Che in una squadra ci possa essere una sorta di rivalità tra compagni di squadra è innegabile, che poi la si possa trovare tra un Napoletano e un Argentino che vestono la maglia azzurra, l’ipotesi sembra poter essere ancora più verosimile, se poi uno dei due parte per la Torino di sponda bianconera, la questione sembra vestirsi di una robusta patina di sicurezza. Di certo non esistono foto che immortalano Quagliarella e Lavezzi a cena insieme. Ciò, anche se esclude a priori che tra loro fosse scoccato l’amore, niente e nessuno avrebbe potuto mai negare che il vero amore, quello passionale, non palpitasse tra il cuore di Masaniello e quello dei tifosi del San Paolo. Il 26 agosto, è finita una storia d’amore appena cominciata ed è finita nel peggior modo possibile, come nelle solite soap opera, col tradimento. Ora, come in tutti tradimenti che si rispettano, si cerca il terzo incomodo a cui giustamente o meno, si “deve†dare la colpa di tutto. Ecco la domanda che tutti i tifosi si pongono : di chi è la causa del trasferimento di Fabio Quagliarella alla Juve? Subito si è pensato alla premiata ditta De Laurentis – Mazzarri, nel ruolo di autori ed interpreti di una sceneggiatura che ha il sapore di mobbing. Poi arriva lui, il nuovo entrato del cast : el Matador Edison Cavani; Il volto nuovo sigilla a suon di gol il ritorno del Napoli in Europa ed esulta quasi commosso tra le braccia del Pocho. Ecco cosa mancava! Certi slanci d’affetto sincero per Quagliarella non ci sono mai stati. Allora, ecco che colui che viene tradito, nella fattispecie il tifoso napoletano, ripensa ai bei momenti della storia d’amore tristemente finita, e rivede il suo Fabio sotto la curva, baciare la maglia e scuotersi il petto dal lato che conta; ma lo rivede con gli occhi veritieri della tristezza e non con quelli carichi di felicità , lo rivede solo. Ecco che la razionalità prende il sopravvento, acuita maggiormente dalle immagini di un Quagliarella sorridente ma a cui il bianconero proprio non dona. Si tratta di quella razionalità pericolosa, che ti fa vedere anche quello che probabilmente non esiste, quella razionalità che ti fa vedere Lavezzi sdraiato sul terreno dell’Artemio Franchi dopo la sostituzione ed una prestazione poco brillante, essere abbracciato ed incoraggiato da Cavani sostituito qualche minuto prima.Tutto questo tra Ezequiel e Fabio non succedeva. Forse Quagliarella era amato in tutta Napoli ma non a Castelvolturno o forse non ha saputo farsi amare da chi era fondamentale per la sua permanenza sotto il Vesuvio, la sua terra. Resta il fatto che è finito qualcosa che aveva il sapore di duraturo, quasi di eterno. Ora bisogna solo aspettare che la ferita si rimargini e sperare che qualcuno becchi Pocho e Cavani a cena insieme o che si abbraccino sentitamente in tutti gli stadi d’Italia e perché no…. d’Europa.