Autore Topic: Roberto Saviano  (Letto 15261 volte)  Share 

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bender89

Re:Roberto Saviano
« Risposta #20 il: 23 Ottobre, 2009, 15:57:19 pm »
il fattoo che tu quota diego...

Saviano dovrebbe dire anche cose meno risapute, tipo che la camorra si fotte i congiuntivi... :pariamm:

Offline cavallopazzo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #21 il: 23 Ottobre, 2009, 16:16:11 pm »
Saviano dovrebbe dire anche cose meno risapute, tipo che la camorra si fotte i congiuntivi... :pariamm:
beh deformazione professionale nel mio caso :smoke:

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #22 il: 23 Ottobre, 2009, 20:39:46 pm »
grazie, grazie a tutti  :look:

Offline cavallopazzo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #23 il: 23 Ottobre, 2009, 20:48:50 pm »
grazie, grazie a tutti  :look:
ma che grazie...sviano ne buon...ha sfruttata tutt perchè doveva fare i soldi su napoli e sulla nostra società  portandoci ancora alla ribalta come merda d'italia...bravo bel mito tieni bravo :look:

Offline bart

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #24 il: 23 Ottobre, 2009, 21:29:17 pm »
cavà  stai ricenn nu' cuofn e' strunzat

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #25 il: 23 Ottobre, 2009, 21:38:28 pm »
ma che grazie...sviano ne buon...ha sfruttata tutt perchè doveva fare i soldi su napoli e sulla nostra società  portandoci ancora alla ribalta come merda d'italia...bravo bel mito tieni bravo :look:
però teng semp a laplace e tu nun saje nemmen chi cazz è  :mangia:

Offline cavallopazzo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #26 il: 23 Ottobre, 2009, 22:14:32 pm »
però teng semp a laplace e tu nun saje nemmen chi cazz è  :mangia:
la formula di laplace ha fatt a pall anche al sottoscritto

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #27 il: 24 Ottobre, 2009, 02:50:45 am »
la formula di laplace ha fatt a pall anche al sottoscritto
ma io ricev iss, mica la "formula"

Offline bart

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #28 il: 09 Novembre, 2009, 18:14:03 pm »
"Speciale Che tempo che fa"
Che tempo che fa torna in prima serata, mercoledì 11 novembre 2009, dalle ore 21.10 su Rai Tre, con il primo Speciale di questa settima edizione del programma: Dalla bellezza all'inferno di e con Roberto Saviano.

Due ore con il trentenne scrittore napoletano, autore del best-seller Gomorra, tradotto in 50 paesi, caso letterario in tutto il mondo con tre milioni e mezzo di copie diffuse dall'Australia all'Islanda, dalla Cina all'Arabia Saudita, ha ricevuto decine di premi in Italia e all'estero e da Gomorra è stato tratto uno spettacolo teatrale, insignito con gli Olimpici del Teatro 2008 ed un film per la regia di Matteo Garrone, candidato per l'Italia agli Oscar, candidato ai Golden Globes, Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e miglior film all' European Film Awards 2008 oltre che Hessische Filmpreis alla Fiera del Libro di Francoforte come miglior adattamento cinematografico di un'opera letteraria.

Dello Speciale Dalla bellezza all'inferno, dice Roberto Saviano: Il titolo della serata vuole dire una cosa semplice, vuole ricordare che da un lato esistono la libertà  e la bellezza necessarie per chi scrive e per chi vive, dall'altro esiste il loro contrario, la loro negazione: l'inferno che sembra continuamente prevalere. E' possibile che ancora oggi, l'Uomo, nella sua accezione più ampia, debba passare necessariamente attraverso l'inferno per raggiungere la bellezza?

Al centro dello Speciale, ancora una volta, la forza della parola non nascosta né perduta, la parola scritta o detta che dà  la possibilità  di esistere e che vive attraverso le storie: Ken Saro-Wiva, autore nigeriano, impiccato a Lagos per la sua tenace opposizione alle compagnie petrolifere che spogliano di risorse e ricchezze la sua terra, lasciando solo povertà  ed inquinamento; Anna Politkovskaja, uccisa perché non c'era altro modo per fermare la sua implacabile testimonianza sulla crudele guerra in Cecenia; Varlam T.Salamov che dai gulag siberiani è riuscito a fare arrivare i suoi scritti non svendendo l'anima né la dignità ; Miriam Makeba, Mama Africa, la voce che ha cantato la libertà  di un continente, morta a Castel Volturno dopo un concerto per ricordare sei fratelli africani uccisi dalla camorra.

