“Se devo paragonarlo a un italiano, direi Chiesa. Stessa capacità di vedere la porta,stessa rapidità nel tiro, grande tecnica. Tira di destro e sinistro. Per me farà bene in Italia, si adatterà prestoâ€. Parole che sanno di minaccia.
Così l’atalantino Dundjerski, accolse il connazionale Damir Stojak, prelevato dal Napoli nel Gennaio ’98, per sostituire il partente Josè Luis Calderon (altro “pacco†che, tornato in patria, farà valanghe di gol). Prestito oneroso (500 milioni) con diritto di riscatto fissato a 4 miliardi di lire. Eresia. Le credenziali erano ottime: il giovane Damir era esploso nella stagione 96-97, segnando 16 reti in 30 partite, sotto la guida di Ljupko Petrovic, già mentore di gente come Stankovic e Kovacevic. Dopo un buon avvio di stagione, nel quale timbra 8 volte il cartellino, arriva la chiamata dall’Italia; si dice che ci fosse l’intercessione del buon Vujadin Boskov. Dopo un inizio abbastanza allarmante nella partita con l’Empoli, e il conseguente esonero di Galeone, arriva una prestazione memorabile nella partita col Vicenza: gol e prestazione da campione. Le cronache dell’epoca dicono: Stojak è stato una vera sorpresa, per il San Paolo.
Sulle sue qualità , Napoli aveva soltanto letto profili sporadici tracciati dalla critica. Ma quando lo ha visto all’opera se n’è subito innamorata. “Sono appena al sessanta per cento della condizione – fa sapere l’attaccante di Novi Sad – pero’, mi sono piaciuto contro il Vicenza. Sono convinto che nel giro di qualche settimana sarò a posto fisicamente.†Mai, come in questo caso, il cuore dei napoletani sarà trafitto da cotanta amara delusione: l’ombra del bel giocatore ammirato col Vicenza, scenderà in campo altre 11 volte fino alla fine del campionato (spesso partendo dalla panchina), inanellando una serie di prestazioni deludenti. Tranne che col Bari: al 47’ minuto Stojak sigla la sua seconda (bella) rete in campionato; peccato fosse troppo tardi. In un San Paolo deserto si consumava l’ultimo atto di una stagione fallimentare che portò il Napoli a chiudere ultimissimo in classifica con due sole vittorie all’attivo.
Il Napoli decise di non utilizzare il diritto di riscatto per il “Chiesa dei Balcaniâ€, che mesto si accasò in Germania all’Eintracht, dove non ebbe miglior fortuna. Dopo un cameo napoletano all’inizio della stagione 00-01, e un trasferimento in Belgio all’Eendracht Aalst, di lui si perdono totalmente le tracce. C’è chi dice che Stojak fosse davvero un buon giocatore, e che si sia bruciato a causa dell’annata storta del Napoli. Forse non sapremo mai la verità . Rimarrà impresso nei cuori dei tifosi, l’urlo, di un solissimo Raffaele Auriemma, durante Napoli-Bari, che inneggiava: “Si gonfia la rete! Ha segnato Il Boia Biondo!â€
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