Giovanardi: "Cucchi morto perché drogato e anoressico"
La famiglia: 'aspettiamo giustizia'. Primi indagati, l'accusa e' di omicidio preterintenzionale
ROMA - Primi indagati per la morte di Stefano Cucchi, avvenuta nell'ospedale Sandro Pertini il 22 ottobre scorso forse per le conseguenze di un pestaggio compiuto dopo il suo arresto del 15 ottobre. Le iscrizioni, secondo quanto si è appreso, sono state fatte per omicidio preterintenzionale, fattispecie configurabile nei confronti di coloro che hanno avuto in custodia il detenuto (carabinieri e polizia penitenziaria) e compagni di cella (a Regina Coeli e nella cella di sicurezza del tribunale).
Massimo riserbo a piazzale Clodio sul numero degli indagati e a quale delle tre tipologie appartengano. Al momento non sarebbero quindi coinvolti nelle indagini dei pm Vincenzo Barba e Francesca Loy il personale medico dell'ospedale, nei confronti dei quali, se emergessero responsabilità a livello di negligenze, si procederebbe per omicidio colposo. Anche, con le audizioni di testimoni, oggi prosegue l'attività istruttoria dei due magistrati, mentre è cominciata la consulenza dei medici legali della Sapienza incaricati di esaminare le risultanze degli accertamenti autoptici e di fare chiarezza sulle cause della morte di Cucchi.
Sul caso e' intervenuto il sottosegretario Carlo Giovanardi.
"Stefano Cucchi era in carcere perché era uno spacciatore abituale. Poveretto, è morto - e la verità verrà fuori - soprattutto perché pesava 42 chili", ha detto Giovanardi intervenuto a "24 Mattino" su Radio 24, che ha diffuso il testo dell'intervista, per parlare di droga.
"La droga - ha continuato Giovanardi - ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente, poi il fatto che in cinque giorni sia peggiorato... certo bisogna vedere come i medici l'hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così ".
Le parole di Carlo Giovanardi ''si commentano da sole''. Quel che e' certo e' che la ''famiglia e' sempre in attesa di giustizia'', la replica di Giovanni Cucchi, il padre di Stefano. ''Che Stefano aveva dei problemi non lo abbiamo mai negato - dice Giovanni Cucchi - ma non per questo doveva morire cosi'''.
ANSA.it
giovanà , invece tu sei bello chiatto... occhio che all'età tua il colesterolo, un bell'infartino...