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Off-topic => Multimedia => Topic aperto da: bender89 - 12 Marzo, 2010, 22:51:56 pm
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C'era un topic simile su TN, quello si che era nu forum. :nono: :look:
(http://photos-d.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs184.snc1/6131_1087344069487_1402981873_30241886_2443735_n.jpg)
(http://photos-d.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs224.snc1/7124_1120266372524_1402981873_30326412_7654954_n.jpg)
(http://photos-f.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs200.snc1/6771_1100727204057_1402981873_30277070_3204023_n.jpg)
(http://photos-f.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs184.snc1/6131_1090646232039_1402981873_30251030_1000624_n.jpg)
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qualche classico :
robert capa: il primo fotografo di reportage di guerra a diventare famoso..era un'altra epoca..c'erano guerre un pò in tutto il mondo..e dove si sparava, lui c'era. Famoso aneddoto sulle pellicole scattate durante il D-day...ne scattò 4 o 5 , ma a causa della disattenzione del ragazzo di un laboratorio, solo una si salvò. Quella con le foto più sfocate. Divennero famose proprio per quel loro effetto "mosso". Il suo motto era : "Se le foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino". Era l'epoca romantica della fotografia, una Leica e nientaltro. Morì per via di una mina in Indocina mi pare.
(http://www.grey-panthers.it/wp-content/uploads/2009/04/robert_capa_2.jpg)
(http://casarrubea.files.wordpress.com/2008/08/americani-in-sicilia-10-luglio-43-foto-robert-capa.jpg)
(http://stokbro.files.wordpress.com/2009/04/robert-capa.jpg)
(http://img.timeinc.net/time/photoessays/2007/capa/capa_beach.jpg)
P.s. per qualunque cosa... ho un decine di libri di fotografia a casa ;)
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qualche classico :
robert capa: il primo fotografo di reportage di guerra a diventare famoso..era un'altra epoca..c'erano guerre un pò in tutto il mondo..e dove si sparava, lui c'era. Famoso aneddoto sulle pellicole scattate durante il D-day...ne scattò 4 o 5 , ma a causa della disattenzione del ragazzo di un laboratorio, solo una si salvò. Quella con le foto più sfocate. Divennero famose proprio per quel loro effetto "mosso". Il suo motto era : "Se le foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino". Era l'epoca romantica della fotografia, una Leica e nientaltro. Morì per via di una mina in Indocina mi pare.
P.s. per qualunque cosa... ho un decine di libri di fotografia a casa ;)
Beh, io sono un appassionato.
Di Capa hai detto tutto l'essenziale, e hai postato le foto più famose. Ancora si discute sull'autenticità del miliziano colpito a morte nonché della sua identità .
Comunque, i miei fotografi preferiti sono:
H. C. Bresson, ovvero "la fotografia", credo di essere uno dei tanti che si è innamorato di quest'arte grazie a lui, il mago del carpe diem.
R. Doisneau, di cui ho sempre apprezzato lo sguardo ironico.
R. Mapplethorpe, il più controverso, capace di far sembrare umana Patti Smith.
E. Erwitt, sempre sulla falsa riga di Bresson e Doisneau, uno sguardo ironico e fanciullesco.
Man Ray, la sua Violon d'Ingres, con la bella Kiki de Montparnasse, è la mia foto preferita in assoluto.
M. Giacomelli, l'unico italiano al MOMA di NY, un malinconico sguardo al bianco e nero più estremo.
Per ora non me ne vengono in mente altri...
Per un forum creai una serie di schede di alcuni fotografi, quasi quasi le recupero se vi interessano...
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R. Doisneau, di cui ho sempre apprezzato lo sguardo ironico.
(http://cda.morris.umn.edu/~pagem/images/doisneau_sidelong_glance.jpg)
:asd:
Recupera 'ste schede, lavativo!
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([url]http://cda.morris.umn.edu/~pagem/images/doisneau_sidelong_glance.jpg[/url])
:asd:
Recupera 'ste schede, lavativo!
Pensavo proprio a questa foto! Perché non le recuperi tu, se ti dico dove? Mi secca andare in quel forum...
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Perché non le recuperi tu, se ti dico dove? Mi secca andare in quel forum...
Mandami un emmepì.
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http://www.heatherfirth.com/ (http://www.heatherfirth.com/)
Intanto ho recuperato questo. :look:
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SE VIVESSI ALMENO UN GIORNO,
SE POTESSI VIVERE,
SE IO VIVO,
NON SAPRà’ MAI SE ERA VERO
CHIUDERà’ GLI OCCHI
E MI VEDRANNO MORIRE,
NON CI SARà€ Nà‰ PRIMA Nà‰ DOPO,
LASCERà’ LA MIA PORZIONE
IN UN CHIUSO GIARDINO DI SOGNI
E IN TUTTI I POSTI,
IN TUTTE LE VIE,
STARANNO A RACCONTARE
IL ROVESCIO DELLA MIA VITA
DOVE MUORE LA MORTE
…
NON SAPRANNO MAI SE ERA VERO.
MARIO GIACOMELLI
Con questa poesia si apre la homa page del sito di Mario Giacomelli. Poiché non mi è permesso trafugare immagini dal suo sito (http://www.mariogiacomelli.it/index.html), vi rimando direttamente lì. Vi dirò solo che Giacomelli è l'unico fotografo italiano esposto al MOMA di New York, e posto solo un'immagine presa altrove a scopo esemplificativo. Pertanto, ecco a voi il "girotondo":
(http://www.galleriarosini.com/Images/Nuova%20cartella/Giacomelli.jpg)
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[url]http://www.heatherfirth.com/[/url] ([url]http://www.heatherfirth.com/[/url])
Intanto ho recuperato questo. :look:
Bravo bravo! Correggi un po' il post di Giacomelli però!
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Robert Doisneau nasce il 14 aprile del 1912 a Gentilly, un sobborgo di Parigi. Studia litografia alla scuola di Estienne, e in seguito diventa fotografo professionista industriale per la Renault. Finché non si unisce all’agenzia Rapho, nel 1946, e che non lascerà più sino alla morte, avvenuta nel 1995.
Le fotografie di Doisneau sono quasi tutte scattate a Parigi. La Parigi di Doisneau però non è la città da cartolina, da pubblicità , è la Parigi delle persone normali, dei bambini, degli animali, della quotidianità . Le foto di Doisneau sono sempre pregnanti di una tenera umanità .
(http://www.moorsmagazine.com/images/doisneau_kiss.jpg)
Il bacio più famoso della storia della fotografia!
(http://cda.morris.umn.edu/~pagem/images/doisneau_sidelong_glance.jpg)
Guardate l'occhio di lui...
(http://www.math.jussieu.fr/~leidwang/wwwIREM/GroupeIrem3_files/doisneau-robert-information-scolaire-2203491.jpg)
Un adorabile bambino che starà pensando alla risposta giusta...
(http://www.staleywise.com/collection/doisneau/doisneau_7_b.jpg)
Beh, è necessario commentare una foto così?
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Robert Capa
Nato a Budapest il 22 ottobre 1913, Endre Erno Friedmann, meglio noto con lo pseudonimo di Robert Capa, è con Bresson la personificazione della fotografia di reportage. Ma mentre il francese era dedito specialmente ad un reportage di viaggio, Capa è il fotografao della guerra.
Endre Erno Friedmann, coinvolto in proteste contro il governo di estrema destra, lascia l'Ungheria giovanissimo e si trasferisce a Berlino, dove inizia un lavoro in uno studio fotografico.
Ma, essendo di origine ebraiche, ben presto è costretto a lasciare anche Berlino, a causa dell'ascesa di Hitler, e nel 1933 si trasferisce in Francia.
Propro in questo periodo, per assonanza con il nome del celebre regista Frank Capra, assume lo pseudonimo di Robert Capa, allo scopo di avere un nome di più facile comprensione all'estero.
Nel 1935 fonda l'agenzia fotografica Alliance Photo, l'anno successivo va in Spagna a documentare la guerra civile. Diviene famoso in tutto il mondo per la fotografia del repubblicano colpito a morte dai franchisti.
Sempre per sfuggire alle persecuzioni naziste, Capa si trasferisce a NewYork. Mentre è negli States, scoppia la seconda guerra mondiale. Il 6 giugno 1944 partecipa allo sbarco in Normandia, ma un errore tecnico dell'addetto allo sviluppo fa perdere inesorabilmente quasi tutti gli scatti. Ne rimangono 11 e fortemente danneggiati.
Dopo la seconda guerra mondiale, Capa fonda quella che forse è la più importante agenzia fotografica della storia, la Magnum, con Bresson. Nel corso della sua vita, oltre alla guerra spagnola e allo sbarco in Normandia, Capa ha testimoniato la seconda guerra sino-giapponese, la guerra arabo-israeliana del 1948, la prima guerra d'Indocina. Muore a 41 anni ucciso da una mina in Vietnam, nel 1954.
Il repubblicano ucciso in Spagna:
(http://www.pbs.org/weta/reportingamericaatwar/reporters/capa/images/photo2.jpg)
Lo sbarco in Normandia:
(http://expositions.bnf.fr/capa/images/3/148.jpg)
Un altra foto tra le più famose del celebre ungherese:
(http://euroteca.blogosfere.it/images/t974234a.jpg)
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Non poteva mancare Henry Cartier Bresson, colui il cui nome è sinonimo di fotografia!
Henri Cartier Bresson è nato il 22 agosto 1908 a Chanteloup, 30 chilometri ad est di Parigi. Si avvicina alla pittura grazie all’influenza dello zio Louis, i suoi primi maestri, Jaques-Emile Blanche e André Lhote, lo introducono agli ambienti surrealisti e alla fotografia.
Una Leica sarà la sua arma, che l’accompagnerà e gli permetterà di immortalare i momenti sensazionali dei suoi primi viaggi in Costa d’Avorio, Francia, Spagna, Italia e Messico, nei primi anni ’30. Dopo una breve parentesi statunitense, in cui si avvicina al cinema e espone le sue prime mostre, Bresson è di nuovo in Francia, dove lavora con artisti del calibro di Jean Renoir.
Con la Guerra, Bresson si unisce alla resistenza francese, e dopo un periodo di prigionia in un campo tedesco, diventa, con Capa, il fotografo della liberazione.
Il MOMA di New York gli dedica una mostra postuma nel 1947, in seguito alla falsa notizia della sua morte, ma Bresson è più vivo che mai, e con alcuni amici fotografi fonda quella che sarà la più importante agenzia fotografica del mondo, la Magnum Photos. A tale agenzia partecipano il polacco David Szymin, che più tardi cambierà nome in Seymour, George Rodger, William Vandivert e un fotografo ungherese, Endré Friedmann, che verrà poi ricordato col nome di Robert Capa. Inizia per Bresson una serie di viaggi che lo porterà in ogni angolo del pianeta e al cospetto delle personalità più importanti del secolo. Cuba, Messico, India, Giappone, Unione Sovietica, inventa fondamentalmente la fotografia di reportage. Albert Camus, Coco Chanel, Marcel Duchamp, il morente Mahatma Gandhi, Martin Luther King, Jean Paul Sartre, Alberto Giacometti, Igor Stravinsky, Marilyn Monroe, Arthur Miller, Truman Capote, Richard Nixon sono solo alcune delle personalità ritratte dal genio della fotografia che nel ritratto aveva il massimo piacere.
Le sue foto si distinguono per le composizioni sempre eleganti, egli blocca il tempo quando ogni elemento è geometricamente al proprio posto: Bresson è il teorizzatore del “momento decisivoâ€.
Nelle ultime fasi della sua vita Bresson si dedica al primo amore, la pittura, e in particolare al disegno, morirà a quasi 96 anni il 2 agosto 2004.
(http://utenti.lycos.it/Bresson/isledelacite1952grande.jpg)
Una mattinata nebbiosa a Parigi...
(http://www.washingtonpost.com/wp-srv/style/museums/photogallery/bresson/sartre.jpg)
Jean Paul Sartre.
(http://voiceofpower.net/images/sm_BehindTheGareSt.Lazare_Cartier-Bresson.jpg)
L'uomo che salta è Raimond Queneau!
(http://www.lapetiteclaudine.com/archives/artwork_images_89028_136123_Henri-Cartier-Bresson.jpg)
Esempio pratico del motto latino "Carpe Diem"!
(http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/spettacoliecultura/09-henri-cartier-bresson/esterne282108352811211012_big.jpg)
Questo vecchio con le colombe è passato alla storia come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, si chaimava Henry Matisse. L'amicizia con Bresson fu tale che tra le opere di Matisse vi è la copertina della più famosa raccolta di Bresson!
(http://cafe.joins.com/cafeimage/a/r/artforum/Bresson_Giacometti.jpg)
L'artista svizzero Alberto Giacometti nel suo studio di Parigi. Credo che la foto si commenti da sola!
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Bill Brandt è probabilmente il più grande fotografo anglosassone. Nasce però ad Amburgo il 3 maggio 1904 da padre inglese e madre tedesca. Dopo la prima guerra mondiale si ammala di tubercolosi e passa gran parte della sua giovinezza in un sanatorio svizzero prima, e poi a Vienna per trattamenti di psicoanalisi. Dichiarato guarito, inizia a lavorare come assistente in uno studio fotografico della capitale austriaca.
In casa di un amico comune, ha l'occasione di fotografare Ezra Pound, il quale lo introduce alla fotografia di Man Ray, del quale visita una mostra nel suo studio di Parigi nel 1930, e che ne diviene suo maestro.
Trasferitosi a Londra nel 1933, Bill inizia a lavorare a documentari riguardanti i ari livelli della società inglese. Nel 1940 è stesso il Ministero dell'Informazione a commissionargli un documentario sui rifugi sotterranei anti bombe.
Dopo la seconda guerra mondiale, con la pace, Brandt comincia il suo studio riguardante nudi e paesaggi. Il resto della sua carriera fotografica è concentrata sull'utilizzo del nudo nel paesaggio e trattato come paesaggio. Spesso difatti distorto, al fine di creare prospettive e profondità che si sposino perfettamente con il paesaggio.
Infine Bill Brandt muore il 20 dicembre del 1983.
billbrandt.com (http://www.billbrandt.com/)
Uno degli scatti più famosi:
(http://www.bocamuseum.org/clientuploads/BillBrandt_Nude.JPG)
Un paio di scatti che riguardano il nudo e il panorama:
(http://www.linternaute.com/sortir/sorties/exposition/agathe-gaillard/diaporama/images/brandt.jpg)
(http://img58.imageshack.us/img58/1196/brandt4af6.jpg)
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Stupende.
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Robert Mapplethorpe nasce il 4 novembre 1946 a New York, e precisamente Long Island, un “buon posto da dove provenire e un buon posto da lasciareâ€.
Seppur dedito all’arte, in particolar modo alla sperimentazione visiva, al Pratt Institue di New York, è solo in un secondo momento che inizia a dedicarsi alla fotografia. Lo fa tramite una Polaroid, e i primi scatti sono essenzialmente autoritratti e ritratti dell’amica cantante Patti Smith. E’ però intorno alla metà degli anni settanta che inizia a dedicarsi seriamente alla fotografia, scattando ritratti ad una cerchia di amici che comprendeva tra i vari artisti, compositori, attori pornografici (specialmente della cerchia sadomaso), anche il re della pop art Andy Warhol. Gli scatti sono spesso scioccanti o, come preferiva definirli lui, “inaspettatiâ€. Negli anni ’80 Mapplethorpe prosegue iniziando una ricerca della bellezza e della armonia delle forme, fotografando nudi e fiori, e pur continuando a ritrarre personaggi famosi.
Purtroppo però contrae l’AIDS, e in seguito a complicazioni dovute alla sua seripositività , morirà prematuramente il 9 marzo 1989 a Boston.
(http://www.iol.ie/~webfoto/gclips/selfsatg.gif)
Autoritratto.
(http://www.artemotore.com/public/club/foto_recensioni/SHDAKE29UBF4.jpg)
L'amore per la bellezza del corpo umano, maschile in particolar modo, la maestria nelle luci e le ombre ad esaltare la muscolatura in tensione...
(http://www.stylusart.com/contraportada/Mapplethorpe/foto1.jpg)
La purezza della bellezza del fiore e una prorompente malizia...
(http://arte2.tiscali.it/fotografia/Media/foto/2005/10/mapplethorpe/m_c.jpg)
Patti Smith (non so se avete presente Patti Smith, qui pare davvero una donna!).
Sebbene a parer mio si tratta di pura arte, ho evitato di inserire alcune immagini che potrebbero dare fastidio, pertanto vi rimando all'homa page della fondazione Mapplethorpe (http://www.mapplethorpe.org/)
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anche io amo erwitt , ma il preferito è doisnau.
Forse perchè non sono un grande amante dei reportage in cui si ritrae dolore. La fotografia deve far sorridere e rifletter. E' molto semplice ritrarre qualcuno di sofferente e provocare una sorta di pathos. Il difficile è far sorridere la gente.
Come italiani mi piace molto ferdinando scianna quando ritrae quelle ragazze stupende in Sicila.
P.s. Bresson era il fautore del "cogli l'attimo". E molti si interrogavano sul che dono avesse per cogliere proprio quel momento preciso, più tardi negli anni , mi pare fu lo stesso H.C.B a dire che in realtà lui scattava un rullino a minuto se era il caso.
P.s. bender posta le foto ai cani che faceva Erwitt..fanno pariare troppo :asd: :asd:
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anche io amo erwitt , ma il preferito è doisnau.
Forse perchè non sono un grande amante dei reportage in cui si ritrae dolore. La fotografia deve far sorridere e rifletter. E' molto semplice ritrarre qualcuno di sofferente e provocare una sorta di pathos. Il difficile è far sorridere la gente.
Come italiani mi piace molto ferdinando scianna quando ritrae quelle ragazze stupende in Sicila.
P.s. Bresson era il fautore del "cogli l'attimo". E molti si interrogavano sul che dono avesse per cogliere proprio quel momento preciso, più tardi negli anni , mi pare fu lo stesso H.C.B a dire che in realtà lui scattava un rullino a minuto se era il caso.
P.s. bender posta le foto ai cani che faceva Erwitt..fanno pariare troppo :asd: :asd:
Non ricordo se avevo fatto anche la scheda di Erwitt, comunque andai a vedere una sua mostra un paio d'anni fa a Lucca per il World Press Photo, mi fece morire!
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Emmanuel Radnitzky nasce a Philadelphia il 27 agosto 1890. Il nome d’arte, "Man Ray", derivato dal nomignolo “Manny†e da una riduzione del cognome originale onde semplificarne la pronuncia, compare per la prima volta nel 1911 come firma di un quadro, “Tapestryâ€, collage di pezzi di stoffa, omaggio al padre sarto. Man Ray a 7 anni si trasferisce con la famiglia a Brooklyn, New York. Lì scopre l’arte, sotto forma delle opere di Cezanne, Picasso, Duchamp. Nel 1914 sposa la poetessa belga Adon Lacroix, che lascerà 5 anni dopo. La fotografia invece la scoprirà solo nel 1915, quando, in occasione della sua prima personale, si diletta a fotografare le proprie opere. E in quest’anno è anche l’incontro, sempre a New York, con Marcel Duchamp. I due sono precursori e in seguito esponenti di punta dei movimenti artistici che si sarebbero sviluppati di lì a poco, il dadaismo e il surrealismo.
Nel 1921 Man Ray segue Duchamp a Parigi, nel quartiere di Montparnasse, dove conosce anche "Kiki de Montparnasse" (Alice Prin), che sarà sua modella e amante, fotografata nella famosissima foto "Le Violon d'Ingres". L’ambiente parigino è un fermento di idee, Man Ray può così fare le conoscenze che lo aiuteranno nella sua carriera. Pubblica foto su importanti riviste di moda, ritrae personaggi del calibro di Jean Cocteau, Erik Satie, Georges Braque, James Joyce, André Breton. Scopre inoltre, anche se per errore, la possibilità di rappresentare gli oggetti “off camera†nelle ormai celeberrime “rayografieâ€, e in seguito, fu il primo ad utilizzare sistematicamente la “solarizzazioneâ€, scoperta sempre per caso con la compagna dell’epoca Lee Miller.
