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Starfred

IRISBUS stabilimento di Grottaminarda
« il: 25 Luglio, 2011, 12:35:36 pm »
«Congelata» la procedura per la cessione dello stabilimento Irisbus, si attendono altri due incontri. Si è svolto oggi (20 luglio) al Ministero dello sviluppo economico il tavolo tra sindacati, FIAT Industrial e Governo per discutere dell'annunciata chiusura dello stabilimento Irisbus di Flumeri nella Valle Ufita, in provincia di Avellino, l'unico in Italia a produrre autobus, sia urbani che gran turismo.

La FIAT Iveco ha infatti annunciato di voler dismettere le attività di costruzione di Irisbus attraverso la cessione del sito di Flumeri, che impiega attualmente circa 690 lavoratori, ai Fratelli Di Risio, proprietari della Dr, azienda molisana che assembla componenti automobilistiche acquistate da altri paesi. La Dr andrebbe così a produrre bus turistici 'Domino', ricevendo dalla FIAT la fornitura di componenti e motori.

«Una situazione gravissima» secondo Salvatore Barone, Coordinatore del dipartimento Settori produttivi della CGIL nazionale, presente oggi all'incontro insieme a Enzo Masini, responsabile auto per la FIOM CGIL, e ai rappresentanti della FIOM CGIL di Avellino. Barone ha sottolineato come, dopo la scelta da parte di FIAT di chiudere lo stabilimento di Termini Imerese, quello di Irisbus è «l'ennesimo colpo inferto all'economia italiana», in una zona «già fortemente compromessa dalla crisi economica che sta investendo il paese». Infatti, negli ultimi 10 anni, a causa del crollo del mercato, gli ordini per la costruzione di autobus sono diminuiti di quasi il 50%, a dimostrarlo, il fatto che, nei primi sei mesi del 2011 lo stabilimento Irisbus ha prodotto solamente 145 vetture, accumulando una perdita di circa 40milioni di euro.

Uno sguardo al trasporto pubblico locale in Italia. La vicenda Irisbus risulta ulteriormente aggravata, oltre che dalle scelte di FIAT, anche dalla mancanza di politiche strategiche del Governo sul trasporto pubblico locale (TPL). «In Italia – ha ricordato Salvatore Barone - abbiamo il parco autobus più vecchio d'Europa che necessiterebbe di un forte ammodernamento», attraverso piani e risorse adeguate che mirino ad uno sviluppo sostenibile del trasporto urbano. Il Governo dovrebbe dunque, ha spiegato il dirigente sindacale «mettere in condizione gli enti locali, comuni e regioni, di attingere a risorse necessarie per ammodernare il parco auto e determinare condizioni di sviluppo sostenibile e vivibilità delle città». Al contrario, in Italia non è stato fatto nulla di tutto ciò, anzi, ha lamentato Barone «i fondi sono stati ridotti ulteriormente», al punto che nel 2011 sono stati messi a disposizione solo 23 milioni di euro: «cifre assolutamente inadeguate».

La CGIL, a fronte di una situazione «preoccupante» per i lavoratori Irisbus, ha proseguito Barone, da una parte «vuole risposte concrete dal Governo relativamente al piano nazionale per il trasporto pubblico locale, e dall'altra la verifica sui comportamenti e le intenzioni della FIAT». L'azienda automobilistica Torinese, ha avvertito Barone «mantiene un atteggiamento di indeterminatezza, dichiarando prima di voler investire in Italia, ma di fatto riducendo sempre più la sua presenza nel nostro Paese».

L'esito del tavolo di oggi è stato, dunque, il «congelamento» della procedura di cessione da parte di FIAT, come richiesto dai sindacati, dai lavoratori e dai rappresentanti dell'intero territorio dell'Irpinia. Intanto è attesa per la settimana prossima la convocazione di una riunione interministeriale alla quale prenderanno parte: il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dei Trasporti, il Ministero dell'Ambiente e la Conferenza delle Regioni, per discutere dei temi relativi al piano nazionale per il trasporto pubblico e delle relative risorse. I risultati di tale riunione verranno poi valutati in un incontro successivo convocato per il 3 agosto, al quale prenderanno parte le organizzazioni sindacali. «Ora – ha concluso Barone – siamo in una fase assolutamente interlocutoria, senza nulla di concreto. Attendiamo la riunione interministeriale».