L'antiamericanismo del forum è gratuito.

[nickwire]

riformulo la frase perchè non mi sono espresso bene: la produzione culturale americana contemporanea caca ampiamente in testa alla produzione culturale contemporanea italiana (che forse manco esiste )

Dispiace sentirlo qui, dato che a Napoli abbiamo avuto opere ed artisti che ci hanno invidiato anche in America. Del resto, Warhol qui era di casa.


Vedere per credere:

http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Clemente

http://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_De_Maria

http://it.wikipedia.org/wiki/Mimmo_Paladino

Parliamo di gente che veniva accostata a mostri sacri come Haring e Basquiat (probabilmente gli ultimi grandi della storia dell'arte)

Per non parlare dell'intero movimento, che ha portato decine di autori napoletani ad essere esposti in musei e gallerie importantissime.

Senza contare l'importanza di altre arti: su tutte il teatro e la drammaturgia.

[nickwire]

Ma qua esiste veramente gente che pensa che gli States non abbiano una Cultura?? 

Credo di no.


Però hanno aiutato molto a mercificarla in modo selvaggio. E questo perchè non ne comprendono l'importanza per l'evoluzione di una sensibilità umana, ne intuiscono solo il potenziale remunerativo.

Ti posso citare centinaia di esempi.

[Fagiolino Quattroporzioni]

20 anni fa ci distinguevamo per un'umanità maggiore, oggi manco quello.

Gli americani sono un popolo che considerano tutto in termini di soldi, ma davvero tutto, e non sto generalizzando. Business is Business. E'una società che è conformata in questo modo, e pertanto m'fa avutà o stommc


La cosa triste è che stiamo prendendo pure noi il loro andazzo. 

Condivido, il valore di tutto dipende solo dal denaro, lo noto anche qui in Uk. Non conta chi sei, ma quanto guadagni. Onestamente schifo questo tipo di societa'.

[Full-of-lutamma]

Condivido, il valore di tutto dipende solo dal denaro, lo noto anche qui in Uk. Non conta chi sei, ma quanto guadagni. Onestamente schifo questo tipo di societa'.

Questa è una caratteristica delle società protestanti in generale, con il mondo anglosassone a tirare il carro.

[Fagiolino Quattroporzioni]

Questa è una caratteristica delle società protestanti in generale, con il mondo anglosassone a tirare il carro.

Una domanda tipica in uk non e' che lavoro fai ma quanto guadagni. Gli inglesi nei rapporti interpersonali si basano molto su questo e considerano davvero
il denaro alla stregua di una divinita'. Non a caso e' una societa' atomizzata e iper individualista.

[Full-of-lutamma]

Una domanda tipica in uk non e' che lavoro fai ma quanto guadagni. Gli inglesi nei rapporti interpersonali si basano molto su questo e considerano davvero
il denaro alla stregua di una divinita'. Non a caso e' una societa' atomizzata e iper individualista.

Ma chi guadagna tanto è perché lavora tanto ed è ammirato nella comunità. E' un modo completamente diverso di ragionare rispetto al nostro buon uomo-cattivo uomo di cattolica aspirazione.

[Fagiolino Quattroporzioni]

Ma chi guadagna tanto è perché lavora tanto ed è ammirato nella comunità. E' un modo completamente diverso di ragionare rispetto al nostro buon uomo-cattivo uomo di cattolica aspirazione.

Guarda io ci sono dentro (anche se facendo un dottorato di ricerca sono in un mondo un po' a parte), alla fine la gente non lavora per fare bene il proprio lavoro ma solo per fare soldi.

[nickwire]

Ma chi guadagna tanto è perché lavora tanto ed è ammirato nella comunità. E' un modo completamente diverso di ragionare rispetto al nostro buon uomo-cattivo uomo di cattolica aspirazione.

Scusa, ma se ti scopassero tua moglie davanti agli occhi, magari dopo aver appurato che c'era una mercedes parcheggiata davanti la casella della posta, penseresti "cazzo non ho guadagnato abbastanza soldi, sono un intetto"?

Lo ripeto sempre, beato te.

[Full-of-lutamma]

Scusa, ma se ti scopassero tua moglie davanti agli occhi, magari dopo aver appurato che c'era una mercedes parcheggiata davanti la casella della posta, penseresti "cazzo non ho guadagnato abbastanza soldi, sono un intetto"?

Lo ripeto sempre, beato te.

No penso che mia moglie è una troia. Ma cosa centra? 

[nickwire]

No penso che mia moglie è una troia. Ma cosa centra? 

Se lo pensi, allora ragioni anche tu in ottica buono-cattivo.

[signor groucho]

No penso che mia moglie è una troia. Ma cosa centra? 

io intanto vedo quanto dovrò lavorare per comprare una mercedes

[pappasouth]

Warhol merda.

 

[pappasouth]

Ma chi guadagna tanto è perché lavora tanto ed è ammirato nella comunità. E' un modo completamente diverso di ragionare rispetto al nostro buon uomo-cattivo uomo di cattolica aspirazione.

mah, guarda che pure qua il popolino decide buon uomo-cattivo uomo in base a quanto denaro tiene...

