Autore Topic: Vinyan (Fabrice Du Welz, 2008)  (Letto 1597 volte)  Share 

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Offline wendell

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Vinyan (Fabrice Du Welz, 2008)
« il: 15 Febbraio, 2011, 01:28:43 am »


Incapaci di accettare la perdita del figlio nello tsunami del 2005, Jeanne e Paul Belhmer sono rimasti a Phuket. Aggrappandosi disperatamente al fatto che il cadavere non è mai stato rinvenuto, Jeanne crede che il figlio sia ancora vivo.
Partendo da una piaga reale (il traffico di bambini dispersi) e dalla difficile elaborazione del lutto per la morte di un figlio, Du Welz mette in scena un dramma interiore e il suo estrinsecarsi fino alla totale fusione con la natura selvaggia del sud-est asiatico. Flagellati da monsoni, ossessioni e fantasmi (più o meno interiori) i protagonisti cercano il loro bambino e perdono se stessi, fisicamente e moralmente. Si perde qualche colpo nei dialoghi iniziali ma poi emerge la straordinaria interpretazione della Beart e una regia importante: l'incipit prolungato in acqua, la macchina a mano traballante sui marciapiedi di una Pukhet orgiastica, la contemplazione di paesaggi incontaminati dal fascino mortifero sono momenti memorabili.


Voto: ****



Perdita di un bambino, uomo razionale che affianca una donna sulla strada della perdizione... un anno prima di Antichrist :look: Forse Gually ha ragione su von Trier :brr:
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

guallera

Re:Vinyan (Fabrice Du Welz, 2008)
« Risposta #1 il: 15 Febbraio, 2011, 10:30:34 am »
Forse Gually ha ragione su von Trier :brr:
:sisi:
Ed ha ragione pure il Mereghetti che come me gli ha messo una stellina... :sisi: :look: