E' arrivato il momento di fare una triste riflessione: il nostro progettone millenario è stato sopravanzato da uno improvvisato dallo zio d'america e da un d.s. a mezzo servizio come Sabatini. La Roma ci è di nuovo davanti e probabilmente ci resterà a lungo, costituendo il quarto incomodo per la Champions (magari ai danni dell'Inter, che dovrà metter mano ad una difficile rifondazione) e relegandoci alla dimensione che compete alla nostra società di pezzenti: lottare con Genoa, Fiorentina, Lazio, Udinese e Palermo (sceicchi permettendo) per il quinto posto.
Quando a fine mercato ci si preoccupava confrontando il nostro mercato fatto in provincia con il loro internazionale si veniva derisi. Intanto questi con Stekelenburg, Pjanic, Lamela e Osvaldo (ovviamente inferiore ai primi tre) hanno inserito in una sola sessione di mercato quattro pedine fondamentali per il presente e il futuro. Anche le operazioni a titolo temporaneo gli sono andate bene: sfanculeranno Kjaer, terranno gratuitamente in panchina per un altro anno Bojan, valuteranno se tenere o meno Gago che comunque sta disputando un'annata sufficiente. Forse l'unica mezza sola l'hanno presa con Josè Angel ma in una rivoluzione del genere ci può stare.
A giugno con un terzino ed un centrale (tipo Zuniga e Subotic

) possono completare l'opera.
Mentre noi stiamo a discutere sui Gargano, Dzemaili, Donadel e Inler, questi in un solo mercato hanno messo su Gago-De Rossi-Pjanic. Mentre noi dopo 5 anni di A stiamo ancora a parlare di esperienza internazionale da maturare, questi se la sono andata a comprare. Hanno lo stesso fatturato nostro ma ci pisciano in testa per ambizioni. Mentre noi ci appassioniamo a trattative con Udinese, Bologna, Parma, Lecce questi portano a Roma giocatori che già dal curriculum si prospettano adeguati alla piazza.
BUM
