Il mercenario storicamente era il soldato di mestiere, che combatteva dietro compenso per chi lo assumeva. Contrapposto a chi invece combatteva per i propri ideali, questo termine è stato introdotto anche nel calcio per quei giocatori che cambiano squadra attirati solamente dai soldi, contrapposti ai tifosi per i quali la propria squadra è addirittura una fede. Ma siamo sicuri di non essere mercenari noi? Mi capita di sentire spesso di gente che se ne fotte dei giocatori basta che si vinca Chissenefrega se Tizio ha buttato il sangue per svariate stagioni, ora ne prendiamo uno più forte che vinciamo. Si può essere mercenari nei confronti dei calciatori, e io non lo sono. Vincere è bello, ma per me non è così importante. Si dice "al di là del risultato", ma quanti sono davvero d'accordo? Io se la squadra dà tutto sono contento, sono orgoglioso, sento che la passione che ho per la mia squadra è condivisa da chi la rappresenta. Non solo, io mi affeziono ai giocatori che ci mettono il cuore, e mi dispiace lasciarli andare via anche se sono pippe. Non ho mai digerito il trattamento riservato a Calaiò ad esempio. A parte che nella situazione attuale del nostro parco attaccanti, tra le riserve non sfigurerebbe, comunque non amo scaricare chi ha fatto tanto per la squadra, solo per prendere chi ci farà vincere. Lo stesso Gargano, con tutti i suoi limiti, mi dispiacerebbe mandarlo via, mi ci sono affezionato. Io mi affeziono, potrò mandarli tutti a fanculo a caldo, ma voglio sottolineare che preferisco diecimila volte perdere con una squadra "mia" che collezionare figurine e vincere. Ed è anche per questo che il Napoli sarà sempre una grande squadra, anche in serie C, mentre la Juventus, seppur vincendo campionati e coppe, sarà sempre una squadretta insignificante.