"Se ho mai pensato di andarmene? Sì, ci ho pensato, soprattutto ultimamente. E se le cose continuano in questo verso, continuerò a pensarci". Parola di Francesco Totti ,ai microfoni di Sky a margine della festa di Natale della Roma. Il capitano ha spiegato di non aver apprezzato alcuni commenti dei tifosi: "Se il problema della Roma sono io, ci penseremo. Non per la società o per il mister o i compagni. Mi dispiace sentire alcune dichiarazioni dei tifosi romanisti nei miei confronti. La squadra, invece, è compatta ed unita sia verso l'allenatore che verso la società ed ha come unico obiettivo quello di fare bene, cercando di dare il massimo tutte le domeniche". A cominciare dalla prossima in casa del Napoli, in cui Totti spera di partire nuovamente al centro dell'attacco: "Giocando più vicino alla porta ho più occasioni da gol - ha spiegato -. Spero di partire e segnare già domenica, mi sono dimenticato come si esulta!". In compenso non si è dimenticato di scrivere a Babbo Natale: "Cosa gli chiedo per il 2012? La lettera l'ho scritta, speriamo mi porti quel che ho chiesto...".
IL CUCCHIAIO MANCATO — Totti è poi tornato con la mente alla gara con la Juve, pareggiata 1-1 nel posticipo di lunedì scorso all'Olimpico di Roma. "Un piccolo passo falso - ha spiegato il capitano giallorosso -. Se avessi segnato il rigore. penso che avremmo vinto la partita. Eravamo riusciti ad affrontare la squadra più forte del campionato a viso aperto e mi dispiace, per me e per i tifosi. Cerco sempre di dare il massimo ed usciremo da questa situazione. Se ho pensato di fare il cucchiaio a Buffon? Sì, ma per rispetto non glielo ho fatto. A pensarci bene, forse sarebbe stato meglio farglielo...".
LA DIFESA DI DE ROSSI — Ai microfoni di Sky è poi arrivato anche Daniele De Rossi: "Il nostro problema, e in questo ci somigliamo - ha detto riferendosi a se stesso e a Totti - è che noi dovremmo fare i professionisti e non sentire nessuno, mettendoci un gradino più in alto rispetto a chi ci critica, spesso per motivi prevenuti. Invece siamo di Roma e sentiamo tutti. Dopo quel rigore ho letto cose assurde, allusioni che, dopo quello che Francesco ha fatto per la Roma, non dovrebbero esistere nemmeno se buttasse il pallone nella propria porta con le mani. Questa amarezza si aggiunge a quella naturale che prova chiunque sbagli un rigore". De Rossi ha poi negato che sia in atto un tentativo di "romanizzare" la Roma a dispetto della proprietà americana: "Il gruppo lo plasmano allenatore e società - ha sottolineato -. Noi, a differenza di quanto si possa credere da fuori, non abbiamo poteri particolari. Comandiamo molto meno di quanto si pensi. Siamo due che hanno dato tantissimo alla maglia, lui da vent'anni, io da un po' meno, e ci mettiamo in prima linea se servono consigli o se bisogna prendersi responsabiltità. Ma non plasmiamo nessuno. Parlo per me, ma credo di interpretare anche il pensiero di Francesco Totti".