Tutto questo è Dalla bellezza all'inferno: ma - come scriveva Albert Camus - l'inferno ha un tempo solo, la vita un giorno ricomincia.

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03 novembre 2009

http://cinema-tv.corriere.it/articoli/speciale-che-tempo-che-fa/t_0922337203_6854677431.shtml

 :sbav: :sbav: :sbav:

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #29 il: 10 Novembre, 2009, 01:50:31 am »
ci siamo persi la notizia della giornata, una misura cautelare per cosentino, causa concorso esterno in associazione mafiosa. la notizia data da saviano:


Quelle dichiarazioni dei pentiti su Nicola Cosentino, ex coordinatore provinciale Pdl, ora sottosegretario all'Economia
Unico sviluppo di questi territori è stato costruire enormi centri commerciali che andavano ad ingrassare gli affari dei boss
La camorra alla conquista
dei partiti in Campania

Per i clan la sola differenza è tra uomini avvicinabili, uomini "loro", e i pochi politici che non lo sono
Se la politica non vuole essere una stampella di un'altra gestione del potere, deve correre ai ripari
ROBERTO SAVIANO


Quando un'organizzazione può decidere del destino di un partito controllandone le tessere, quando può pesare sulla presidenza di una Regione, quando può infiltrarsi con assoluta dimestichezza e altrettanta noncuranza in opposizione e maggioranza, quando può decidere le sorti di quasi sei milioni di cittadini, non ci troviamo di fronte a un'emergenza, a un'anomalia, a un "caso Campania". Ma al cospetto di una presa di potere già  avvenuta della quale ora riusciamo semplicemente a mettere insieme alcuni segni e sintomi palesi.

Sembra persino riduttivo il ricorso alla tradizionale metafora del cancro: utile, forse, soprattutto per mostrare il meccanismo parassitario con cui avviene l'occupazione dello Stato democratico da parte di un sistema affaristico-politico-mafioso. Ora che le organizzazioni criminali decidono gli equilibri politici, è la politica ad essere chiamata a dare una risposta immediata e netta. Nicola Cosentino, attuale sottosegretario all'Economia e coordinatore del Pdl in Campania, fino a qualche giorno fa era l'indiscusso candidato alla presidenza della Regione. Nicola Cosentino, detto "o'mericano", è stato indicato da cinque pentiti come uomo organico agli interessi dei Casalesi: tra le deposizioni figurano quelle di Carmine Schiavone, cugino di Sandokan, nonché di Dario de Simone, altro ex capo ma soprattutto uno dei pentiti che si sono rivelati fra i più affidabili al processo Spartacus.

Per ora non ci sono cause pendenti sulla sua testa e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sono al vaglio della magistratura. Nicola Cosentino si difende affermando di non poter essere accusato della sua nascita a Casal di Principe, né dei legami stretti anni fa da alcuni suoi familiari con esponenti del clan. Però da parte sua sono sempre mancate inequivocabili prese di distanza e questo, in un territorio come quello casertano, sarebbe già  stato sufficiente per tenere sotto stretta sorveglianza la sua carriera politica. Invece l'ascesa di Cosentino non ha trovato ostacoli: da coordinatore provinciale a coordinatore regionale, da candidato alla Provincia di Caserta a sottosegretario dell'attuale governo. E solo ora che aspira alla carica di Governatore, finalmente qualcuno si sveglia e si chiede: chi è Nicola Cosentino? Perché solo ora si accorgono che non è idoneo come presidente di regione?

Perché si è permesso che l'unico sviluppo di questi territori fosse costruire mastodontici centri commerciali (tra cui il Centro Campania, uno dei più grandi al mondo) che sistematicamente andavano ad ingrassare gli affari dei clan. Come ha dichiarato il capo dell'antimafia di Napoli Cafiero de Raho "è stato accertato che sarebbe stato imposto non solo il pagamento di tangenti per 450 mila euro (per ogni lavoro ndr) ma anche l'affidamento di subappalti in favore di ditte segnalate da Pasquale Zagaria". Lo stesso è accaduto con Ikea, che come denunciato al Senato nel 2004 è sorto su un terreno già  confiscato al capocamorra Magliulo Vincenzo, e viene dallo Stato ceduto ad una azienda legata ai clan. Nulla può muoversi se il cemento dei clan non benedice ogni lavoro.