Nel 1940 torna negli States, a New York, causa la nuova guerra scoppiata, e a Beverly Hills sposa Juliet Browner nel 1946. Man Ray, con la moglie, ritorna ancora a Parigi nel 1951, dove tra fotografie, dipinti, film ed esperimenti vari, continuerà la sua opera sino alla morte, il 18 novembre 1976. Viene sepolto nel cimitero di Montparnasse.
(http://www.dimitrisalvi.com/frasi/pages/ray001.jpg)
Autoritratto, 1943
(http://www.doctorhugo.org/synaesthesia/art/man-ray.jpg)
Le Violon d'Ingres, 1924
(http://es.ciutatoci.com/art/images/i05/ps_ManRay_r400.jpg)
Nero e Bianco, 1926
(http://pointofview.bluehighways.com/images/ManRay-Tears-1930.jpg)
Lacrime, 1932
(http://frederika.canalblog.com/Man_Ray_La_pri_re.jpg)
Preghiera, 1930
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Ansel Adams nasce a San Francisco il 20 febbraio 1902, in un ambiente quanto meno agiato. A soli 4 anni si ruppe il naso nel terremoto del 1906, e nel 1907 la sua famiglia subisce un grave collasso finanziario.
E' iperattivo, non riesce a conseguire ottimi risultati in campo scolastico ma è incoraggiato dal padre, mentre la madre incoraggia il padre, incapace di ristabilire le proprie fortune economiche. E' la natura la vera passione del piccolo Ansel. La fotografia arriverà con calma, iniziando ad impossessarsi di lui intorno al 1919, grazie alla "Kodak No1" che gli viene regalata dai genitori. Si unisce al "Sierra Club" e passa le estati nella valle Yosemite, dove tra l'altro incontrerà la sua futura moglie Virginia Best, che sposerà nel 1928 e con la quale avrà due figli. Ma è l'anno prima del matrimonio, il 1927, ad essere importante per Ansel, che sotto l'influenza intellettuale ed economica di Albert M. Bender :alla: :look: riesce a pubblicare il suo primo portfolio. Da allora Ansel abbandona lentamente gli altri interessi, quali la musica, e si dedica sempre più a tempo pieno alla fotografia. In camera oscura sviluppa la tecnica del "sistema zonale", ovvero trattando separatamente le diverse gradazioni di bianco, grigio e nero in fase di sviluppo. Nei primi anni trenta Ansel è ormai un fotografo affermato ed ammirato. Purtroppo la sua condizione finanziaria non è mai stabile ed è costretto a lavorare per la fotografia commerciale, Yosemite, Kodak, Zeiss, IBM sono alcuni dei marchi che si avvarranno dei suoi servigi. La fotografia di Ansel è essenzialmente naturalistica. Poteva impiegare mesi per uno scatto, studiava la luce migliore con meticolosità , eppure rapidamente poteva scattare e cogliere l'attimo con prontezza ed abilità che nussuno ha mai saputo eguagliare. Ed è per questo che Ansel Adams è ora sinonimo di fotografia naturalistica, uno dei nomi più importanti di quest'arte. Ansel si spense infine il 22 aprile del 1984, lasciandoci tante belle foto ed un termine di paragone inarrivabile.
(http://www.emmedici.com/photographs/adams.jpg)
Questo è Ansel Adams con la sua vera e propria "macchina" fotografica!
(http://www.2how.com/learnfrommaster/Ansel_Adams/Ansel_Adams1001.jpg)
(http://www.umma.umich.edu/images/view/2002/2002-ansel_adams_sm.jpg)
(http://www.photocollect.com/jpegs/jeffrey_pine.jpg)
(http://nmazca.com/3142857/ansel_adams_autumn_moon.jpg)
In conclusione, per chi volesse saperne di più, questo è il sito (http://www.anseladams.com/index.html) personale del grande fotografo statunitense.
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P.s.3 ..groucho devo trovare il nome di uno che fece un reportage stupendo..praticamente quando assassinarono J.F.K. la sua salma fu trasportata per tutti gli USA a bordo di un treno, e tutta la gente si fermava vicino ai binari a commemorarla. E ci fu questo fotografo, della magnum, che fotografava l'america(e gli americani) da un treno.
Cmq repubblica ne pubblica interessanti di reportage..tipo la new york di notte spiata...cioè questo che di notte saliva sui palazzi..e fotografava le finestre..molto voyeuristico..ma i palazzi new yorkesi sono stupendi di notte.
Ultimamente ne ho anche visto uno che fotografa vetrine: di ristoranti, di barbieri, ingressi di palazzi.
Insomma..si è capito che l'essenza della fotografia per me è nella street photography..
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I tre libri di adams sul trattamento della pellicola e sulla stampa..vendono ancora...benchè costino un occhio della testa..io una volta li ho sfogliati..troppi tecnicismi..e non avevo il tempo per applicarli. Credo che in quel caso siano indirizzati ad un pubblico esclusivamente specializzato.
Anche in quelle pubblicate da bender..si vede che la gamma tonale è vastissima.. :love:
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Riporto pure questo, interesserà a bibbo e warez.
Visto che nella scheda di Bill Brandt si è parlato di grandangolo, anzi, del sue effetto distorcente, mi è semrbato interessante iniziare un post per spiegare in termini semplici cosa succede.
Il problema non è molto semplice da spiegare, perciò perdonatemi le approssimazioni, le uso solo per semplificare.
La distorsione, essenzialmente, è introdotta dal fatto che i raggi di luce che entrano nella macchina fotografica non sono paralleli. Guardiamo la prima figura:
(http://img166.imageshack.us/img166/8776/gr1kk4.jpg)
Il nostro fotografo o cameraman sta riprendendo il palazzo. La parte alta del palazzo è più distante dalla macchina fotografica, e verrà distorta. In maniera inferiore verrà distorta la parte bassa del palazzo, mentre la parte centrale rimarrà intatta. Lo stesso effetto si ripeterà anche lateralmente e la foto verrà più o meno così:
(http://img152.imageshack.us/img152/7995/gr2hh2.jpg)
Se invece di avere un grandangolo si usa un teleobiettivo, l'angolo di campo, ovvero l'angolo che delimita la visuale dell'obiettivo, diminuisce:
(http://img244.imageshack.us/img244/4863/gr3oz8.jpg)
In nero è rappresentata la visuale grandangolare, in bianco, all'interno, quella del tele.
