Preziosi:
"Cercavo chi gestisse la società e facesse quadrare i conti in attesa di trovare un compratore. La mia decisione di vendere è infatti definitiva e non ammette ripensamenti. Tanto è vero che il contratto che ho fatto firmare a Lo Monaco prevedeva le sue dimissioni immediate in caso di cessione della società. So già che questa storia mi si ritorcerà contro come un boomerang, e invece vorrei essere da tutta un'altra parte, altro che occuparmi di calcio. Ed era proprio per questo motivo che avevo scelto Lo Monaco. Troppo forte la sua personalità? Non diciamo fesserie, io per primo cercavo un uomo forte dal mettere al timone della società. Forte, ma non arrogante. E non bisogna confondere l'autorità con l'autorevolezza. Così quando sono andato a Bormio e ho toccato con mano com'era la situazione, ho capito che non potevo perdere altro tempo e dovevo intervenire. Ero comunque disposto a fargli fare il direttore generale, ma ha preso un po' troppo alla lettera la faccenda dei pieni poteri. Lui doveva rispondere a me e non solo a stesso, come ha erroneamente ritenuto. Comunque non vedo l'ora di mollare. Lo dico francamente: sono stufo".