Paoletti:
Nel corso della presentazione di Inler e delle nuove maglie il presidente del Napoli De Laurentiis ha voluto affermare per l’ennesima volta che il trio delle meraviglie Hamsik, Lavezzie Cavani non si muoverà: “I nostri pezzi migliori non si toccano. Sarà una stagione splendida, caratterizzata dalla passionalità”. Il patron ha parlato di novità per l’arrivo dal Bologna del difensore uruguaiano Britos, che in serata ha firmato per la società azzurra. De Laurentis s’è incoronato Imperatore. E’ successo al largo del Golfo, su una nave della MCS, secondo sponsor di maglia. Per mettersi a’ coppa il suo modello Barcellona, ha raddoppiato le scritte sul petto dei giocatori visto che il Barça per la prima volta ha commercializzato i colori del club “mas que un club”. La differenza è che il Barcellona ha incassato 160 milioni per 4 anni, Aponte ha speso molto, ma molto meno! Però la nuova maglia azzurro-scudetto impressiona e meglio ha fatto la maschera da leone che Inler è stato costretto ad indossare dal presidente sceneggiatore. Il film di Natale stavolta lo girerà a Cortina, ma sul set del Napoli, Aurelio s’è incoronato re del mercato. Cine-presidente, giornalista, attore, sceneggiatore, bugiardo convincente, De Laurentis ha finalmente realizzato il suo sogno: one man show, con i giornalisti ai suoi piedi. Allo sprovveduto televisivo di Sky ha perfino propinato lezione di greco antico: sa cosa significa Aurelio? Colui che splende. Peccato che l’etimologia del nome, fatto noto da Marco Aurelio, derivi dal latino Aurelius che affonda le radici nella parola latina aurum, che significa oro: adesso sì che riconosciamo De Laurentis, anche perchè Inler è costato la bellezza di 16 milioni e per spendere tale cifra c’è voluto un anno di trattative. Inler per adesso è il vero colpo del mercato. Anche se lo volevano solo Napoli e Juve. Marotta poi lo ha scartato per seguire le piste di Vidal che aveva già scartato il Napoli. Anche per questo Gokhan ha accettato 1,6 milioni l’anno facendone incassare dieci volte tanto a Gino Pozzo, al quale tutto deve. Risolta parzialmente la questione diritti di immagine, Inler ha beffato subito il suo nuovo padrone nelle vesti di intervistatore: restare tanto a Napoli? Candidamente ha risposto che “nel calcio non si sa mai”, con risata generale degli astanti. Chissà se questo matrimonio durerà a lungo o se è un acquisto in maschera come la sua presentazione. Di splendente di sicuro c’è la nave ammiraglia della MCS (dall’etrusco…) e adesso toccherà a Mazzarri far splendere anche il nuovo Napoli. Se ha avuto tutto ciò che aveva chiesto, la palla passa al tecnico con le responsabilità che ne derivano. Certamente Dzemaili e Inler sono meglio e di gran lunga di Gargano e Pazienza/Vidal. Cosi come la difesa ha bisogno ancora di puntelli di stazza come Britos. Davanti manca ancora tanto e spiazza l’offerta di Mazzarri a Cristiano Lucarelli, per un anno confermato in azzurro per volere dell’allenatore, prima di intraprendere la carriera da dirigente a Parma. Hamsik e Lavezzi invece dovranno rifarsi la bocca al San Paolo, sopratutto lo slovacco aveva già assaporato San Siro, ma le disgrazie di Berlusconi lo priveranno del sogno-carriera. Ezechiele, invece, non ha perso ne il pelo ne il vizio: dopo due partite e 3 gol mangiati in Coppa America è scivolato in panchina, nonostante la potente raccomandazione di Leo Messi. Brutta Coppa America per i napoletani: Lavezzi mandato a quel paese da Batista; Cavani fuori uso per una pedata cilena; Gargano, ectoplasma della Celeste, vuole fuggire da Napoli, dove l’aria per lui non è più respirabile ne in squadra ne fuori dal campo. Dal 16 il Napoli riprenderà ad allenarsi: Dimaro il palcoscenico scelto per ridisegnare la squadra. Spesi quasi 40 milioni per Fernandes (5,5), Inler (16), Rosati (3,5), Britos (9), Dzemaili (8,5), Bigon adesso dovrà dedicarsi ad alleggerire la rosa dai soliti desaparecidos. Mazzarri porta sulla coscienza la bocciatura inspiegabile per Cigarini. Stavolta potrebbe pentirsene e De Laurentis farebbe bene a chiedere nuovi lumi. Il giorno del suo on0mastico, 12 novembre in memoria di San Aurelio Vescono d’Asia, potrebbe scoprire che fine fanno gli Aurelio, martiri nel IV secolo, per non disconoscere una fede cieca.
