Un incidente d'auto, provocato da un cigno che si abbatte sul parabrezza di una Ford-Mercury, causa la morte di due giovani donne e il ferimento della terza, Alba, che si trovava alla guida e che si vede amputata una gamba dal chirurgo-pittore falsario Van Meegeren, il quale le amputerà in seguito anche la seconda, perché la donna risulti copia vivente dei suoi quadri stravaganti. L'incidente lascia vedovi due entomologi gemelli ex siamesi, che lavorano per uno zoo, filmando i tempi e le fasi di disfacimento di animali morti...Maniacale cura formale e un complesso impianto allegorico al servizio della dissacrazione dell'evoluzione e della dignità della specie umana. Lo zoo è un microcosmo umano in cui ogni essere vivente nasce e muore, subendo i medesimi impulsi della sessualità, dell'unione e del distacco.
La morte, e più in particolare la simmetria con la vita, è il tema centrale dell'opera. L'approccio dei protagonisti è scientifico, poi voyeuristico, cinico, maniacale. Le scene di decomposizione fanno da contraltare alle immagini di un documentario sull'origine della vita. La conclusione è l'estrema idea che tutti gli esseri siano parte del medesimo meccanismo di creazione e distruzione, con l'uomo escluso per depravazione intellettuale (vedi il ruolo dell'arte e della sessualità) e maggior coscienza del dolore.
Il filo conduttore che va da Alba alla Zebra è la simmetria delle parti. Vita e morte, bianco e nero, destra e sinistra. Ogni parte mancante necessita del suo completamento o della totale destrutturazione. Il resto è disfunzionale, quindi non vita.
Ho riflettuto sui vari simbolismi, ma ho paura di dilungarmi a vacante.
Arrivo al finale, la sarcastica e inconsapevole vittoria della natura più elementare sul bizzarro tentativo degli studiosi, a confermare la tesi iniziale.
E' un film pretenzioso, che poco lascia all'organicità del racconto, se di racconto si può parlare. Però affascina e non poco, tanto per l'impressionante impianto visivo che per la credibilità del messaggio. Poi l'aria alleggerita dal piglio grottesco, le musiche sperimentali di Nyman, la dimensione quasi onirica...è tempo piacevolmente speso.
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