[pappasouth]

Dispiace sentirlo qui, dato che a Napoli abbiamo avuto opere ed artisti che ci hanno invidiato anche in America. Del resto, Warhol qui era di casa.


Vedere per credere:

http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Clemente

http://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_De_Maria

http://it.wikipedia.org/wiki/Mimmo_Paladino

Parliamo di gente che veniva accostata a mostri sacri come Haring e Basquiat (probabilmente gli ultimi grandi della storia dell'arte)

Per non parlare dell'intero movimento, che ha portato decine di autori napoletani ad essere esposti in musei e gallerie importantissime.

Senza contare l'importanza di altre arti: su tutte il teatro e la drammaturgia.

non è un caso che hai citato tre sessantenni, però...

[Nadir]

Ma chi guadagna tanto è perché lavora tanto ed è ammirato nella comunità. E' un modo completamente diverso di ragionare rispetto al nostro buon uomo-cattivo uomo di cattolica aspirazione.

Chi guadagna tanto non è ammirato, è invidiato; i Paesi anglosassoni hanno sviluppato (e poi esportato nel resto di Europa e del Mondo) una concezione consumistica che induce negli uomini bisogni sempre crescenti. E non è solo il cristianesimo ad aborrire questa concezione, anche le filosofie indiane e musulmane la rifuggono. In Giappone manager importanti non hanno retribuzioni molto differenti da quelle dei semplici dipendenti, perché hanno un forte senso del dovere (e dell'onore) e non rimangono attaccati al vile denaro come ragione di vita.

[nickwire]

non è un caso che hai citato tre sessantenni, però...

perchè tra gli americani?

mi sai dire uno valutato ad un certo livello, under 50?

Senza contare che adesso tra i nomi ad un certo livello che girano ci sta solo Koons (che ha 56 anni), Gilbert & George sono anglo-italiani, Cattelan è italiano, Damien Hirst (il più giovane) è inglese.


Comunque penso che ci sia un equivoco di fondo: "contemporaneo" nell'ambito della cultura significa ultimi 40 anni. Nel senso che, se uno avesse ipoteticamente le capacità, vedrebbe i primi spiragli intorno ai 35 anni. E conseguenzialmente affermarsi a certi livelli dopo i 50.
Io sono un ignorante in arte contemporanea, ho una preparazione da "Repubblica R2" quindi se ci fosse un americano quarantenne a sti livelli ne dovrei almeno sentito parlare...

[Full-of-lutamma]

Se lo pensi, allora ragioni anche tu in ottica buono-cattivo.

Ma continuo a non capire il senso di questo tuo intervento. Non pesno che se peppno da los angeles torna a casa e trova la moglie a fottere con uno in mercedes pensa che la mattina dopo si deve scetare mezz'ora prima per guadagnare di più. 

[pappasouth]

perchè tra gli americani?

mi sai dire uno valutato ad un certo livello, under 50?

Senza contare che adesso tra i nomi ad un certo livello che girano ci sta solo Koons (che ha 56 anni), Gilbert & George sono anglo-italiani, Cattelan è italiano, Damien Hirst (il più giovane) è inglese.

Io sono un ignorante in arte contemporanea, ho una preparazione da "Repubblica R2" quindi se ci fosse un americano quarantenne a sti livelli ne dovrei almeno sentito parlare...

sull'arte figurativa mi cogli impreparato, pensa che avrei risposto proprio Hirst e di italiani sicuramente non avrei saputo fare altri nomi oltre Cattelan... Penso che per stare sul pezzo sia un ambiente da seguire da appassionati... ma sicuramente nel cinema, nella musica e nella  letteratura attualmente ci aprono in scioltezza!

[nickwire]

Chi guadagna tanto non è ammirato, è invidiato; i Paesi anglosassoni hanno sviluppato (e poi esportato nel resto di Europa e del Mondo) una concezione consumistica che induce negli uomini bisogni sempre crescenti. E non è solo il cristianesimo ad aborrire questa concezione, anche le filosofie indiane e musulmane la rifuggono. In Giappone manager importanti non hanno retribuzioni molto differenti da quelle dei semplici dipendenti, perché hanno un forte senso del dovere (e dell'onore) e non rimangono attaccati al vile denaro come ragione di vita.

I Giapponesi il senso del denaro lo hanno trasferito sul potere derivante dall'incarico che svolgi. E questo sin dalle superiori o dalle medie, dove intraprendi già un cammino diretto ad una situazione lavorativa di un certo tipo.

Il che è anche peggio, oltre che essere quasi la stessa cosa.

[signor groucho]

sull'arte figurativa mi cogli impreparato, pensa che avrei risposto proprio Hirst e di italiani sicuramente non avrei saputo fare altri nomi oltre Cattelan... Penso che per stare sul pezzo sia un ambiente da seguire da appassionati... ma sicuramente nel cinema, nella musica e nella  letteratura attualmente ci aprono in scioltezza!

Nel cinema non direi. Ci aprono in termini di spettacolo, non tanto di arte. L'arte nel cinema in America l'hanno fatta davvero in pochi.