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Anche l'Italia sotto attacco della speculazione
« il: 12 Luglio, 2011, 22:42:21 pm »
Due articoli da leggere, niente affatto pesanti

“Il caos in Borsa? Italia solo un pretesto .
E’ solo all’inizio sarà un’estate di passione”

 Ilfattoquotidiano.it intervista Lavinia Santovetti, analista finanziaria di Nomura a Londra. "La rapidità e la violenza con cui l'ondata speculativa si è abbattuta sull'Italia e su altri paesi europei sono impressionanti e devono far paura"
Al telefono la voce tradisce un misto di stanchezza e incredulità. Lavinia Santovetti, analista finanziaria di Nomura a Londra, non usa però mezzi termini: “La rapidità e la violenza con cui l’ondata speculativa si è abbattuta sull’Italia e su altri paesi europei sono impressionanti e devono far paura”. Oggi la borsa italiana respira e chiude in positivo, ma tra venerdì e lunedì sul nostro paese si è scatenato il caos: lo spread tra Btp e Bund tedeschi si è allargato ai massimi storici, i titoli azionari delle maggiori banche italiane hanno bruciato oltre il 10% del loro valore. Ma come si è arrivati a questa situazione e cosa possiamo aspettarci per il futuro? Santovetti non ha dubbi sulle cause: “Venerdì il fattore scatenante dell’ondata di vendite sui titoli italiani è stato un evento tutto sommato futile: la minaccia di dimissioni del ministro Tremonti unita alla situazione politica italiana che appare sempre più instabile. Ma questa è stata solo la scintilla, perché i motivi veri sono altri”.

Il primo sta in una sigla di tre lettere: PMI, o Purchasing Managers’ Index, un indice creato intervistando decine di responsabili acquisti in una serie di paesi. Misura quanto sono cresciuti gli acquisti e quindi l’attività delle imprese in un mese rispetto al precedente. “E’ un sondaggio che conta molto per capire lo stato di salute di un’economia”, continua l’analista di Nomura. “Se si mantiene sopra la soglia dei 50 punti significa che il sentiment degli operatori economici è positivo, perché percepiscono che l’economia sta crescendo. Se scende sotto i 50 possono iniziare i problemi. Martedì scorso l’Italia è scesa a 47,4 nel PMI del settore servizi, il livello più basso dall’agosto del 2009, contro una media del 53,7 per l’area euro. Nel manifatturiero siamo scesi al 49,9, contro il 52 della media europea”. Il PMI, in realtà, è solo un sintomo, che deve essere inserito in un contesto più ampio. E il contesto, purtroppo, non è dei migliori. “Non c’è ancora una vera soluzione alla crisi del debito europeo e non è chiaro quanto e come le banche saranno coinvolte nel salvataggio della Grecia”, spiega Lavinia Santovetti. “Con premesse del genere ogni segnale negativo che provenga dal mondo economico può scatenare ondate di panico”.

Intanto in Italia si cerca di correre ai ripari per prevenire nuove tempeste. L’approvazione della manovra finanziaria da 47 miliardi è attesa probabilmente tra venerdì e lunedì prossimo. Ma molti sono pronti a scommettere che si tratterà solo di un palliativo. “E’ fondamentale che i policy maker italiani, nel loro piccolo, si diano scadenze più ravvicinate”, continua Santovetti, “ma l’Italia da sola può fare ben poco, la manovra è solo una goccia nell’oceano. Devono muoversi le istituzioni dell’area euro, dare segnali più chiari ai mercati”. Per esempio comprando in modo più deciso i bond greci sul mercato secondario, aumentando il volume e gli obiettivi del fondo di stabilità EFSF o creando uno strumento ad hoc, una financing facility per rispondere in modo rapido alle emergenze, ai possibili problemi di liquidità di Spagna e Italia.

Una cosa sembra certa: se non ci saranno risposte rapide a livello istituzionale, sia in Italia che a livello europeo, la tempesta è destinata a durare. “Una volta che esplode il panico è difficile farlo rientrare. Non sappiamo cosa potrà succedere, ma credo che si sia aperta in questi giorni un’estate di grande incertezza”, spiega Lavinia Santovetti. “E’ un problema che va oltre la situazione specifica e la solvibilità dell’Italia: in fondo dall’inizio dell’anno non è cambiato quasi nulla nel nostro paese: il deficit è sotto controllo, le banche hanno un buono stato di salute, il debito privato è basso. Il problema italiano rimane sempre lo stesso: cresciamo poco rispetto al resto dell’Europa, nel primo trimestre il PIL è salito dello 0,1% rispetto all’anno scorso contro lo 0,8% dell’area euro. La crescita è un ingrediente cruciale per far scendere il rapporto tra debito e PIL e se non si faranno riforme strutturali l’Italia sarà condannata ad essere bersaglio della speculazione”.

Ma alla fine del giorno quello che spaventa di più l’analista di Nomura è un fatto inedito: “Ieri, nel bel mezzo della tempesta finanziaria, hanno venduto in grande stile titoli di stato e azioni italiane anche i più grandi investitori istituzionali italiani: fondi pensione, fondi comuni, assicurazioni”. I nomi non si possono fare, ma lunedì a premere sul tasto “sell” (vendere) non c’erano solo i famigerati fondi hedge americani assetati di speculazione, ma anche i più prestigiosi gestori di casa nostra, che hanno in pancia l’altra metà del debito pubblico italiano. Meditate gente, meditate.