Se si andasse ad effettuare la stessa foto del palazzo con un teleobiettivo, i raggi che entrerebbero nella macchina fotografica potrebbero quasi assumersi paralleli e quindi equidistanti dal soggetto che la distorsione diventerebbe praticamente inesistente:
(http://img518.imageshack.us/img518/6099/gr4hs2.jpg)
Oltre alla non distorsione, però, con un teleobiettivo si riduce il cono di luce della macchina fotografica, pertanto non potremmo fotografare l'intero edificio ma solo un particolare:
(http://img167.imageshack.us/img167/9406/gr5vx7.jpg)
Una macchina fotografica professionale ha la possibilità di cambiare obiettivi, poiché le lenti hanno un ruolo fondamentale paragonabile agli pneumatici nella formula 1, e i migliori obbiettivi possono costare molto di più di una macchina fotografica. La tipologia dell'obiettivo è indicato dalla lunghezza focale. I grandangoli hanno lunghezze focali piccole, al massimo intorno al 10 mm, mentre i tele arrivano anche oltre i 600mm. Mentre il grandangolo è ottimo per un panorama, il tele è ottimo per dettagli, specialmente se lontani.
Nelle macchine fotografiche commerciali si fa più caso non tanto alle lunghezze focali in sè quanto allo zoom. Avendo un unico obiettivo, è necessario che tale obiettivo svolga entrambi i ruoli, da grandangolo a tele. Zoom indica appunto la versatilità di un obiettivo che si contrappone alle lenti specifiche dette focali fisse. Lo zoom è il rapporto tra la focale massima e quella minima. Se la visualizzazione di partenza garantisce una focale di 20mm e lo zoom al massimo arriva ad una focale di 200mm, allora la vostra macchina fotografica avrà uno zoom di 200/20 = 10x. Quindi attenzione, una macchina che ha uno zoom 12x e una focale massima di 200mm non ha un tele migliore di una macchina che ha uno zoom di 5x e una focale massima di 300. La prima macchina garantisce un migliore grandangolo, la seconda un migliore tele. La prima ha inoltre un migliore zoom, cioè un numero maggiore di focali intermedie.
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Si ringrazia Claudio, e me per la manovalanza. Il mio compenso sarà la conoscenza di quella che ha la locandina di The Dreamers come avatar. :sbav: :look:
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mi correggo..non era jfk, ma il fratello bob. il fotografo è paul fusco.
(http://files.splinder.com/184a381a9f38b68feadd6effdfd5c1c0.jpeg)
(http://kottkegae.appspot.com/images/fusco-kennedy.jpg)
(http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/esteri/funeral-train/funeral-train/dome_13071516_44460.jpg)
(http://static.blogo.it/clickblog/fuscoRFK.jpg)
(http://www.dvafoto.com/wp-content/fusco-rfk-funeral-train.jpg)
(http://michaelppreston.files.wordpress.com/2009/08/paul_fusco_so-long_bobby1.jpg)
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P.s. bender posta le foto ai cani che faceva Erwitt..fanno pariare troppo :asd: :asd:
(http://www.harris-interiors.com/Erwitt%20image.jpg)
(http://thewatercressway.files.wordpress.com/2010/01/elliott_erwitt.jpg)
(http://www.saborizante.com/2006/05/ElliotErwitt.jpg)
(http://javier-gonzalez.net/blog/wp-content/uploads/2008/11/elliot_erwitt2.jpg)
(http://misshiccata.files.wordpress.com/2009/06/erwitt2.jpg)
(http://theinvisibleagent.files.wordpress.com/2009/01/dogelliott_erwitt_dog_2.jpg)
(http://www.skjstudio.com/decade/images/erwitt.jpg)
L'ultima è checazzissima. Il cane feticista. :sbav: :look:
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(http://foto.veraclasse.it/steve-mccurry-sud-est-milano_38254_big.jpg)
Ho capito, consigliatemi una macchina fotografica economica. In estate lavorerò per lei. :look:
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Direi che per ora ci sono tanti spunti, se poi qualcuno vorrà approfondire, ci sono fotografi attuali, che non hanno ancora il nome assoluto di un Bresson ma che nell'ambiente sono molto conosciuti, dei quali comunque vale la pena parlare. Posso anche suggerire blog di fotografia molto importanti e vari siti dove farsi un giro...
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Direi che per ora ci sono tanti spunti, se poi qualcuno vorrà approfondire, ci sono fotografi attuali, che non hanno ancora il nome assoluto di un Bresson ma che nell'ambiente sono molto conosciuti, dei quali comunque vale la pena parlare. Posso anche suggerire blog di fotografia molto importanti e vari siti dove farsi un giro...
linka linka ;)
io qualche forum lo conoscevo.
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linka linka ;)
io qualche forum lo conoscevo.
Forum non ne frequento più, possono essere utili per chi vuole fotografare e solitamente a basso livello. Se si vuole invece "discutere", allora ci sono diversi posti.
Uno degli spazi più celebri in Italia è il blog di Sandro Iovine: http://www.sandroiovine.blogspot.com/ (http://www.sandroiovine.blogspot.com/)
Se no c'è quello di Hyppolyte Bayard:
http://www.hippolytebayard.com/ (http://www.hippolytebayard.com/)
Idee in Bianco e Nero:
http://ideebn.org/ (http://ideebn.org/)
O il sito di Busdraghi (consigliabile in inglese, anche se lui è italianissimo):
http://cameraobscura.busdraghi.net/ (http://cameraobscura.busdraghi.net/)
A livello internazionale il blog più osannato (anche se io non lo amo) è quello di Colberg:
http://www.jmcolberg.com/weblog/ (http://www.jmcolberg.com/weblog/)
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grazie ragazzi per questo topic, Dio quanto mi sento ignorante.
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grazie ragazzi per questo topic, Dio quanto mi sento ignorante.
nanda a finale qui siamo tutti fotografi della domenica( lo stesso Doisneau è il "fotografo della domenica" professionista )..e da come ho visto.. claudio è veramente bravo( ricordo in qualche post fa un bianco e nero sul lago veramente stupendo )... alla fine però..l'ignoranza nella fotografia è un concetto altamente relativo...molti dei più grandi..non hanno seguito scuole..hanno avuto una piccola macchinetta..e hanno scattato. E' poi logico che sapere alcune norme tecniche ti aiuta( quando scattavo...e scattavo street...la tecnica dell'iperfocale aiutava tantissimo ), però sono poche, e la potenza della fotografia credo risieda proprio nel fatto che è davvero tra tutte le arti, quella più aperta a tutti..
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la tecnica dell'iperfocale aiutava tantissimo
A proposito Fabri', lascia qualche nozione tecnica e consigliami una macchinetta economica.
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A proposito Fabri', lascia qualche nozione tecnica e consigliami una macchinetta economica.