Secondo Gaetano Vassallo, il pentito dei rifiuti facente parte della fazione Bidognetti, Cosentino insieme a Luigi Cesaro, altro parlamentare Pdl assai potente, in zona controllava per il clan il consorzio Eco4, ossia la parte "semilegale" del business dell'immondizia che ha già  chiesto il tributo di sangue di una vittima eccellente: Michele Orsi, uno dei fratelli che gestivano il consorzio, viene freddato a giugno dell'anno scorso in centro a Casal di Principe, poco prima che fosse chiamato a testimoniare a un processo. Il consorzio operava in tutto il basso casertano sino all'area di Mondragone dove sarebbe invece - sempre secondo il pentito Gaetano Vassallo - Cosimo Chianese, il fedelissimo di Mario Landolfi, ex uomo di An, a curare gli interessi del clan La Torre. Interessi che riguardano da un lato ciò che fa girare il danaro: tangenti e subappalti, nonché la prassi di sversare rifiuti tossici in discariche destinate a rifiuti urbani, finendo per rivestire di un osceno manto legale l'avvelenamento sistematico campano incominciato a partire dagli anni Novanta. Dall'altro lato assunzioni che garantiscono voti ossia stabilizzano il consenso e il potere politico.

Districare i piani è quasi impossibile, così come è impossibile trovare le differenze tra economia legale e economia criminale, distinguere il profilo di un costruttore legato ai clan ed un costruttore indipendente e pulito. Ed è impossibile distinguere fra destra e sinistra perché per i clan la sola differenza è quella che passa tra uomini avvicinabili, ovvero uomini "loro", e i pochi, troppo pochi e sempre troppo deboli esponenti politici che non lo sono. E, infine, è pura illusione pensare che possa esistere una gestione clientelare "vecchia maniera", ossia fondata certo su favori elargiti su larga scala, ma aliena dalla contaminazione con la camorra. Per quanto Clemente Mastella possa dichiarare: "Io non ho nessuna attinenza con i clan e vivo in una provincia dove questo fenomeno non c'è, o almeno non c'era fino a poco fa", sta di fatto che un filone dell'inchiesta sullo scandalo che ha investito lui, la sua famiglia e il suo partito sia ora al vaglio dell'Antimafia. I pubblici ministeri starebbero indagando sul business connesso alla tutela ambientale; si ipotizza il coinvolgimento oltre che degli stessi Casalesi anche del clan Belforte di Marcianise. Il tramite di queste operazioni sarebbe Nicola Ferraro, anch'egli nativo di Casal di Principe, consigliere regionale dell'Udeur, nonché segretario del partito in Campania. Di Ferraro, imprenditore nel settore dei rifiuti, va ricordato che alla sua azienda fu negato il certificato antimafia; ciò non gli ha impedito di fare carriera in politica. E questo è un fatto.

Di nuovo, non è l'aspetto folkloristico, la Porsche Cayenne comprata dal figlio di Mastella Pellegrino da un concessionario marcianisano attualmente detenuto al 416-bis, a dover attirare l'attenzione. L'aspetto più importante è vedere cos'è stato il sistema Mastella - un sistema che per trent'anni ha rappresentato la continuità  della politica feudale meridionale - e che cosa è divenuto. Oggi, persino se le indagini giudiziarie dovessero dare esiti diversi, non si può fingere di non vedere che Ceppaloni confina con Casal di Principe o vi si sovrappone. E il nome di Casale qui non ha valenza solo simbolica, ma è richiamo preciso alla più potente, meglio organizzata e meglio diversificata organizzazione criminale della regione.

