Autore Topic: I colori della vittoria (Mike Nichols, 1998)  (Letto 1600 volte)  Share 

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Offline Genny Fenny

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I colori della vittoria (Mike Nichols, 1998)
« il: 06 Maggio, 2011, 09:49:00 am »


Figlio di un leader che ha militato per i diritti civili della gente di colore, Henry Burton è un giovane idealista alla ricerca di una causa. Si unisce alla campagna presidenziale di Jack Stanton, governatore progressista di un piccolo stato del sud degli Stati Uniti dove i suoi antenati erano stati schiavi. In questo modo Henry fa la conoscenza della sua nuova famiglia politica: il brillante stratega Richard, l'intraprendente Libby e Daisy, giovane e seducente massmediologa. Ma soprattutto scopre Jack e Susan Stanton, il loro carisma e le loro debolezze.

Il personaggio di Stanton è una meraviglia di ambigiutà e demenza, interpretato fa un forse inconsapevole (:look:) Travolta. In effetti non è chiaro se quella di vestire il protagonista di patetismo e inadeguatezza è una scelta mirata o un risultato di mimica di facce da culo. Il dubbio nasce a 3/4 di film, dopo uno sviluppo eccellente di critica politica, sociale, morale.
Il finale buonista è una mazzata, distrugge il film e l'atmosfera dissacrante e grottesca (una rarità per americanate rivolte al vasto pubblico).
So' curioso di sapere cosa ne pensate se v'o site visto. :sisi:
***1/2