Stavo per dire la stessa cosa, a breve ne vorrei comprare una, ma sono totalmente ignorante sull'argomento macchine fotografiche.
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partiamo da un presupposto..vi volete orientare sul digitale o sull'analogico?
I pro e i contro li conoscono un pò tutti..il digitale..permette degli standard qualitativi solamente da un certo prezzo in poi...per standard intendo qualità dell'immagine,assenza di rumore e possibilità di fare stampe di una certa dimensione.
Per il discorso sulla "scalabilità " della fotografia, anche con una macchinetta economica, potete scattare e cominciare a divertirvi. Logicamente, se la macchinetta in questione vi da la possibilità di agire su tempi e diaframmi avrete modo di sperimentare e pure tanto.
Alla fine , come concetti tecnici, si può partire dall'inizio, da tempo e diaframma appunto e io cercherò di spiegarla a pane e pupuaroli, sperando di non fare qualche gaffe ed essere ripreso da claudio.
Alla fine la fotografia funziona con l'esposizione di una pellicola. Ora voi immaginate l'esposizione come il riempimento di una vasca da bagno. Voi volete la vasca piena ad un certo livello per farvi un bagno. I tempi di esposizione rappresentano il "per quanto tempo" avrete aperto il rubineto e vanno da misure come 1/2000 sec fino ad alcuni secondi per esposizione notturne. Il diaframma rappresenta la portata del rubinetto.
La foto deve avere una corretta esposizione. Quindi se usate un rubinetto troppo largo(diaframma molto aperto e troppa luce che passa... i diaframmi vanno dal più aperto f/1 fino al più chiuso f/64 ..e molte volte sono indice del prezzo.. per un obiettivo....obiettivi che ti danno la possibilità di far passare + luce..costeranno di più) e lo tenete aperto per troppo tempo..la vasca si riempirà fino a traboccare. Foto sovraesposta,bruciata forse, e da buttare.
Se avete il diaframma chiuso e troppo poco tempo, foto scura e sottoesposta. Foto comunque da buttare.
Quindi ci sono degli oggetti chiamati esposimetri che mirati contro il soggetto vi calcolano l'esposizione corretta da impostare...sono praticamente quei cosi usati dai professionisti nelle foto di moda..o per le sposa a mergellina.....
Nella maggior parte delle macchine..sono integrati, anche se, nelle vecchie macchine l'esposimetro era solo indicativo, poi potevi scattare come cazzo ti pareva.
Logicamente la tecnologia negli anni 80 (credo) fece si che si potesse decidere come scattare. Per esempio a priorità di tempi? Situazioni in cui hai poco tempo per scattare, punti con un tempo prefissato, e la macchina calcola in automatico il diaframma. Hai il rischio che venga sottoesposta, ma è un rischio da correre in alcuni casi.
Stessa cosa dicasi per i diaframmi.
Logicamente esistono degli espedienti: le pellicole. Una pellicola più sensibile(dai 400 asa in su..poi ci sono fenomeni come il "tiraggio" ma andiamo troppo nel tecnico) e con tempi brevi, vi permette di scattare e avere risultati buoni anche senza obiettivi costosissimi. Logicamente più la pellicola è sensibile, più ci sarà la possibilità di "grana". Ora si dovrebbe fare un discorso lungo tra il concetto di "grana" in analogico e "rumore" in digitale, ma casomai un altra volta e poi claudio è più bravo di me nel digitale.
Se invece volete mettere macchine ferme in posa su un cavalletto, tempi scelti lunghi quanti volete e fotografare paesaggi, esistono pellicole da 50 asa che vi daranno ottimi risultati.
Logicamente la sensibilità della pellicola la potete impostare pure sulla digitale..di solito va da 100 a 1600, a seconda della macchina, del sensore cmos, etc etc.
Per l'iperfocale, casomai lo spiego dopo ,sperando di non aver scritto tutte stronzate :banana: :banana:
La fotografia , da un punto di vista tecnico questo è, equilibri, che potete a vostro piacimento scompensare per ottenere certi risultati. E sperimentazione, tanta sperimentazione.
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:alla:
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P.s. ho dimenticato la cosa fondamentale. Non importa quanto sarà buona la pellicola. Quanto sarà bello il soggetto. Quale obiettivo costosissimo su una macchina altrettanto costosa userete. La bravura di un fotografo sta nel scegliere il momento con la LUCE giusta. Se la luce non va bene, Correggete l'inquadratura per non ottenere una foto piatta.
Se il signor groucho posta di nuovo le foto del pontile, avrete un esempio di uno che sa scegliere la luce ;)
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Per le linee prospettiche, o come meglio si chiamano, c'è qualche criterio da seguire?
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Non so dove voglio orientarmi sinceramente, o sul digitale o sull'analogico, cerco qualcosa di economico ma comunque ottimo sul rapporto qualità /prezzo, il digitale va bene ma voglio comunque una certa libertà di controllo e di manualità sulla foto, sull'analogico posso anche imparare a gestire tutta la macchina, quindi sono ancora indeciso (essendo, appunto, ignorantissimo)
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Non so dove voglio orientarmi sinceramente, o sul digitale o sull'analogico, cerco qualcosa di economico ma comunque ottimo sul rapporto qualità /prezzo, il digitale va bene ma voglio comunque una certa libertà di controllo e di manualità sulla foto, sull'analogico posso anche imparare a gestire tutta la macchina, quindi sono ancora indeciso (essendo, appunto, ignorantissimo)
Questo non è un dubbio tra analogico/digitale quanto tra reflex/compatta. Mi spiego, pellicola e digitale funzionano in modo molto simile, tempi d'esposizione e diaframma sono uguali, per la focale il discorso è un po' più complesso perché il digitale di norma introduce uno scalamento sistematico che dipende dai sensori, comunque il discorso è analogo. Così come alla sensibilità della pellicola corrisponde un'amplificazione del segnale nel digitale che ha la stessa funzione. Il problema è quali macchine ti consentono di tenere tutto sotto controllo in maniera manuale? Solo le reflex, sia digitali che analogiche. Le compatte sono quasi esclusivamente automatiche, scegli la modalità di scatto e vai; con una reflex puoi scegliere tutto tu. Anche con le reflex digitali, anzi, forse hai persino più libertà perché cambiare iso è un gesto come lo è bilanciare il bianco, a differenza dell'analogico che significa cambiare pellicola e scegliere i filtri adatti.
I vantaggi del digitale, dato che lo svantaggio qualitativo è già stato descritto, sono nel poter scattare molte più foto, data la differenza dei supporti (rullino, memoria digitale), ti dà la possibilità di vedere subito il risultato, anche se in miniatura, ma comunque puoi consultare l'istogramma (prima si montavano polaroid), poi puoi seguire il processo di post produzione, cosa che in analogico fai solo se hai una camera oscura.
