L'attraente moglie francese di uno sceneggiatore italiano disprezza il marito, troppo arrendevole ai compromessi con il produttore americano che l'ha scritturato per salvare un film diretto da un regista tedesco, Fritz Lang.Ispirato all'omonimo romanzo di Moravia, è un classico esempio di metacinema; Godard trasfigura la storia dell'Odissea (il film diretto nel film) e la attualizza allo scopo di raccontare la rottura di un rapporto di coppia, anche questo potenziale immagine dell'inquietudine e dell'alienazione dell'uomo moderno. Mi ha ricordato L'avventura di Antonioni, tematicamente quanto visivamente (vedi scena della scogliera).
La Penelope di Lang, regista anche nell'occasione, è diversa da quella desiderata dal produttore. Una donna infedele lontana da un marito esiliatosi per scelta. E' la storia dei due protagonisti: lui, uno sceneggiatore opportunista, lei, giovane e bella che lo disprezza dopo il primo ambiguo incontro con il produttore.
Ma è anche una riflessione sul cinema e sull'arte, sull'amore e la morte.
***1/2