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Off-topic => Multimedia => Cineforum => Topic aperto da: Alemao - 04 Aprile, 2013, 14:02:20 pm

Titolo: Vivere e morire a Los Angeles (William Friedkin, 1985)
Inserito da: Alemao - 04 Aprile, 2013, 14:02:20 pm
(http://img178.imageshack.us/img178/3905/vivereemorirealosangelegx9.jpg)

È uno dei migliori film di azione/polizieschi che abbia visto. Splendido l'incipit quando l'eroe dell'Fbi, che all'inizio si pensa sia il protagonista del film, muore, ucciso da Willem Defoe, perfettamente calato nel ruolo di un falsario psicopatico e senza scrupoli, grazie al quale decollerà la sua carriera di attore. La ricerca della vendetta prima ancora della giustizia spinge il timido e ligio al dovere collega dell'agente ucciso, Richard Chance, interpretato da un giovane e magro ( :look:) William L. Petersen (C.S.I), a una vera e propria caccia all'uomo, nella quale il protagonista "buono" perde la propria moralità, oltrepassando così con le proprie azioni il confine tra ciò che è giusto e sbagliato tra inseguimenti checcazzi in auto, morti ammazzati, i giri di basso epici della colonna sonora dei Wang Chu e lo scontro finale all'ultimo sangue tra i due antieroi.

Voto ****1/2
Titolo: Re:Vivere e morire a Los Angeles (William Friedkin, 1985)
Inserito da: Guallera V.2 - 04 Aprile, 2013, 14:08:12 pm
Grandissimo film. L'estetica degli anni '80 che incontra uno dei miglior Friedkin d'annata, che porta la sua esperienza e "rabbia" del nuovo cinema americano degli anni '70, e che si fonde a perfezione del cinema di genere. Insieme al Manhunter di Michael Mann e ci aggiungo pure Omicidio a luci rosse di Brian De Palma, per me racchiude il trittico ideale del cinema americano degli anni '80, la rilettura perfetta del poliziesco-noir-thriller.
Titolo: Re:Vivere e morire a Los Angeles (William Friedkin, 1985)
Inserito da: Alemao - 04 Aprile, 2013, 14:29:19 pm
La scena dell'inseguimento in automobile è da antologia.
Titolo: R: Vivere e morire a Los Angeles (William Friedkin, 1985)
Inserito da: wendell - 06 Aprile, 2013, 00:17:58 am
Appena finito di vedere. Purtroppo odio gli anni '80 e questo film è l'apoteosi della sua estetica coatta. Ma non posso che apprezzare la capacità di Friedkin di attraversare i decenni risultando sempre un contemporaneo. Grande montaggio, come in The French Connection (che gli preferisco per maggior simpatia per i '70).