Maloin lavora come manovratore in una stazione ferroviaria sul mare. Una notte, mentre è di turno, assiste alla lite fra due uomini che finisce con un omicidio e con la fuga dell’assassino. Sceso a recuperare la valigia dell’uomo ucciso, Maloin scopre che è piena di denaro e si trova così coinvolto suo malgrado in un caso scottante che lo costringerà a cercare una via di salvezza.Opera puramente formale, costituita da un numero ridotto di inquadrature, dilatando all'inverosimile la narrazione, incollando lunghissimi e lentissimi piani sequenza (tre di questi costituiscono da soli i primi 27 minuti, ad esempio). Si passa dalla prima alla terza persona ma non è concesso ne' scandagliare l'interiorità del protagonista ne' separarsi da lui. Si osserva la vicenda alle sue spalle, condividendone l'atmosfera e percependone i tumulti che provoca. Un Eraserhead senza fughe oniriche (ma parimenti alienante e storicamente decontestualizzato), un thriller-drammatico col taglio dell'horror surreale. Visivamente perfetto: ogni frammento ha un grande equilibrio compositivo, un' incredibile gestione dello spazio dell'inquadratura.
Voto: ****Sconsigliatissimo a Gually, meglio anticiparlo altrimenti dopo 2 minuti di visione mi augurerebbe i mali peggiori. Consigliatissimo invece a Bender e agli appassionati di fotografia