Ora, per scegliere una macchina fotografica bisogna capire cosa volete da lei. Il miglior sito è http://www.dpreview.com (http://www.dpreview.com), dove ci sono le specifiche e i feedback di tutte le macchine fotografiche digitali, e anche delle ottiche in commercio.
Io comunque consiglio di prendere una compatta, magari una buona compatta, familiarizzare con l'inquadratura, e se la cosa piace, valutare se fare un investimento serio (io all'epoca spesi sui 1200€). Per cui magari in seguito vi parlerò della composizione.
A proposito, sull'ignoranza fotografica, io ho iniziato che sapevo poco o niente, e la voglia di conoscere mi è venuta solo in un secondo momento. Il mezzo alla fine è molto intuitivo e la cultura prettamente fotografica è forse meno importante dell'allenamento ad osservare. Finché almeno non si vuole andare oltre e scattare con cognizione, esprimere qualcosa, teoricamente, fare arte.
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per claudio...un dubbio attanaglia la mia mente.
Io ho una reflex anni 80 analogica... una canon eos di cui non ricordo il modello..con vari obiettivi.. un 35-50 .. un 50-120(mi pare)... e un 24-50.. e diciamo che ho provato varie pellicole(a colori solo diapo)..e la uso solo per fotografia di viaggio..paesaggi..urbani e non..
Poi ho una sony dsc-v3 compatta comprata nel 2005 che è regolabile su tutto..tempo..diaframmi..e perfettamente manuale( è con questa che ho cominciato a sperimentare )
E poi, visto che la reflex dava troppo nell'occhio, e la sony era troppo nuova, ma anche non adatta per le street, presi su ebay una piccola compattina degli anni 70..una rollei... con cui scattavo street..in bianco e nero con pellicola kodak a 400 iso.
Ora ho un dubbio..sono anni che aspetto di comprare uno scanner piano della epson(costa sui 300 euro)..per riportare in vita anni di foto lasciata su diapositiva o negativo b/n...però sono indeciso se prolungare ancora l'attesa...e casomai dividendo la spesa con mio padre...passare ad un corpo digitale..una reflex..canon logicamente..in modo da poter riutilizzare le ottiche...
ero indeciso tra la 50d e la 500d... quando hai un pò di tempo..puoi dare un'occhiata alle schede tecniche? e se effettivamente le differenze tecniche valgono quella differenza di prezzo? http://www.pixmania.com/it/it/r/fotocamere-reflex-canon/__1?srcid=182&mctag=gg_goog_874&gclid=CNn-m6Tzt6ACFckTzAodvED2Cw (http://www.pixmania.com/it/it/r/fotocamere-reflex-canon/__1?srcid=182&mctag=gg_goog_874&gclid=CNn-m6Tzt6ACFckTzAodvED2Cw)
P.s. per fiorenzo...io di prospettiva non ne capisco molto..si dovrebbe chiedere più ad un architetto..in ogni caso, quelle che di solito sono utilizzate in fotografia sono le "linee guida". Cioè delle linee visive che inconsciamente siano seguite dall'osservatore quando guarda l'immagine.
Ora ti posto un esempio con alcune cose giuste e altre sbagliate.
(http://www.nonsolomaldive.net/gallerie/Sharm-%20Conrad%20-2008/slides/PONTILE.jpg)
Ad occhio..la linea guida è data dal pontile giusto?Ecco..questa è linea guida..e può funzionare anche per una stradina in campagna,etc etc.
Gli errori nella foto sono palesi. L'orizzonte inclinato :S . E il fatto che quella che dovrebbe essere il soggetto, cioè la gnoccolona in bikini rosa...non è illuminata :S :S . E' in penombra...bisognava usare il flash!! (ebbene si..il flash..paradossalmente..lo si deve usare più di giorno che di notte... ;)) . A voler essere pignoli..è stata ripresa troppo dall'alto..e la gnoccolona..sembra bassina in questo modo..e fotograficamente..non si fa :patt:
(http://digilander.libero.it/ali_di_raso/pontile.jpg)
Questa invece è corretta,e soprattutto, in buona parte rispetta la "regola dei terzi". Ti posto qualcosa da wikipedia :
La regola dei terzi è un accorgimento che è stato utilizzato per secoli dai pittori ed è tuttora molto diffuso nella composizione di una fotografia. Dividendo l'immagine in terzi e ponendo il soggetto in uno dei punti di intersezione delle linee immaginarie ottenute, si ritiene che l’immagine risulti più dinamica (rispetto ad una composizione che pone il soggetto al suo centro), ma armonica al tempo stesso. La regola è talmente popolare che alcune macchine fotografiche sono dotate di mirini con una griglia di suddivisione in terzi per aiutare il fotografo.
Oltre al posizionamento del soggetto, la regola dei terzi viene utilizzata anche per valutare il posizionamento dell'orizzonte nei dipinti o nelle fotografie panoramiche, secondo la tesi per cui un orizzonte a metà dà la stessa importanza al cielo e al paesaggio, effetto in genere non voluto.
se vuoi vedere l'animazione, vai qui http://it.wikipedia.org/wiki/Regola_dei_terzi (http://it.wikipedia.org/wiki/Regola_dei_terzi)
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(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/ce/Rivertree_thirds_md.gif)
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([url]http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/ce/Rivertree_thirds_md.gif[/url])
come vedi i tecnicismi non sono poi moltissimi..in ogni caso...per le linee guida in una foto..vai sul sito di claudio..nella sezione tris..li ci sono bei esempi di ciò che dico ;)
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La differenza di prezzo c'è tutta, però prima di spendere 2000 euro vedi se le differenze, quello che la 5D ti dà in più, è qualcosa che usi. Ad esempio, il numero maggiore di pixel. Io scatto in 5 o 10 a seconda che usi compattona o reflex, e anche se ho fatto qualche stampa relativamente grande, non ho mai avuto problemi di resa. Tanti megapixel sono utili se vuoi stampare una parete intera o se ad esempio ti interessa fare crop. Un mio amico, un fotografo naturalista, va in giro con un tele da 600 più moltiplicatore 3x, e a focale fissa punta solo su quello o quell'altro animale, e solo in post aggiusta la composizione. In quel caso più pixel servono. Io ho avuto tra le mani una 5D ed è bella davvero, la cosa stupenda è il mirino che è ampissimo, sicuramente è più facile scattare, però costa quattro volte una 500D, devi valutare tu se ne vale la pena.
Per quanto riguarda la regola dei terzi, allora già che ci sono continuo quanto hai già iniziato a dire.
