Ci sono un paio di cosette che voglio condividere della mia settimana parigina. Per chi ha la pazienza di leggere.
Innanzitutto, l'albergo su booking.com è segnato al numero 18 mentre è all'8 di Rue de Clignancourt, appena alle pendici di Montmartre. Anzi, prima ancora di questo, parliamo dei taxi. Stupenda la gestione all'uscita di Orly, ma cosa vedo? Tassisti di colore! Tassisti cinesi! Dove andremo a finire? Che un giorno guideranno pure le -

- donne!?
Come si esce dagli itinerari turistici, Parigi è poco differente da Napoli, le strade forse sono addirittura più sporche, ogni strada, anche i vicoletti, ha minimo 37 negozi di acconciature afro. Sono tutti africani.
La prima mattina, due fiocchi di neve. La seconda giornata nevica. Il terzo giorno, bufera. La peggiore nevicata degli ultimi 25 anni. Azz, stevn aspettann a me? In compenso il giorno successivo la neve è posata ma il cielo è terso. E ne approfittiamo per salire sulla torre.
Il posticipo col Palermo me lo perdo, troppo sonno, apprendo le notizie appena sveglio dai messaggi del mio coinquilino e di Diego.
Partita col Genoa. Un localino in una traversa di un Grand Boulkevard, gestito da italiani (a proposito, Diego, mi sa che Andrea s'è confuso perché due bicchieri di vino e un bayles non possono venire 18.50€!!!!). Sono il primo. C'è una festa privata e la saletta piccolina è riservata ai soci del club Paris San Gennar, dei quali sono ospite. Pian piano arrivano tutti. àˆ una piccola curva, si urla, si soffre, si esulta, si sfottono i genoani presenti (come il barista), si dimentica di essere a Parigi. Una bella esperienza che mi ha molto divertito, soprattutto perché si è vinto! Ringrazio ancora Diego per l'ospitalità !
Capitolo cacca. Nel Louvre, appena aperto e già affollato, scappo nel reparto mesopotamico, ancora vuoto, incigno il cesso con una bella sciorda puzzolente e rumorosa. Due giorni dopo la stessa scena si ripete in un bar a San Sulpice, laddove gli esistenzialisti erano soliti prendere caffè. Non sarebbe stato anormale, 40/50 anni fa, incontrare Sartre e la de Beauvoir, o la Greco con Miles, Camus e via dicendo. Io ho defecato là . Nel bagno delle donne, tra l'altro.
Non pago, il miointestino ha deciso di rompere i coglioni fino all'ultimo. Giunto all'aeroporto la vescica mi sta esplodendo. Mi chiudo nel cesso ma noon riesco a pisciare. Toh, stimoli da dietro! Mi metto scuorno, ma nel bagno accanto al mio entra un signore che, senza alcun pudore, inizia a cagare scorreggiando a più non posso. Metto da parte l'imbarazzo e faccio una cacata per metà liquida da rumori squacquareggianti. Dopo cinque minuti ritorno in bagno perché poi m'ero scordato di pisciare.