Per la camorra - abbiamo detto - destra e sinistra non esistono. Il Pd dovrebbe chiedersi, ad esempio, come è possibile che in un solo pomeriggio a Napoli aderiscano in seimila. Chi sono tutti quei nuovi iscritti, chi li ha raccolti, chi li ha mandati a fare incetta di tessere? Da chi è formata la base di un partito che a Napoli e provincia conta circa 60.000 tesserati, 10.000 in provincia di Caserta, 12.000 in quella di Salerno, 6.000 ciascuno nelle restanti province di Avellino e Benevento? Chiedersi se è normale che il solo casertano abbia più iscritti dell'intera Lombardia, se non sia curioso che in alcuni comuni alle recenti elezioni provinciali, i voti effettivamente espressi in favore del partito erano inferiori al numero delle tessere. Perché la dirigenza del Pd non è intervenuta subito su questo scandalo?

Che razza di militanti sono quelli che non vanno a votare, o meglio: vanno a votare solo laddove il loro voto serve? E quel che serve, probabilmente, è il voto alle primarie, soprattutto nella prima ipotesi che fosse accessibile solo ai membri tesserati. Questo è il sospetto sempre più forte, mentre altri fatti sono certezza. Come la morte di Gino Tommasino, consigliere comunale Pd di Castellammare di Stabia, ucciso nel febbraio dell'anno scorso da un commando di cui faceva parte anche un suo compagno di partito. O la presenza al matrimonio della nipote del ex boss Carmine Alfieri del sindaco di Pompei Claudio d'Alessio.

L'unica cosa da fare è azzerare tutto. Azzerare le dirigenze, interrompere i processi di selezione in corso, sia per la candidatura alla Regione che per le primarie del Pd, all'occorrenza invalidare i risultati. Non è più pensabile lasciare la politica in mano a chi la svende a interessi criminali o feudali. Non basta più affidare il risanamento di questa situazione all'azione del potere giudiziario. Non basterebbe neppure in un Paese in cui la magistratura non fosse al centro di polemiche e i tempi della giustizia non fossero lunghi come nel nostro. àˆ la politica, solo la politica che deve assumersi la responsabilità  dei danni che ha creato. Azzerare e non ricandidare più tutti quei politici divenuti potenti non sulle idee, non su carisma, non sui progetti ma sulle clientele, sul talento di riuscire a spartire posti e quindi ricevere voti.

Mentre la politica si disinteressava della mafia, la mafia si è interessata alla politica cooptandola sistematicamente. Ieri a Casapesenna, il paese di Michele Zagaria, è morto un uomo, un politico, il cui nome non è mai uscito dalle cronache locali. Si chiamava Antonio Cangiano, nel 1988 era vicesindaco e si rifiutò di far vincere un appalto a un'impresa legata al clan. Per questo gli tesero un agguato. Lo colpirono alla schiena, da dietro, in quattro, in piazza: non per ucciderlo ma solo per immobilizzarlo, paralizzarlo. Tonino Cangiano ha vissuto ventun'anni su una sedia a rotelle, ma non si è mai piegato. Non si è nemmeno perso d'animo quando tre anni fa coloro che riteneva responsabili di quel supplizio sono stati assolti per insufficienza di prove.


Se la politica, persino la peggiore, non vuole rassegnarsi ad essere mero simulacro, semplice stampella di un'altra gestione del potere, è ora che corra drasticamente ai ripari. Per mero istinto di sopravvivenza, ancora prima che per "questione morale". Non è impossibile. O testimonia l'immagine emblematica e reale di Tonino che negli anni aveva dovuto subire numerosi e dolorosi interventi terminati con l'amputazione delle gambe, un corpo dimezzato, ma il cui pensiero, la cui parola, la cui voglia di lottare continuava a prendersi ogni libertà  di movimento. Un uomo senza gambe che cammina dritto e libero, questo è oggi il contrario di ciò che rappresentano il Sud e la Campania. àˆ ciò da cui si dovrebbe finalmente ricominciare.


