Autore Topic: Crisi del calcio italiano - Analisi  (Letto 19115 volte)  Share 

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micoste

Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #20 il: 10 Agosto, 2011, 12:28:44 pm »
Tra l'altro aggiungo che la tristezza del nostro campionato è dovuta anche alla mentalita'.

Prendiamo l'Atalanta: 5 mln per Denis.
Ora, conviene? Hanno puntato su un giocatore già rodato nel nostro campionato per andare "sul sicuro". Eppure, per fare un nome, lo Stoccarda prese alla meta' Okazaki da una squadra del Giappone. E' qui il punto: c'è la fottuta paura di provare e puntare su giocatori giovani o sconosciuti.

Kagawa? E' stato pagato 350.000 € dal Borussia, ora vale almeno 10 mln. Nel peggior dei casi fai una plusvalenza assurda. Lewandowski? Pagato 7 mln, ora ne vale almeno il doppio. E ditemi voi che appeal aveva il Borussia lo scorso anno, praticamente ai livelli di un attuale Palermo. Eppure la Juve - per nostra fortuna - ha preferito pagare 16 mln Martinez, 10 mln Pepe e 16 mln Quagliarella invece di spendere 7 mln per un solo giocatore. Ma giusto per fare un esempio...

Discorso insensatissimo e generalizzazione indebita. Una marea di giovani sconosciuti approdano ogni anno in serie A, alcuni esplodono, alcuni no. Anzi, il problema (in ottica italiota) è che sempre più spesso dopo che esplodono si vendono all'estero. Non penso che in Germania si facciano solo acquisti-scommesse  :look:

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #21 il: 11 Agosto, 2011, 16:47:43 pm »
Io credo sempre che l'eccezione siano stati quei 10-15 anni dove il calcio italiano ha stradominato tutto in lungo e in largo.
Ora che siamo ritornati alla normalità, si parla di crisi. Era impossibile mantenere quel trend...

Sono d'accordo. Tra l'altro si parla di crisi ma negli ultimi 5 anni l'Italia ha vinto un mondiale e due champions, il calcio nostrano ha visto anche momenti peggiori...

Finchè a fare la differenza sono stati gli incassi allo stadio e le sponsorizzazioni siamo stati (tra) i leader in Europa.
Entrati nella nuova era, quella del marketing e delle televisioni, siamo rimasti immobili mentre altrove ci si dava da fare (in Inghlterra con gli stadi di proprietà, in Spagna con politiche di branding - ovviamente mi riferisco a Real e Barça - che qua si sono viste in grave ritardo).

E' vero Peppe però il modello economico funzionante, quello per esempio dell'Arsenal, è quello che comunque anche in Inghilterra non vince. A fare la differenza è sempre il mecenatismo esasperato, il buttare soldi a fondo perduto, cosa che fino a quindici anni fa accadeva regolarmente (in misura minore) in Italia e che oggi è il modello di squadre coperte di debiti e dai passivi di bilancio clamorosi che sono le migliori al mondo
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline wendell

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #22 il: 11 Agosto, 2011, 21:27:50 pm »
Sono d'accordo. Tra l'altro si parla di crisi ma negli ultimi 5 anni l'Italia ha vinto un mondiale e due champions, il calcio nostrano ha visto anche momenti peggiori...

E' vero Peppe però il modello economico funzionante, quello per esempio dell'Arsenal, è quello che comunque anche in Inghilterra non vince. A fare la differenza è sempre il mecenatismo esasperato, il buttare soldi a fondo perduto, cosa che fino a quindici anni fa accadeva regolarmente (in misura minore) in Italia e che oggi è il modello di squadre coperte di debiti e dai passivi di bilancio clamorosi che sono le migliori al mondo

Se parliamo dei risultati sportivi sono d'accordo sul fatto che in Inghilterra stia facendo la differenza il mecenatismo. La fortuna del calcio d'oltremanica la fanno personaggi attirati dalle possibilità di business extracalcistico che offre il paese.
 
Oggi però ho letto il Report Calcio 2011, realizzato in collaborazione con la FIGC. Ci sono alcuni dati interessanti che non si possono bypassare rifacendosi in toto al doping finanziario.
Ci sono sistemi calcistici validi, all'avanguardia, ed altri consunti e decadenti e noi ovviamente facciamo parte del secondo gruppo. E' utile leggere i ricavi e la loro composizione.

La Premier League nel 2009/10 ha generato ricavi per 2.440 milioni di euro. Serie A, Bundesliga e Liga si fermano a circa 1.500 milioni di euro.
La differenza tra noi ed inglesi non la fanno i diritti televisivi nazionali. Assieme alla Premier siamo quelli che prendono più soldi dalle tv. Gli inglesi ci staccano solo grazie alla cessione dei diritti all'estero, eventualmente bisogna lavorare lì.
Il problema vero è che in Italia la cessione dei diritti televisivi rappresenta da sola il 65% dei ricavi complessivi. In Inghilterra sono il 50%, in Germania e Spagna (ma qui la metà dei soldi li mangiano Barça e Real) addirittura 32% e 38%.
Noi siamo il fanalino di coda in quanto a ricavi dallo stadio. Del merchandising non ne parliamo proprio: la Bundesliga e la Premier dominano, noi ci piazziamo addirittura alle spalle della Ligue 1.

Mentre qua in Italia abbiamo sempre guardato al guadagno facile ed immediato, altrove c'è stata programmazione. Oggi hanno una diversificazione dei ricavi e possibilità di crescita del settore legate allo sviluppo di diversi settori delle aziende.
In Italia a parte la Juventus (che per me nel giro di 5 anni staccherà tutti, comprese le milanesi) nessuna società si è mossa per fare uno stadio proprio (e qui la legge italiana non da una mano). L'impianto di proprietà non ha incidenza solo sul numero degli spettatori ma genera effetti positivi anche sul merchandising, catering e altre attività collaterali. Inoltre costituisce, ovviamente, un asset patrimoniale fondamentale dal punto di vista finanziario (chissà che cazz' aggia scritto, correggetemi se sbaglio, così imparo :look:).
Intanto noi a Napoli teniamo il presidente giovane :cool: che invece di pensare a queste cose farnetica su leghe internazionali e litiga con Infront sulle gocce di un limone, quello televisivo, già abbondantemente spremuto.
« Ultima modifica: 11 Agosto, 2011, 22:33:48 pm da wendell »
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Offline Artem Dzyuba

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #23 il: 11 Agosto, 2011, 21:31:20 pm »
Il calcio sta diventando un qualcosa di disgustoso,che,grazie alla globalizzazione,si allontana sempre di più da ciò che rappresenta.
Adda venì Baffone!

Offline djcarmine

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #24 il: 11 Agosto, 2011, 21:39:51 pm »
secondo me una parte considerevole della soluzione a tutti mali è rendere esecutiva la legge crimi.......cosa che ovviamente non accadrà mai, ora che non siamo candidati ne per mondiali ne per europei
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

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Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline Hwarang

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #25 il: 11 Agosto, 2011, 22:17:15 pm »

Intanto noi a Napoli teniamo il presidente giovane :cool: che invece di pensare a queste cose farnetica su leghe internazionali e litiga con Infront sulle gocce di un limone, quello televisivo, già abbondantemente spremuto.

Io su questo non sono d'accordo, anzi sono assolutamente con lui.

Il "limone" dei diritti tv non è assolutamente spremuto, e la sua battaglia è precisamente sui diritti tv all'estero, che l'Italia non sa vendere, e non lo ha saputo mai fare.

Offline Hwarang

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #26 il: 11 Agosto, 2011, 22:20:21 pm »
Inoltre aggiungo che io voglio sempre vedere sti famigerati guadagni dello stadio privato (come quello della Juve) in Italia a quanto ammonteranno, visto che mo lo stadio sembra la panacea per tutti i mali...

Offline Dude

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #27 il: 11 Agosto, 2011, 22:21:31 pm »
De Laurentiis 'Problemi Infront, Mediaset...'
17:59 del 04 agosto

Il presidente Aurelio De Laurentiis, nel corso della conferenza stampa al San Paolo, è tornato sull'argomento legato ai diritti televisivi ed ha svelato anche di un avvicinamento di Adidas al Napoli da lui respinto: "Soldi dei diritti tv? Il problema sono Infront e Bogarelli. Abbiamo due grossi problemi. Quelli di capire come cambiano i media, che succede con Berlusconi e il suo lodo Mondadori: dobbiamo sapere quanto lui dovrà tirare i remi in barca. Già Mediaset paga poco i diritti tv, adesso non so cosa potrebbe succedere. Per quanto riguarda Sky sono tranquillo: Tom Mockridge è un genio, adesso arriva Zappia, un'altra persona di grandi capacità. Bisogna vedere che evoluzione c'è negli altri mercati: abbiamo subito una rapina da MediaPartner che per pochi milioni si è comprata l'estero. Vorrei formare insieme ai miei colleghi una società che compri e rivenda i diritti tv all'estero. Io vorrei che il calcio italiano fosse presente in maniera più massiccia all'estero.
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Offline wendell

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #28 il: 11 Agosto, 2011, 22:27:15 pm »
Io su questo non sono d'accordo, anzi sono assolutamente con lui.

Il "limone" dei diritti tv non è assolutamente spremuto, e la sua battaglia è precisamente sui diritti tv all'estero, che l'Italia non sa vendere, e non lo ha saputo mai fare.
Sul mercato estero ho detto che gli do ragione ma in queste settimane mi pare che lui si stesse ingrippando più per il digitale terrestre...
Il futuro del calcio non si gioca lì ma su altri terreni: stadi di proprietà, sponsor e merchandising (in Italia molto penalizzato dal pezzotto, purtroppo). I primi possono fare anche da traino per tutto il resto.
Uno stadio accogliente spinge la gente ad affollarlo. Uno stadio con servizi di ristorazione spinge la gente a spendere ulteriormente durante la partita. Uno stadio con museo, fan shop e centro commerciale vive 365 giorni all'anno. E arrivano pure gli sponsor. E la cornice di pubblico dona ancor più prestigio allo spettacolo televisivo.

Io non dico che il presidente sbaglia questa battaglia, il punto è che non è quella campale.
Ah, massimo sostegno sui diritti d'immagine. Il principio è giusto. Il problema è che non abbiamo abbastanza introiti per stuzzicare i calciatori con ingaggi più importanti. Avessimo uno stadio e tutto quello che ne consegue... e turnamm' semp' llà :asd:
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Offline wendell

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #29 il: 11 Agosto, 2011, 22:29:26 pm »
Ah, ho letto ora il fatto di MediaPartner. Beh, ha assolutamente ragione. Credevo si riferisse al mercato nazionale.
« Ultima modifica: 11 Agosto, 2011, 22:33:08 pm da wendell »
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Offline Hwarang

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #30 il: 11 Agosto, 2011, 22:33:09 pm »
Io credo che questa situazione dei diritti tv, interni e per l'estero, se la sia studiata moooolto bene ...per questo batte sempre su questo tasto. Del resto i napoletani all'estero, disposti a pagare per vedere il Napoli, credo siano un bel numero

Offline wendell

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #31 il: 11 Agosto, 2011, 22:35:33 pm »
Io credo che questa situazione dei diritti tv, interni e per l'estero, se la sia studiata moooolto bene ...per questo batte sempre su questo tasto. Del resto i napoletani all'estero, disposti a pagare per vedere il Napoli, credo siano un bel numero
Se parla di costituire una società probabilmente si tratterebbe di vendita collettiva, anche se considerando la sua reazione alla legge Melandri la cosa sarebba alquanto strana :look:
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Offline Hwarang

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« Risposta #32 il: 11 Agosto, 2011, 22:41:00 pm »
Se parla di costituire una società probabilmente si tratterebbe di vendita collettiva, anche se considerando la sua reazione alla legge Melandri la cosa sarebba alquanto strana :look:

Per l'immediato deve fare per forza cosi...fin quando c'è in vigore la legge  :boh:
Quantomeno vuole massimizzare i guadagni.....

Tempo fa lessi un articolo sui diritti all'estero, parlo di un paio d'anni fa forse. E le cifre della nostra serie A, al cospetto dei principali campionati europei, erano davvero ridicole.

Offline wendell

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #33 il: 11 Agosto, 2011, 22:47:38 pm »
Tempo fa lessi un articolo sui diritti all'estero, parlo di un paio d'anni fa forse. E le cifre della nostra serie A, al cospetto dei principali campionati europei, erano davvero ridicole.
Ultimi dati disponibili (2009/10):

Inghilterra 1.220 milioni (di cui il 34% all'estero)
Italia 999 milioni (10%)
Francia 624 milioni (4%)
Spagna 570 milioni (16%)
Germania 495 milioni (13%)
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Offline djcarmine

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #34 il: 11 Agosto, 2011, 23:15:25 pm »
Inoltre aggiungo che io voglio sempre vedere sti famigerati guadagni dello stadio privato (come quello della Juve) in Italia a quanto ammonteranno, visto che mo lo stadio sembra la panacea per tutti i mali...
ma la juve secondo me non fa manco testo, comunque loro hanno ottime previsioni,ed è anche questo il motivo per cui hanno investito pesante quest'anno.......però a lungo andare aiuterà, e non solo a livello di introiti. comunque io lo indico come "ToDo" piu importante, perchè la questione dei diritti TV è risolvibile in maniera piu semplice.......a meno che non ci sia il solito berlusconi di mezzo
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Offline Hwarang

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #35 il: 11 Agosto, 2011, 23:21:22 pm »
Ultimi dati disponibili (2009/10):

Inghilterra 1.220 milioni (di cui il 34% all'estero)
Italia 999 milioni (10%)
Francia 624 milioni (4%)
Spagna 570 milioni (16%)
Germania 495 milioni (13%)

Bhè, rispetto all'Inghilterra non sono niente.
Piu' o meno sono gli stessi della Spagna, che pero' non ha una ripartizione molto equa dei diritti tv, visto che la maggior parte vanno a Real e Barça, che quindi come singole squadre prendono un sacco di soldi.
Potenzialmente si potrebbe fare molto di piu'...

Offline wendell

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #36 il: 11 Agosto, 2011, 23:28:35 pm »
Inoltre aggiungo che io voglio sempre vedere sti famigerati guadagni dello stadio privato (come quello della Juve) in Italia a quanto ammonteranno, visto che mo lo stadio sembra la panacea per tutti i mali...
In Inghilterra (20 stadi di proprietà) solo dai biglietti allo stadio ricavano 610 milioni di euro.
In Italia facciamo 230 milioni.

Ovvio che su questi dati influisce al limite il comfort. Lo stadio di proprietà il passo grosso in avanti non te lo fa fare direttamente sulla vendita dei biglietti ma su tutto il resto (ristorazione, merchandising ecc.).
Bisogna vedere come la Juve ha strutturato il suo stadio, quali sono i servizi che offre. Poi incide anche il territorio. Nelle metropoli certe strutture rendono di più. A Napoli, Milano e Roma scasserebbero :sisi:
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Offline WhiteManCanJump

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #37 il: 11 Agosto, 2011, 23:31:38 pm »
Il calcio sta diventando un qualcosa di disgustoso,che,grazie alla globalizzazione,si allontana sempre di più da ciò che rappresenta.

Guardiamo lo stadio dello Swansea e confrontiamolo con quello del Siena. Ovvero lo stadio delle due neopromosse di campionati diversi.

Ora, loro hanno uno stadio da capienza 21mila persone ma dire all'avanguardia è poco. Il Franchi di Siena ha 17mila posti a sedere e cade a pezzi. Ecco, qui la globalizzazione non c'entra proprio niente e direi che il concetto naturale di calcio non ne risente proprio se si crea uno stadio serio.

Con questo cosa voglio dire? Che il problema principale del calcio italiano è la mancanza di strutture serie e all'avanguardia. Vediamo di costruire stadi decenti e ospitiamo un Europeo o un Mondiale. Così sì che si inizia a ragionare.
Citazione da: Starfred
E a noi serve un titolare lì, non il Giaccherini iberico, uno che a 26 anni non è nessuno.

Offline wendell

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #38 il: 11 Agosto, 2011, 23:34:38 pm »
ospitiamo un Europeo o un Mondiale
L'abbiamo ospitato il mondiale. Abbiamo fatto cose avveniristiche tipo il San Nicola con utilissima pista d'atletica o la meravigliosa copertura del San Paolo.
S'anna magnat' tutt' cos' :asd:
Il problema è l'Italia, non il calcio italiano.
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Offline djcarmine

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #39 il: 11 Agosto, 2011, 23:35:36 pm »
Ovvio che su questi dati influisce al limite il comfort. Lo stadio di proprietà il passo grosso in avanti non te lo fa fare direttamente sulla vendita dei biglietti ma su tutto il resto (ristorazione, merchandising ecc.).

non solo, ma uno stadio piu comfortevole e sicuro attira anche piu tifosi in trasferta/turisti, e inoltre secondo qualcuno, la cornice nella quale si disputa l'incontro è molto importante per l'appeal televisivo dell'incontro stesso.......infine c'è l'aspetto finanziario che non è da poco. le società di calcio hanno patrimoni molto grandi, ma non sono basati sul mattone......

per quanto riguarda il nostro orticello, dobbiamo vedere che capa tiene de magistris...........anche se, ho la sensazione che la capa di cui preoccuparsi sia quella di de laurentiis
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia