Inter, "discesa" a sinistra
Ingaggi e Nagatomo nel buco di bilancio
GABRIELE CATTANEO01/11/11
Attenzione al bilancio. L’Inter deve guardare con oculatezza al fair play finanziario, ma è altrettanto necessario dare un’occhiata particolareggiata alle cifre ufficializzate dalla recente assemblea dei soci. Inutile soffermarsi sui 270 milioni di ricavi, se poi le perdite restano pari a 86 milioni. A questo punto, meglio dirottare l’attenzione altrove, sui giocatori. Il bilancio non mente, non può abbassare i prezzi: ecco perché non si può mascherare la quotazione di Nagatomo, pari a 10 milioni 950 mila, oltre ai 500 mila euro del prestito (compresa la comproprietà di Caldirola).
Roba da stropicciarsi gli occhi, proprio come i 4 milioni e 100 mila al Torino per il 19enne Benedetti, difensore della Primavera (compreso metà Stevanovic). A questo punto l’acquisto di Coutinho per 4,6 milioni è un vero e proprio regalo.
Le perdite nerazzurre derivano soprattutto dagli alti ingaggi di molti giocatori. Stipendi che bloccano il mercato in uscita al punto che la cessione di Quaresma al Besiktas per 7,3 milioni è da ritenersi un affarone, nonostante la consistente minusvalenza dopo averlo prelevato dal Porto per una cifra complessiva vicina ai 25 milioni. L’unica partenza che ha portato soldi in cassa e aria condizionata al bilancio è quella di Balotelli, ceduto al Manchester City per 22 milioni dopo averlo pagato appena 750mila euro al Lumezzane.
Ora però l’Inter deve già guardare al prossimo mercato di gennaio. L’esclusione dalla prossima Champions League, ipotesi peraltro concreta, costerebbe circa 30 milioni. L’acquisto di due o tre giocatori, giovani e pronti per far salire la qualità della squadra, sarebbe meno dispendioso. Un investimento fattibile, sempre che i giocatori non vengano iper valutati.
Il problema reale è come affrontare il cambio generazionale. A fine stagione saranno in scadenza di contratto Samuel, Cordoba, Chivu, Muntari e Castellazzi. I primi due sono già in trattativa per il rinnovo e l’argentino chiede altri due anni proprio come Lucio. Che farà la società? Sarà in grado di voltare pagina o resterà ancorata al glorioso passato? La svolta porterebbe a rinunciare a tutti, pur a malincuore, proprio per non trascinare situazioni stantie, ma il presidente Massimo Moratti ha dimostrato di essere “vittima” di sentimentale gratitudine e incapace di ragionare con il puro raziocinio, quando si parla di veterani.
La maggior parte degli ultratrentenni possiede contratti più lunghi e ingaggi insostenibili, a tal punto che l’unica via d’uscita sarebbe la risoluzione consensuale. Non esiste alcuna possibilità di cessione. A gennaio l’Inter sarà costretta a tornare sul mercato, poi però sarà Ranieri a doversi scontrare con una realtà che suona come un ritornello. Siamo certi che i nuovi arrivati saranno subito promossi a discapito della vecchia guardia, quella che ha vinto tutto, ma che ora sta trascinando la squadra ai confini della serie B, oppure sarà costretta a subire le consuete gerarchie dello spogliatoio?
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