Mi piacerebbe aggiungere che la visione dell'estate da parte delle persone normali non affette dalla sindrome del vecchio che schifa tutto è un po diversa. Si potrebbe partire chessò dalla privazione delle responsabilità scolastiche per un breve lasso di tempo che ti permette di vivere con spensieratezza quegli attimi che poi compongono la vita. E parlo di stare con gli amici il più tempo possibile, ridere, stare all'aria aperta con il sole che ti scotta provando la classica sensazione del mezzo addormuto o assaporare con soddisfazione per un po il sapore di una vita che per una volta non prevede cupezza, oscurità e responsabilità, ma l'odore che si assapora camminando su un lungomare ad agosto, i culi delle guaglione in perizoma, i falò a ferragosto e pure, se capita, per i più fortunati e più grandi e maturi la classica chiavata in riva al mare, durante il tramonto assaporando l'odore della salsedine sul corpo di lei e nell'aria, scena che tra l'altro rappresenta l'emblema della romanticità e della sensualità. Questa è l'estate, almeno per me.