmente in Giappone, Germania ed Inghilterra. Il settore aveva conosciuto un periodo di boom negli anni ’70, seguito da un forte declino per la concorrenza di altri materiali più economici e successivamente negli anni ’90 è stata registrata una ripresa. Inoltre viene usato nel campo aerospaziale e nel settore della fabbricazione delle monete.
Fonti:
Gold Fields Mineral Service
International Monetary Fund
Non dite che è una lota, è un buon collage. :look:
5 Pagine alla metà . :appizz:
:sbav: :look:
se il professore dovesse mai arrivare su questa pagina direbbe che l'hai copiato da internet :rotfl:
6. Il prezzo dell'oro: la domanda e l'offerta
6.1 L'offerta
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6.2 La domanda
:scratch:
Avete saltato il chiasmo al liceo quando avete studiato le figure retoriche...:sisi: