Partenopeo.net - Forum Calcio Napoli
Off-topic => Multimedia => Serie TV => Topic aperto da: Alemao - 10 Gennaio, 2013, 12:20:31 pm
-
(http://www.atlantidezine.it/wordpress/wp-content/uploads/2010/07/treme_poster.jpg)
Serie ideata per HBO da David Simon (The Wire, Generation Kill) e Eric Overmyer in onda dal 2010, attualmente alla terza stagione. La prima sensazione che ho avuto (sto a metà seconda stagione) è quella di un tuffo nel passato, quando ho riconosciuto volti a me familiari di attori quali Wendell Pierce, il detective Moreland, amico e compagno di bevute di McNulthy e Peter Clarke, il detective Lester Freemon, personaggi che ben conosce chi ha visto The Wire, dalla quale Treme si discosta in modo pressoché totale. È New Orleans, tre mesi dopo Katrina, la grande protagonista della narrazione. Non mi era mai capitato di assistere alla visione di una serie a cui non importasse sin dall'inizio stabilire un filo logico narrativo. Nella prima mezz'ora si è semplici spettatori di eventi scollegati gli uni dagli altri. Non c'è motivo di delineare da subito chi siano i personaggi. Si impara a conoscerli lentamente senza spiegazioni di sorta, semplicemente assistendo a quello che fanno, senza che siano loro a dire cosa fanno fanno e perché lo fanno. Si inizia con la musica, segno distintivo di New Orleans, grande protagonista della serie, splendida e costante presenza, in mezzo a una strada con trombettisti, saltimbanchi, costumi variopinti, gente che balla e incede quasi in modo marziale, ma scanzonato per le strade disastrate del sobborgo della città da cui prende il nome la serie, per poi fermarsi in un bar e bere birra: lo spettatore si ritrova letteralmente catapultato per una buona mezz'ora in una festa di strada. Poi come se niente fosse si ritrova davanti a una telecamera, dove un certo John Goodman, tanto di cappello, grandissimo attore (il mitologico Walter Sobchak amico di Drugo nel Grande Lebowski), lancia durissime accuse al governo federale e all'amministrazione Bush per il disastro di Katrina, si incazza come una iena davanti a una troupe inglese, quando questa mette in dubbio storia e tradizione della città, scaraventando telecamera e microfono in acqua, dicendo di "essere fresco come una rosa ficcata nel culo di un arcivescovo". I musicisti (nella prima puntata ci sta pure Elvis Costello), ristoratori, dj squattrinati, avventori da locanda, avvocati, scrittori, sono cantori di un affresco magnifico di una città che vuole ricominciare a vivere, senza guardare al passato (non ci sono puntate esplicitamente dedicate al disastro: è andato ormai), ma al presente, ben consapevoli che è difficile rialzarsi, ma è altrettanto fondamentale farlo. Interpreti e personaggi sono semplicemente grandiosi, la musica è eccezionale protagonista: è come la voce narrante fuori campo, presenza costante in Treme. Le puntate vanno per la propria strada, non accompagnano per mano lo spettatore indicandogli cosa deve vedere e quando deve farlo, lo lasciano libero di immergersi in più situazioni narrative difficili, realistiche, magnetiche, senza che vi siano spiegazioni di sorta, perché l'insieme è talmente realistico e veritiero che pare quasi di partecipare in modo attivo al lento incedere delle vicende. Posso dire che assieme a Homeland, più di Homeland, questa è la più bella serie televisiva che mi sia capitata di vedere negli ultimi due anni. Grandiosa.
-
Bellissima
-
mememe
-
mememe
:brr: :brr: :brr:
Vinco io. Guardatella.
-
mememe
:rofl:
-
Finita la seconda stagione. Serie semplicemente splendida. La consiglio a chi apprezza veramente la musica.