Daniele Sepe, attacco jazz-rap contro Saviano: «Sei manovrato»
Nel nuovo album del sassofonista-compositore napoletano anche un brano violentissimo contro l’autore di «Gomorra
La polemica »
Daniele Sepe, attacco jazz-rap contro Saviano: «Sei manovrato»
Nel nuovo album del sassofonista-compositore napoletano anche un brano violentissimo contro l’autore di «Gomorra
NAPOLI—«Almeno con me non possono dire che parlo per invidia. Io non scrivo libri e neppure sui giornali. Io suono il sassofono, che tengo da invidiargli a Saviano?».
In effetti lo scrittore che ha venduto milioni di copie con il suo «Gomorra» e il musicista Daniele Sepe hanno storie diverse, frequentano mondi diversi, si muovono su piani diversi. Però una cosa da dedicare a Roberto Saviano Daniele Sepe ce l’ha: la canzone «Cronache di Napoli», dal nuovo cd «Fessbuk – Buona notte al manicomio », in uscita dopodomani per «il manifesto cd», stessa casa madre, quindi, della società editrice di «Eroi di carta», il recente saggio del sociologo Alessandro Dal Lago che demolisce l'immagine di Saviano. Come fa con toni ancora più duri Daniele Sepe, rivolgendo allo scrittore parole in lingua napoletana che danno di Saviano una descrizione ben diversa da quella dell’eroe anticamorra cui si è abituati.
«Fabbula favesa », buscie ‘ngopp’ a ‘sta terra, comm’ ‘e cines’ accis’ int’ ’a scatul’ ’e fierr’» dice il brano, imputando allo scrittore di raccontare favole false e bugie, come sarebbe quella dei container al porto in cui sono stipati i cadaveri di immigrati cinesi, immagine con la quale si apre «Gomorra». Daniele Sepe punta il dito: «Staje arreparat’, si ‘na rosa int’ a ‘na serra, nu sistema te cummiglia e ‘a verita’ se ‘nzerra» (sei coperto e come una rosa in una serra, c’è un sistema che ti protegge e la verità si nasconde).
che subisce chi vive nelle stesse zone dove la camorra impera. «E poi perché dovrei condividere il pensiero di uno che sostiene di ammirare il rigore morale di Almirante? Io sono comunista e figlio di partigiani, e non posso sentire cose come questa».
sentir dire che Saviano parli per la libertà e da uomo libero. C’è una frase del brano che non lascia dubbi: «faje ammuina e picci ma, fore do ‘mpiccio, vuo’ cchiu’ sord’ e ciorta» (fai casini e capricci, ma fuori dagli impicci vuoi più soldi e fortuna), e «‘o capo pav’ ‘a scorta, ‘o stess’ boss che t’ha pavat’ ‘a sturiell’, ch t’appara ‘o pesone e’ ‘o capo de guattarell’» (e il capo paga la scorta, lo stesso che ti paga l’affitto è il capo burattinaio). Per chi non l’avesse capito, il riferimento di Sepe è alla Mondadori e Berlusconi.