“Il mercato ha sfiduciato Berlusconi”
 L'economista Giacomo Vaciago: "Occorre una svolta anche politica per tornare credibili. Mario Draghi? Non è stato ascoltato. Lui chiede da sei anni di far ripartire la crescita"

“La speculazione è una cosa brutta, che esiste dai tempi di Adamo ed Eva. Però ha sempre ragione. Stavolta ha sfiduciato il governo Berlusconi. Nessun italiano potrebbe darle torto”. Ironico e arrabbiato l’economista Giacomo Vaciago spiega la tempesta finanziaria come farebbe con i suoi studenti.

Come esplode la crisi?
I mercati finanziari temono che il debito pubblico italiano sia insostenibile. Moody’s e Standard & Poor hanno dato l’allarme già da mesi. Tremonti ha risposto con una manovra finanziaria fatta con l’urgenza del decreto legge per rimandare gli interventi fra tre anni. Il governo mostra di avere altre priorità, la giustizia, il lodo Mondadori, Milanese e Bisignani. Gli investitori reagiscono vendendo i titoli di Stato italiani.

Quanto ci costerà questo scherzo?
In dieci giorni il rendimento richiesto dai mercati per il debito italiano è salito talmente da incrementare il costo per interessi almeno del dieci per cento. Sul 2012 si può prevedere un maggior costo di 8-10 miliardi di euro, che vanno naturalmente aggiunti alla manovra di Tremonti.
Lacrime e sangue?
Certo, con proteste di piazza. Tutto questo per non aver ascoltato il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che da sei anni chiede di far ripartire la crescita.

Che nesso c’è tra crescita dell’economia e debito pubblico?
Aumentando il prodotto interno lordo crescono le entrate fiscali e lo Stato ha le risorse per ridurre il debito. Se l’economia cresce, come sta accadendo in Italia, meno dell’inflazione, i conti pubblici non posso che peggiorare, e il debito aumenta.

Diventiamo come la Grecia?
Purtroppo sì. E la colpa è di tutta l’Europa. La crisi di debito e bassa crescita parte a novembre 2009 per tutta l’Unione, e tutti i 17 governi hanno fatto finta di niente. L’Italia ha fatto la sua parte, approfittando dei bassi tassi d’interesse per fare nuovi debiti, ma non per investire, per finanziare le spese correnti. E adesso con le ricette lacrime e sangue le cose non potranno che peggiorare. L’economia frenerà ulteriormente, e rischiamo di passare da una manovra all’altra, con la gente sempre più inferocita.

Questo attacco dei mercati al debito italiano può chiudersi in pochi giorni come una fiammata?
Negli altri Paesi quando è partito non si è più fermato.

Che cosa si può fare per fermare la frana
Cambiare l’immagine del Paese, rapidamente. Mi aspetto che il presidente Napolitano convochi Berlusconi e i capi dell’opposizione per decidere, insieme, che cosa fare. Ma chi avrà il coraggio dell’impopolarità?

Quale ricetta dovrebbe uscire dal caminetto bipartizan?
Una convincente terapia di severi tagli di spesa pubblica e misure per la crescita. La Germania sta crescendo e noi non la seguiamo più come una volta, quando si diceva la locomotiva tedesca. Il vagone Italia si è sganciato e va verso la Grecia.

Per placare la furia dei mercati è necessario un cambio di governo?
In tutti i Paesi europei colpiti dalla crisi del debito gli esecutivi sono caduti. Ripeto, quello che serve è una svolta nella politica economica, perché i mercati hanno colpito la politica di Tremonti, hanno sfiduciato il governo Berlusconi per le sue politiche dell’ultimo anno, non degli ultimi giorni. Questo è un governo debole, diviso sulle ricette economiche. Non so se sarà in grado di dare il colpo di reni.

All’origine di questa crisi ci sono speculatori che vogliono male all’Italia e al suo governo, magari comunisti?
Ma figuriamoci. La crisi è di tutta la zona euro, e a un certo punto gli operatori fanno di tutte l’erbe un fascio, e non è che ci trattano peggio degli altri. I mercati sono globali, e seguono il debito sovrano di 192 Paesi, ma mica tutti i giorni. E così concentrano la loro attenzione in modo casuale su questo o quel Paese. Oggi tocca a noi, e lo sapevamo che prima o poi sarebbe capitato. L’unica cosa da non dire è che altri Paesi stanno peggio dell’Italia: è vero ma non serve a niente. Chi lo dice non sa come funzionano i mercati.


Stringete le pacche  :nono:

Offline noel

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Re:Anche l'Italia sotto attacco della speculazione
« Risposta #1 il: 13 Luglio, 2011, 11:59:45 am »
E quindi?
c'è il nano che pensa ai cazzi suoi...e io sono con lui.
I suoi elettori devono cacare sangue.

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Re:Anche l'Italia sotto attacco della speculazione
« Risposta #2 il: 16 Luglio, 2011, 16:40:35 pm »
E quindi?
c'è il nano che pensa ai cazzi suoi...e io sono con lui.
I suoi elettori devono cacare sangue.

che cazzo di modo per stutare un argomento... con sta manovra cacheremo tutti sangue e sarà così per le prossime 2 almeno.
perchè ti vuoi far passare da privilegiato cui il problema non tange?  :asd: