QUESTO QUA E' UN GRANDE ARTICOLO, eccoci qua qualcuno che ha le palle dire le cose:
Il caso Quagliarella non ha nulla a che vedere con il vile denaro. Certamente alla Juve Fabio Quagliarella guadagnerà di più, ma l'ex attaccante azzurro lascia il Napoli non per motivi economici. I motivi sono ben altri, sono di natura tecnica. Mazzarri pretendeva da lui un gioco non in sintonia con il suo Dna. Già nella passata stagione ci furono incomprensioni tra i due. La paura di non essere convocato dal ct Marcello Lippi per il Mondiale in Sudafrica, spinse Fabio ad avere un forte chiarimento con Mazzarri, costringendo il tecnico livornese a schierare Lavezzi come punta centrale.
Le cose andarono più che bene per entrambi i giocatori, ma da quel momento l'alzata di scudo di Quagliarella non poteva non passare sotto silenzio. Significativa l'assenza del Presidente Aurelio De Laurentiis alla cerimonia di premiazione di Quagliarella alla Provincia di Napoli. Nella disfatta della Nazionale al Mondiale si salvò soltanto Quagliarella, e tutta l'Italia ne riconobbe i suoi meriti. Quel giorno De Laurentiis alloggiava all'Hotel Vesuvio e si incontrò in privato con il Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, poco dopo la premiazione avvenuta al Palazzo di Piazza Matteotti.
In quel periodo il Napoli aveva ricevuto un'offerta per Quagliarella dai russi del Rubin Kazan. Il giocatore rifiutò il trasferimento in Russia: il sogno della sua vita era stato quello di indossare l'azzurro del Napoli per sempre, e non andare via dopo appena un anno. Nella gara di andata al San Paolo contro l'Elfsborg, il Napoli vinse con uno striminzito 1-0, pur andando al tiro in ben 31 occasioni. Quagliarella giocò da punta centrale e non brillò.
Insomma il braccio di ferro tra lui e Mazzarri continuava ad esistere e ad essere un pò il tormentone di tutta la stagione a venire. Il buon De Laurentiis lo aveva ben capito ed in conferenza stampa aveva invitato tutti i giocatori della rosa a non dare problemi di sorta nelle scelte di Mazzarri. Nessun malcontento nel gruppo azzurro e nessuna alzata di spalla. Insomma il presidente dando fiducia cieca a Mazzarri gli concedeva ampi poteri, non solo tecnici. Questa scelta di De Laurentiis però lascia un pò interdetti: all'allenatore si sono dati troppi poteri che esulano dalla pura guida tecnica.