Bruno fa l'autista e, per corteggiare Mariuccia, figlia di un tassista, perde il posto. Camerini è il primo regista nostrano di un certo rilievo (assieme a Blasetti), De Sica il primo attore, questo è il loro primo film assieme. Commedia sentimentale che per toni non si discosta molto da quella che sarà la commedia all'italiana degli anni 50, soprattutto nelle dinamiche del rapporto tra i sessi. Fondamentale il rapporto col contesto socio-economico: ambientato in una Milano già fervente centro industriale (parte del film è ambientato in una fiera), riflette la centralità del lavoro, vissuto dalle donne come una necessità più che uno strumento di emancipazione (il sogno era ancora potersi dedicare alla famiglia), e del progresso tecnologico (l'automobile è un elemento presente in tutto il film). Alcune scene in macchina hanno un montaggio vorticoso che rivela una passione per la velocità quasi futurista.
Dati sociologici e tecnici a parte, lo svolgimento della trama è brioso ma basato su una casualità eccessiva (i personaggi si incontrano per le strade di Milano manco fossero vicini di casa).
Voto: ***