Lo zar Ivan, ritiratosi in un convento, cede alle richieste del suo popolo e torna a regnare. A Mosca trova delle guardie fedeli al trono, ma anche dei traditori: Eufrosina, sua zia, congiura coi Boiardi e col pope metropolita e organizza un attentato. Ivan, venutone a conoscenza, sostituisce a se stesso il figlio di Eufrosina, che diventa così vittima della sua stessa madre. Ivan resta sempre più solo e tormentato.Secondo capitolo di quella che doveva essere una trilogia sull'epopea di Ivan il terribile. Distribuito a oltre un decennio di distanza dalla prima parte (
http://partenopeo.net/forum/index.php/topic,6408.0.html) per via della censura staliniana, la riprende stilisticamente ma ne sgroviglia con più cazzimma i contenuti.
Tema centrale è sempre il potere - fardello; in questo lavoro assume contorni corrotti. La figura di Ivan si sporca di violenza, pazzia, un patetico fatalismo religioso e reazioni di estrema debolezza alla condizione di solitudine che lo accompagna per l'intera pellicola. Risolve il conflitto con l'alto clero e l'aristocrazia feudale con la violenza. Il fine ultimo è sempre la gloria del popolo russo, che avrebbe dovuto prender luogo nel terzo ed ultimo atto riservato a una reggenza dei fatti (per dirla alla Berlusconi

).
A differenza del primo capitolo è meno solenne, la scenografia si fa più ricca (bellissime le celebrazioni) e il ritmo serrato. Di grande impatto visivo la sequenza dell'assassinio, interamente girata a colori.
****1/2