Ho capito quello che dici,ma la regola applicata è la stessa sia per le iraniane sia per l'imbecille ciclista (anche se applicata per contingenze diverse).
TEORICAMENTE PARLANDO nello sport non esistono minoranze.Si è tutti uguali.E bene o male TUTTI ci si devono adeguare ad esso,soprattutto nel momento in cui per te lo sport diventa scelta di vita e non un semplice hobby infrasettimanale.
Se la metti su un piano così "a muccus" ti rispondo : "regolamento alla mano io ho ragion e tu hai torto,zitto".
Se invece la vogliamo mettere su un piano un pò più "elevato" a livello di discussione allora ti rispondo che vedere del razzismo nella semplice applicazione di una regola accettata e condivisa da tutti è da ottusi.
Allora, più o meno avevo risposto così:
Ma non vedo perché prendere il regolamento come verità universale!
Come ho già detto si poteva mostrare un pizzico di civiltà e provare ad accettare la cosa...
Spesso, in caso di infortuni, si son fatte eccezioni alla regola, o sbaglio? Perché in questo caso dovrebbe essere una motivazione meno importante?
Sul discorso del razzismo poi mi pareva chiaro (dal "pure voi" della seconda frase
) che non ce l'avevo con voi che state qui discutendo ma con certe nostre istituzioni in generale e, qui in particolare, con la Fifa...
Sia chiaro: non è che reputi la regola in sé razzista ma, visto che preclude il gioco a una nazione per via del suo credo religioso (e, comunque, secondo me è una cosa importante), difenderla ad oltranza non mi pare rispecchi tanto dei principi egualitari
Ah poi se l'applicazione della regola fosse condivisa da tutti in questo caso non credo che staremmo qui a discuterne.
Poi a me piacciono parecchio le manifestazioni delle tradizioni popolari...
Così come è l'aka per alcuni paesi oceanici, le ragazze col copricapo sarebbero state una bella immagine per le olimpiadi di Londra.