Il regista Guido Anselmi, reduce del successo del suo ultimo film, vorrebbe prendersi una pausa per riposarsi. Ma le continue pressioni del suo produttore, della troupe e dei suoi amici, lo obbligano a trovare un'ispirazione per un nuovo film…Forse il film più intimo di Fellini, oltre che quello più immaginifico. La metafora del film serve a rendere l'incompiutezza della vita, una costante tendenza a creare e distruggere, a liberarsi e costringersi, imbattersi in ispirazione e mediocrità utilitaristica. Un grande lavoro sull'essere umano, in questo caso quasi avulso dalla realtà de La dolce vita, esplorato dall'interno di sogni, realismo e suggestioni.
****1/2