Quagliarella alla Juve, i tifosi del Napoli infuriati: contestato De Laurentiis
Prima un sussurro, poi un sospetto. Infine la conferma, arrivata dallo stesso interessato: Fabio Quagliarella passa alla Juventus. Un abominio contro la Natura, che non ha neanche la scarsa motivazione del puro ragionamento economico: il Napoli lo pagò 19 milioni di euro, lo ha venduto a 4,5 milioni subito ed altri 12,5 a fine stagione, in totale 17. Quindi, a conti fatti, il club azzurro ci ha anche rimesso 2 milioni. De Laurentiis incassa, per la prima volta, la contestazione totale della tifoseria azzurra. Perfino Alessandro Siani, il comico napoletano che fu protagonista della pacchiana e cafona presentazione della squadra dello scorso anno (non lo fu certo per colpa di Siani, intendiamoci), oggi ha scritto una lettera aperta su il Mattino, in cui oltre all’incredulità , rende bene con una metafora questa cessione: “E’ come vendere il Vesuvio alla città di Torinoâ€.
I tifosi intanto sono infuriati ed i cori contro De Laurentiis, vero motivo di questa cessione, si sprecano. C’è chi non ha dubbi: il Presidente ha deliberatamente ceduto il centravanti azzurro per contrasti personali. Niente questioni tecniche, insomma. E come dar loro torto: già mesi fa, il patron azzurro si scagliò contro Fabio Quagliarella, ricordandogli che non era incedibile e che non era indispensabile alla squadra. Fu una mazzata per Fabio, che quasi stava per andare in Russia, per 25 milioni di euro, al Rubin Kazan. Poi la calma, l’arrivo di Cavani, le cessioni dei “superfluiâ€, tutto aveva contribuito ad abbassare i toni. Lo stesso Fabio, in campo giovedì scorso a Napoli contro l’Elfsborg e ieri titolare fino alle 16, sembrava ormai aver dimenticato quell’episodio. Poi, una telefonata. L’agente di Fabio, a Torino per discutere con la Juventus di Grosso e Di Natale, lo chiama. Fabio è nero, cupo. Tutte le agenzie battono un interesse della Juventus, i tifosi azzurri e bianconeri ci credono e non ci credono. I più scettici sono proprio gli juventini: “Non verrà mai, sarebbe come se la Lazio trattasse l’acquisto di Tottiâ€. I napoletani hanno lasciato correre con la stessa sicurezza. E quindi la doccia fredda: il Napoli gioca con Cavani dal primo minuto. Scelta tecnica, assicurano. Intanto Fabio, sempre più scuro in volto, lascia il campo degli allenamenti, si nasconde negli spogliatoi, evita i giornalisti. Come se fosse braccato, sa che quelle domande sono solo rinviate.
Le notizie rimbalzano in rete: allora è vero, Fabio alla Juve? I bianconeri evitano di parlare, da Delneri a Del Piero, nessuno parla: il primo dice che è un buon giocatore ma che la Juve pensa allo Sturm Graz, il secondo che è amico di Fabio e gli vuole bene. Frasi di circostanza, chiaramente. A Boras, i 1500 tifosi napoletani giunti per la trasferta sono sotto shock: a fine gara, Quagliarella si avvicina per parlare con loro. “Le trattative si fanno in tre, se ci sono colpe in questa storia vanno divise tra le tre parti. Non è un tradimento, la ragione a volte prevale sul cuoreâ€. Panico. In rete si scatena di tutto, i tifosi danno tutte le colpe a De Laurentiis, qualcuno lancia qualche stoccata anche a Fabio (che avrebbe potuto opporsi), ma i più concordano: la responsabilità della cessione cade sul presidente, che troppe volte ha attaccato (spesso gratuitamente) Fabio. Ed anche i giornalisti ci vanno giù pesante. Alfredo Pedullà , giornalista di Sportitalia, non usa mezzi termini: “Il Napoli ne esce con le ossa rotta, i tifosi sono stati presi in giro da De Laurentiis che e' abituato a fare delle figure, lui deve capire come funziona il calcio. Con Mazzarri non si sono mai capiti e il mister non ha fatto nulla per confermarlo. Cavani era solo un alibi, la cessione di Quagliarella era premeditataâ€.
E quindi, tutto finto: la questione Quagliarella-Cavani-Lavezzi-Hamsik, gli esperimenti, le parole di fiducia, e via dicendo. Una marea di bugie. Tutte per coprire quello che si sapeva sarebbe stato un punto caldissimo. Possibilità di un retro-front? E’ possibile, certo, perché non ci sono ancora firme, che dovrebbero arrivare stamattina. E’ possibilista di un ripensamento solo (pensa te!) il procuratore di Fabio: “La trattativa esiste, ma non ci sono ancora i presupposti definitivi, su questo posso essere categorico. Stimo molto De Laurentiis e il lavoro che ha fatto a Napoli nel costruire una grande squadra. […] Per quanto mi riguarda, la Juve è una grande squadra, come lo è il Napoli. La panchina di stasera? Sono scelte tecniche, lui è un professionista. L'anno scorso lui ha scelto Napoli. Sono stato oggi nella sede della Juventus per cercare una soluzione al futuro di Fabio Grosso. La maggior parte del tempo mi sono dedicato a questa trattativaâ€.
Ed allora, in attesa dell’ufficialità , all’ombra del Vesuvio si spera nel miracolo. Ma i più si sentono traditi. Molti minacciano di disdire gli abbonamenti a Mediaset Premium e Sky, altri ancora hanno previsto di restituire le tessere del tifoso e gli abbonamenti, quelli senza neppure prendono in considerazione l’ipotesi di sottoscrizione: è il caos. E non è ancora ufficiale. Vedremo la notizia definitiva come la prenderà nono solo la tifoseria ma il popolo di Napoli. Quelle parole: “Sogno un Napoli di napoletani†sono lontanissime. La credibilità del Presidente è ai minimi storici. Questa è la prima vera crisi nel rapporto tifosi/presidente. E chissà che non sia proprio De Laurentiis ad uscirne con le ossa rotte, se davvero i napoletani riverseranno la loro rabbia buttando gli abbonamenti.
Intanto, il Napoli vince 2-0 e va ai gironi di Europa League. Quindi, il 26 agosto, sarebbe una giornata di festa. Ma il boccone è amaro per i Napoletani. De Laurentiis è riuscito anche in questo: rovinare una festa che i tifosi aspettavano da 16 anni, quella del ritorno definitivo in Europa.