Da Repubblica. Testo inguacchiato

Destinazione Palazzo San Giacomo o Poggioreale? Il prefetto Andrea De Martino e il procuratore della Repubblica Giandomenico Lepore non azzardano previsioni, ma poveretti sono lì assatanati nei loro uffici a spulciare le liste dei 1.453 candidati al Comune di Napoli, che salgono a 10 mila con quelli alle municipalità e ai centri della provincia, per tentare una stima di quanti rischiano di prendere la via della Casa circondariale, invece di quella della Sala dei Baroni. L`operazione "liste sporche", o "listemunnezza", partita di fatto solo dopo gli arresti per camorra di due candidati a Quarto, è una missione impossibile a dieci giorni dalle elezioni.
Tanto che Luigi De Magistris, l`ex magistrato candidato sindaco per l`Idv, additato da quasi tutti nel Pd come un pericoloso giustizialista, propone, trail serio e il faceto, di applicare un metodo lom- brosiano: «Basta osservarelefacce su alcuni manifesti per decidere se mandarli a Palazzo San Giacomo o a Poggioreale».
Quando non sono le facce, bastano i nomi. I manifesti di Gianni Lettieri, l`expresidente dell`Unione industriali candidato del Pdl, esibiscono quello diNick`oAmericano, al secolo Nicola Cosentino, capo assoluto del partito berlusconiano in Campania, accusato in trecento terribili pagine d`inchiesta di connivenza con il clan camorristico dei Casalesi. Lettieri che, sciagurato, si è scelto come spin doctor Claudio Velardi, l`antico alter ego di Massimo D`Alema quando il professor Guido Rossi definiva la presidenza del Consiglio l`unica banca d`affari in cui non siparlainglese, permondarsi dell`imbarazzante ala protettrice, che puzza di camorra, ha tentato un`operazione pseudo-trasversale. Ha arruolato con i buoni uffici dell`exLothar di Palazzo Chigi, diventato uomo d`affari in proprio, 18 personaggi del Pd, come An - tonfo Napoli, ex assessore Al* Bassolino, FeliceLaudadio, ex assessore della lervolino, Alessandro Pulcran o, ex consigliere comunale dei diesse, e altri quindici disponibili più che responsabili.
«Cosentino? Io sono autonomo», proclam a Lettieri. MaNick`o americano non aspetta neanche un minuto e scrive al Mattino più o meno:
altro che autonomo, ivoti te li porto io e a me devi rispondere.
Tutti i principali candidati hanno, più o meno, un santo di riferimento, ma nessuno così imbarazzante. Ciriaco De Mitaveglia suRaimondo Pasquino, rettore dell`Università di Salerno, candidato sindaco del Nuovo Polo di Casini, Fini e Rutelli. «Non me nevergogno-dice-. DeMitahafatto tanto per il paese e io non lo rinnego».
Ancheilprefetto Mario Morcone, il responsabile dell`Agenzia delViminale per i beni sequestrati alla mafia scelto in extremis da Pd, Sel, Verdi e socialisti dopo la contestazione delle primarie che avevano incoronatoAndrea Cozzolino, volente o nolente accetta l`assist di Bassolino. Il quale con il candidato mancato gli ha organizzato un oceanico raduno al Palapartenope, nel quale il sindaco dell`ormai antico rinascimento napoletano e governatore della superfetazione della munnezza è stato paragonato a Enrico Berlinguer: «Antonio? Un rivoluzionario e conservatore come Berlinguer». Sarà che cacicchi e capibastone, come alquanto ingenerosamente li aveva definiti D`Alema, sotto ilVesuviononpassanomai dimodae, in fondo, rispetto all`incedere senza più pudore della camorra alla diretta conquista delle istituzioni in nome e per conto della destraberlusconiana, suscitano quasi sentimenti meno sconfortanti. «Bassolino e Cozzolino non credo abbiano malattie infettive» dice il prefetto Morcone. Per aggiungere, sottovoce: «Bellalamanifestazione del Palapartenope, ma sia chiaro che fa comodo anche a loro».
