BERGAMO - Si e' tolto la vita gettandosi sotto un treno, il sacerdote bergamasco di 51 anni, S.R., che alcuni mesi fa era finito nel mirino della trasmissione tv 'Le Iene' con l'accusa di aver molestato due ragazzi fingendo di fornire loro un supporto spirituale.
La tragedia si e' consumata intorno alle 11.30 di stamani, quando il sacerdote si e' gettato sotto un convoglio lungo la linea ferroviaria Milano-Venezia, nelle campagne tra Masano e Pagazzano, in provincia di Bergamo. L'allarme e' scattato immediatamente.
Sul posto sono intervenuti gli agenti delle polizia ferroviaria di Treviglio (Bergamo) e un equipaggio del 118. I soccorsi si sono pero' rivelati inutili perche' l'uomo e' morto sul colpo. Il caso era scoppiato nell'aprile scorso quando un inviato del programma 'Le iene' di Italia 1, senza rivelare il luogo in cui era stato realizzato il servizio, lo aveva intervistato smascherandolo.
Il prete aveva infatti tentato un approccio anche con lui. Solo un paio di mesi dopo si era appreso che si trattava di un sacerdote del santuario di Caravaggio (Bergamo) che nel frattempo era stato sospeso dalle sue funzioni e inviato in una comunita' di cura. Oggi la tragedia. Il 51enne ha raggiunto a piedi la ferrovia e si e' gettato sotto un treno.
La trasmissione de 'Le Iene' che ha smascherato il sacerdote e' andata in onda ad aprile: alcune immagini riprendevano il prete mentre faceva avances a un attore che si era finto omosessuale al santuario di Caravaggio, nella Bassa Bergamasca. La scusa dell'incontro, infatti, era proprio quella di potere incontrare il prete per confidarsi in merito alle inclinazioni omosessuali. E cosi' il religioso, originario di Masano di Caravaggio, e' caduto nella trappola e, dopo pochi minuti di colloquio, si e' lasciato andare comportamenti impropri che la telecamera nascosta ha impietosamente registrato. A distanza di un paio di mesi dalla trasmissione del servizio, il prete era stato rimosso dall'incarico.
A firmare il provvedimento e' stato monsignor Dante Lanfranconi, vescovo di Cremona (diocesi da cui dipende il santuario di Caravaggio), al quale era stato subito segnalato il caso dopo la denuncia del caso alla televisione. La vicenda era cominciata quando alla redazione delle Iene e' arrivata la segnalazione di un ragazzo residente nella Bassa Bergamasca che accusava il sacerdote di averlo molestato dopo che era andato da lui a cercare conforto per suoi problemi familiari. La redazione del programma di Italia 1 ha allora inviato a Caravaggio un giovane attore che, fingendosi minorenne e omosessuale, si e' presentato al prete per confidargli le sue preferenze sessuali.
Dal video mandato in onda, si capisce che il sacerdote abbraccia il ragazzo e tenta di baciarlo. Successivamente, un altro inviato della trasmissione tv e' andato ad incontrare il prete, chiedendogli conto di cio' che aveva fatto. ''Forse ho esagerato, lasciandomi andare senza accorgermene'' ha ammesso il sacerdote, spiegando di aver agito per aiutare il ragazzo.
Nonostante gli accorgimenti messi in atto per non svelare l'identita' del sacerdote, chi conosceva il prete ha capito subito che si trattava di lui, e ha avvisato il vescovo di Cremona, che il giorno dopo la messa in onda e' andato a trovarlo al santuario e lo ha sollevato dall'incarico. Il prelato spiego' che si trattava di una sospensione provvisoria, poiche' ''i casi di questo genere - disse - vengono poi trattati a Roma. Dal nostro punto di vista non possiamo prendere altre decisioni, ne' aggiungere alcun commento. Possiamo solo aspettare''. Il sacerdote che si e' ucciso stava seguendo un percorso di recupero psicologico e spirituale.