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Off-topic => Multimedia => Cineforum => Topic aperto da: wendell - 16 Aprile, 2012, 17:51:37 pm
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(http://www.nationalglasscentre.com/geisha/inc/img.php/geisha/assets/images/Herz.jpg/710/600/contain.jpg)
Nella Baviera del primo Ottocento una vetreria è sull'orlo della bancarotta quando il suo proprietario muore senza aver divulgato la formula del suo speciale vetro-rubino.
Il vetro è l'involucro umano, il rosso è il colore del sangue che lo anima, il fuoco è l'elemento che forgia la materia (e rimanda alla crescita umana, alla definizione di un'identità - personale e collettiva - altrimenti informe). Lo smarrimento della formula del rubino è la denuncia della perdita del soffio vitale. Il piano metaforico e narrativo si fondono nella previsione dell'incendio del villaggio, opera ultima e definitiva, canto del cigno di una civiltà prossima alla fine (e allo spostamento, al cambiamento).
Film affascinante, metafisico, di un Herzog che non accetta compromessi narrativi o estetici. Diverse immagini di notevole bellezza pittorica, montaggio talvolta un po' grossolano (volutamente?).
Gli attori recitano sotto ipnosi :asd:
Voto: ****
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Un Herzog libero dalle ingombranti personalità di Kinski e Bruno S, concentrato sulle immagini (incipit e finale in primis), punteggiato dalla ambient etno-dark dei Popol Vuh, la magia delle palle incandescenti da sciusciare e modellare (marricord ancor il cavalluccio con pochi movimenti di pinza), l’atmosfera Bruegeliana, volti goffi e ‘ntrunati… A varchetella miez l’infinito.
:sad: :sad: :sad: :sad:
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marricord ancor il cavalluccio con pochi movimenti di pinza
uè, eh. Che capata :look: