Autore Topic: Wall Street - Il denaro non dorme mai (Oliver Stone, 2010)  (Letto 2045 volte)  Share 

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guallera

Wall Street - Il denaro non dorme mai (Oliver Stone, 2010)
« il: 09 Febbraio, 2011, 11:56:48 am »

2001. Gordon Gekko esce dal carcere dopo aver scontato la pena per le frodi attuate a Wall Street. Nessuno lo attende al di là del cancello. 2008. Gekko ha pubblicato le sue memorie e considerazioni sul passato e sul presente della finanza mondiale e le ha intitolate “L'avidita è buona?”. Intanto sua figlia, che si è rifiutata di fargli visita dopo la morte del fratello di cui lo accusa, ha una relazione con Jake Moore. Il giovane opera in Borsa sotto le ali dell'anziano Louis Zabel e crede nella possibilità di investire in un progetto finalizzato alla creazione di energia pulita. Zabel viene però messo in gravi difficoltà dalla diffusione di voci finalizzate alla sua eliminazione dal mercato e - non reggendo la pressione - si suicida. Da quel momento Jake si avvicina a Gekko il quale vorrebbe poter tornare ad avere un dialogo con sua figlia.

Oliver Stone 23 anni dopo ripropone il vecchio personaggio di Gordon Gekko interpretato da Michael Douglas, sfruttando la crisi economica scoppiata nel 2008, per raccontare con il suo solito stile populista e fervente gli avvenimenti accaduti in quel periodo, ma creando a sua volta un canovaccio troppo stereotipato, tra "buoni e cattivi", raggiungendo il culmine nel melenso ed insopportabile finale, dove pure un vecchio squalo come Gekko ha il suo momento di redenzione. E' un pò uno saga del già visto, il solito tema tutto americano della seconda opportunità, il solito rapporto conflittuale padre/figlia dove è il padre l'anello negativo, già visto e rivisto in tantissimi film (non ultimo il più riuscito The Wrestler di Arofonosky), Shia Leboeuf come al solito presenta un personaggio insopportabile da eroe spielberghiano ed è proprio Douglas come accadde per il film del 1987, a rubare la scena all'intero film. Nel complesso però è meno peggio di quanto mi aspettassi, perchè Stone ha un grosso merito : nonostante la durata del film (circa due ore e dieci) e nonostante l'argomento principale non troppo facile per chi poco mastica economia e cazzi vari (per fortuna il melodramma familiare è in secondo piano), il film ha un gran ritrmo che riesce comunque a catturarti fino alla fine, anche se ciò non basta per definirlo un film riuscito.
Molto bella la scena iniziale fuori dal carcere, la cosa migliore dell'intero film.
Comparsata di Charlie Sheen/Buddy Fox, l'antagonista "positivo" del film precedente, stavolta diventato anche lui un personaggio negativo, e dello stesso Stone come investitore dubbioso.
**
« Ultima modifica: 09 Febbraio, 2011, 11:58:37 am da Guallera »