Dicono che l`ondata di liste sporche abbia fatto incazzare persino San Gennaro che quest`anno ha ritardato `o miracolo del sangue, mentre il cardinale Crescenzio Sepe ha fatto incazzare Rosetta lervolino, aspirante senatore a vita, addebitandole la vergogna della munnezza. Coinvolto nelle gesta della Cricca di Balducci e Bertolaso sotto l`ala del gentiluomo di Sua Santità Gianni Letta, il porporato si barcamena tra la chiesa di base stanca della criminalità e la dissimulata simpatia per il candidato Lettieri, le cui liste sono una miniera di buchi neri criminali. I due del clan Polverino arrestati per traffico di droga e estorsione sono candidati del Pdl a Quarto, ma allungano la loro influenza fino al Vomero. E comunque le liste a sostegno del candidato Pdl a sindaco partenopeo non si fanno mancare nulla: Achille De Simone, a giudizio per contiguità conil clan Sarno, apre la lista di Pionati, quell`ex cronista avellinese del Tgl che rivendica per sé un posticino nel governo Berlusconi; Maurizio Matacena, indagato per riciclaggio, è in quella del Pdl, come Marco Nonno, imputato di concorso in devastazione per aver guidato la guerriglia camorrista contro la riapertura della discarica di Pianura.
Nonmancaneancheilnostalgico hitleriano: si chiamaEnrico Tarantino, attivista di Casa Pound, ed è stato ferito la scorsa settimana negli scontri con i collettivi studenteschi.
«Liste che fanno venire i brividi», chiosa De Magistris e che fa dire ad AndreaOrlando, commissario delPd, che è evidente anche ai ciechi che Al Pdl in Campania ha un legame più che organico con la camorra».
Lettieri stesso è sotto processo a Salerno per truffa e falso. Ciriaco De Mitane ha tracciato un fulminante ritrattino:
«Lettieri novità e progresso? Figuriamioci, noi qui in Irpinia lo conosciamo comeuno che èvenuto, si è preso quattro finanziamenti e se ne è andato». Ma la vera spina nel fianco del candidato Pdl èAntonio D`Amato, ex presidente della Confindustria, uno dei più di destra che la storia centenaria dell`organizzazione imprenditoriale ricordi fin dai tempi del fondatore Louis Bonefonne Craponne.A Parma benedì senza riserve il salvifico governo del "collega Berlusconi".
Adesso sta cospargendo di mine antiuomo il percorso elettorale del suo collega imprenditore berlusconiano.
LETTIERI Imprenditore, è stato scelto da Berlusconi su indicazione del coordinatore Cosentino MORCONE Prefetto, guida l`alleanza tra Pd, Sei, Verdi e socialisti DE MAGISTRIS Ex pm, è il candidato dell`Idv. Con lui esponenti dei centri sociali Altro che la bombetta-carta esplosa vicino alla sede di Lettieri.
Tardo pomeriggio, settecentesco palazzo Partanna, in piazza dei Martiri, salaD`Amato (intitolataalpadre):
l`expresidente confindustriale partecipa alla presentazione di un rapporto della Luiss sul deficit di classe dirigente in Italia e nel Mezzogiorno.
Un`occasione che sembrafatta apposta per demolire il candidato berlusconiano.
Nonviene persa: «Altro che discontinuità con il degrado morale di questa città. Letti eri è un uomo di Cosentino eBerlusconi. Napolihabisogno di chi serva le istituzioni e non di chi delle istituzioni si serve per fare i propri affari». Per di più, al contrario di Berlusconi, Lettieri è un pessimo imprenditore: «Per affrontarele complesse questioni diunacittà comeNapoli - scandisce sadico D`Amato occorre un curriculum di esperienze provate e di successi che non ci sono nella storia imprenditoriale di Lettieri».
Più o meno la stessa opinione che ha il successore di D`Amato a viale dell`Astronomia Luca Cordero di Montezemolo, che con la sua Fondazione ha partecipato discretamente alle tormentate vicende elettorali partenopee. La nascita di una liaison in vista della scesa in campo montezemoliana, quando nel dopo-Berlusconi sarà in palio la guida del governo? D`Amato per ora non si sbilancia.
Sommerge di elogi il prefetto Morcone, uomo delle istituzioni di elevate qualità etiche che combatte la criminalità organizzata, il professor Pasquino, che ha creato un polo universitario di livello internazionale, e persino il giustizialista De Magistris, un elemento di discontinuità.
A questo punto del thrilling napoletano, nutrito di trafficanti di droga, estorsori, strozzini, lenoni, camorristi contro aspiranti sceriffi che promettono di combatterli, impossibile dire come finirà la partita, dopo l`inevitabile ballottaggio. Tra Lettieri e Morcone, come sembra probabile, o tra Lettieri e De Magistris? Interpellati dalla redazione napoletana di Repubblica i candidati si autoassegnano:
il 45 per cento Lettieri, il 30 Morcone, il 18 Pasquino e il 15 De Magistris.Fagiàil 108 per cento, senzaconsiderare gli altri sei candidati, tra i quali sfavilla il sempiterno Clemente Mastella. Ma si sa, siamo nella Napoli milionaria del miracolo di San Gennaro e del sangue liquefatto.