Per cominciare, anche se si chiama regola, è una tecnica. Succede che se voi, come istintivamente siete portati a fare, ponete i soggetti al centro esatto dell'immagine, la foto risulta molto statica. Se invece si decentrano verso quelle che sono le linee dei terzi, allora l'immagine diviene più equilibrata e dinamica. Nella pratica significa mettere gli orizzonti o sopra o sotto ma mai a metà , mettere gli occhi nei ritratti sulla linea dei terzi superiore, e cose così. Come dicevo, è una tecnica, e se non viene seguita è da considerarsi errore a meno che il non seguirla aggiunga qualcosa alla foto. Alcune foto non cercano la profondità e il dinamismo ma una staticità perfetta, mi viene l'esempio di una foto della simmetria di un fiore, in quel caso è più indicato un taglio quadrato (altra cosa che leva dinamismo) e simmetria centrale.
Per quanto riguarda il flash col sole, questo è quello che viene solitamente chiamato come fill-in, ovvero "riempimento". Il sensore delle machcine fotografiche non è paragonabile all'occhio umano, ha un'estensione della dinamica molto inferiore, per cui se vede bene il sole alle spalle della tizia, vengono in ombra le parti controsole. Viceversa se si espone sulla ragazza, verrà bruciato lo sfondo per la troppa luce. Ci sono due modi per aggirare questo problema. Il primo è il colpo di flash che schiarisce il soggetto. Si usa anche in altre situazioni, ad esempio la sera, si espone sullo sfondo per farlo venire correttamente esposto e si dà il colpo di flash per schiarire il soggetto. Nei controluce serve per dare luce, di sera per congelare il movimento del soggetto e non averlo mosso. Altrimenti, ma questo è fattibile con i paesaggi, la doppia (o multipla) esposizione, ovvero fare due scatti ad esposizioni diverse ed unirle poi in post produzione.
Quest'ultima cosa mi dà lo spunto per parlare di photoshop. Photoshop, o qualsiasi altra camera oscura digitale, è necessario. Non esistono foto non ritoccate perché le compatte applicano dei ritocchi standard alle foto per cui sono già ritoccate quando le scaricate dalla macchinetta. Le reflex invece no, ti danno il file grezzo e i ritocchi, invece di essere automatici, li puoi scegliere tu. Questo non significa però che la foto è falsata, significa che i sensori non sono all'altezza degli occhi e bisogna intervenire in qualche modo. Non c'è niente che nasce col digitale, tutto era già fattibile in analogico, c'è solo la maggiore semplcità e il comando ctrl Z che facilita il lavoro. Se mi dite che una foto è ritoccata mi fate incazzare, lo dico da subito.
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La differenza di prezzo c'è tutta, però prima di spendere 2000 euro vedi se le differenze, quello che la 5D ti dà in più, è qualcosa che usi. Ad esempio, il numero maggiore di pixel. Io scatto in 5 o 10 a seconda che usi compattona o reflex, e anche se ho fatto qualche stampa relativamente grande, non ho mai avuto problemi di resa. Tanti megapixel sono utili se vuoi stampare una parete intera o se ad esempio ti interessa fare crop. Un mio amico, un fotografo naturalista, va in giro con un tele da 600 più moltiplicatore 3x, e a focale fissa punta solo su quello o quell'altro animale, e solo in post aggiusta la composizione. In quel caso più pixel servono. Io ho avuto tra le mani una 5D ed è bella davvero, la cosa stupenda è il mirino che è ampissimo, sicuramente è più facile scattare, però costa quattro volte una 500D, devi valutare tu se ne vale la pena.
la 5d non la prendevo proprio in considerazione.. :wall: :wall: ...la scelta sarebbe tra la 500d che costa sui 500, e la 50d che costa sui 750.. ;)
P.s. sarò anche un ignorante nel digitale..ma devo chiedere su qualche forum canon se c'è una perfetta compatibilità con le ottiche che già posseggo..non costosissime, ne elevatissime, ma che fino ad ora mi hanno fatto fare tutto quello che volevo.. ;)
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P.s. ho scoperto che il mio 24-55...col digitale verrà moltiplicato per 1,6x ... quindi..addio pseudo-grandangolo..
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la 5d non la prendevo proprio in considerazione.. :wall: :wall: ...la scelta sarebbe tra la 500d che costa sui 500, e la 50d che costa sui 750.. ;)
P.s. sarò anche un ignorante nel digitale..ma devo chiedere su qualche forum canon se c'è una perfetta compatibilità con le ottiche che già posseggo..non costosissime, ne elevatissime, ma che fino ad ora mi hanno fatto fare tutto quello che volevo.. ;)
Ah, avevo letto 5, non 50 :P
Allora la grossa differenza è che la 5D ha una più elevata frequenza di scatto, utile per fotografia sportiva o di animali o cose che si muovono velocemente, però di nuovo, dipende da che uso ne fai tu, io la frequenza non l'ho mai usata e la trovo una cosa brutta, nel lavoro magari utile, ma per quello che faccio io mi sa più di basarmi sui grandi numeri piuttosto che sulla bravura. La 500D in più fa filmati HD.
Per quanto riguardano le ottiche, il discorso è complesso, stesso Canon ha più linee e non tutti gli obiettivi possono andare con ogni macchina fotografica. Gli EF ad esempio non montano sulle fullframe. Per cui non ti saprei dire, comunque ti consiglio di andare in un negozio di macchine fotografiche e chiedere degli obiettivi e poi soprattutto prendere in mano 50D e 500D e vedere quale ti dà sensazioni migliori. Se no fai una ricerca internet con il nome completo degli obiettivi e magari scrivi comaptibilità ...
P.s. ho scoperto che il mio 24-55...col digitale verrà moltiplicato per 1,6x ... quindi..addio pseudo-grandangolo..
E' quello che dicevo quando accennavo alla focale delle digitali. I sensori, a seconda di come sono fatti e disposti, possono non occupare l'intero spazio in cui la luce colpisce. Questo fa si che ci sia un fattore moltiplicativo rispetto alla lunghezza equivalente di un 35mm. Le reflex non professionali hanno un rapporto solitamente di 1.6, per cui appunto un 24-55 diventa un 38.4-88, le compatte hanno altri fattori, ad esempio la mia compattona ha 3.2 se ricordo bene. Ma esistono reflex digitali, mi pare ad esempio la 5D, che hanno rapporto pari a 1, sono le già citate fullframe.
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appena avrò 2 ore le dedicherò a leggere tutti i vostri post, devo erudirmi su sta cosa, sono troppo ciuco.
Grazie mille per le info, magari ne vene fuori un Ayeye Fotografo :asd:
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appena avrò 2 ore le dedicherò a leggere tutti i vostri post, devo erudirmi su sta cosa, sono troppo ciuco.
Grazie mille per le info, magari ne vene fuori un Ayeye Fotografo :asd:
Fai le cose con calma. Impara a leggere intanto... :look:
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Fai le cose con calma. Impara a leggere intanto... :look:
cosa hai scritto?