Autore Topic: Vicino al mare più azzurro (Boris Barnet, 1936)  (Letto 1599 volte)  Share 

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Offline wendell

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Vicino al mare più azzurro (Boris Barnet, 1936)
« il: 18 Febbraio, 2011, 13:54:42 pm »

Yussuf e Aliosha naufragano nel mar Caspio al largo dell’Azerbajdjan, vengono salvati da un gruppo di pescatori e condotti nel loro kolchoz. Sull’isola conoscono la bella Mashenka, si innamorano di lei e nasce così tra i due una forte rivalità...
Presenza embrionale di elementi da nouvelle vague: la donna contesa, il triangolo giocoso, amicizia fraterna, leggerezza di spirito. Viene da pensare subito ad un Jules e Jim ante litteram.
Come nel precedente Sobborghi, Barnet conferma un grande lirismo (le sequenze marine, la gestione della mimica e della fisicità degli attori) e un'ironia che congiuntamente determinano una poetica tutta personale. Certe contemplazioni estatiche della natura sono presenti anche in Dovzenko, Epstein e soprattutto Flaherty ma è la somma degli elementi che fa di Barnet un autore d'avanguardia, in anticipo di diversi decenni sui colleghi contemporanei.

Voto: ****

L'ho visto in russo con sottotitoli in francese ma è stato un problema di poco conto, è un film concepito per immagini.
Consiglio caldamente sia questo che Sobborghi (forse ancora meglio) a ziumberto.
« Ultima modifica: 18 Febbraio, 2011, 13:56:52 pm da wendell »
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.