© 2009 Roberto Saviano. Published by arrangement with Roberto Santachiara Literary Agency
© Riproduzione riservata(24 ottobre 2009)
« Ultima modifica: 10 Novembre, 2009, 01:52:16 am da Nyquist80 »

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #30 il: 10 Novembre, 2009, 15:03:38 pm »
un pezzo di vero giornalismo di indagine, sulla prosituzione, con particolare riferimento alla realtà  romana che comunque coinvolge una casistica amplissima:

Il mercato del sesso
di Roberto Saviano
Escort, trans, prostitute. Marciapiedi, Web e case private. Tra leggende e sfruttamento, viaggio nel mondo della nuova prostituzione senza limiti

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-mercato-del-sesso/2113892&ref=hpsp

sono 6 pagine, vale la pena leggerle tutte

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #31 il: 11 Novembre, 2009, 02:02:16 am »

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #32 il: 11 Novembre, 2009, 22:35:33 pm »
"Speciale Che tempo che fa"
Che tempo che fa torna in prima serata, mercoledì 11 novembre 2009, dalle ore 21.10 su Rai Tre, con il primo Speciale di questa settima edizione del programma: Dalla bellezza all'inferno di e con Roberto Saviano.

Due ore con il trentenne scrittore napoletano, autore del best-seller Gomorra, tradotto in 50 paesi, caso letterario in tutto il mondo con tre milioni e mezzo di copie diffuse dall'Australia all'Islanda, dalla Cina all'Arabia Saudita, ha ricevuto decine di premi in Italia e all'estero e da Gomorra è stato tratto uno spettacolo teatrale, insignito con gli Olimpici del Teatro 2008 ed un film per la regia di Matteo Garrone, candidato per l'Italia agli Oscar, candidato ai Golden Globes, Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e miglior film all' European Film Awards 2008 oltre che Hessische Filmpreis alla Fiera del Libro di Francoforte come miglior adattamento cinematografico di un'opera letteraria.

Dello Speciale Dalla bellezza all'inferno, dice Roberto Saviano: Il titolo della serata vuole dire una cosa semplice, vuole ricordare che da un lato esistono la libertà  e la bellezza necessarie per chi scrive e per chi vive, dall'altro esiste il loro contrario, la loro negazione: l'inferno che sembra continuamente prevalere. E' possibile che ancora oggi, l'Uomo, nella sua accezione più ampia, debba passare necessariamente attraverso l'inferno per raggiungere la bellezza?

Al centro dello Speciale, ancora una volta, la forza della parola non nascosta né perduta, la parola scritta o detta che dà  la possibilità  di esistere e che vive attraverso le storie: Ken Saro-Wiva, autore nigeriano, impiccato a Lagos per la sua tenace opposizione alle compagnie petrolifere che spogliano di risorse e ricchezze la sua terra, lasciando solo povertà  ed inquinamento; Anna Politkovskaja, uccisa perché non c'era altro modo per fermare la sua implacabile testimonianza sulla crudele guerra in Cecenia; Varlam T.Salamov che dai gulag siberiani è riuscito a fare arrivare i suoi scritti non svendendo l'anima né la dignità ; Miriam Makeba, Mama Africa, la voce che ha cantato la libertà  di un continente, morta a Castel Volturno dopo un concerto per ricordare sei fratelli africani uccisi dalla camorra.

Tutto questo è Dalla bellezza all'inferno: ma - come scriveva Albert Camus - l'inferno ha un tempo solo, la vita un giorno ricomincia.

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03 novembre 2009

http://cinema-tv.corriere.it/articoli/speciale-che-tempo-che-fa/t_0922337203_6854677431.shtml

 :sbav: :sbav: :sbav:


approfittodella pubblicità .

saviano è bello come è bella la verità . ed è una verità  tragica e commovente con zero retorica, solo fatti e ragionamenti.


dannatamente notevole, è un patrimonio ed una risorsa inestimabili per questo paese
« Ultima modifica: 11 Novembre, 2009, 22:37:30 pm da Nyquist80 »

Offline bart

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #33 il: 11 Novembre, 2009, 23:37:26 pm »
 :alla:

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #34 il: 11 Novembre, 2009, 23:38:49 pm »
ribadisco: il più grande intellettuale italiano. è l'unico ad aver capito i mezzi che si devono attuare per esserlo in quest'epoca, fino in fondo; ed è supportato da qualità  e motivazioni eccezionali.

Offline kurz

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #35 il: 12 Novembre, 2009, 01:26:18 am »
Non mi sono trovato nel discorso sull'Iran per il resto mi è piaciuto
gesucrì

Offline cavallopazzo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #36 il: 12 Novembre, 2009, 11:01:03 am »
bello ieri mi è piaciuto...tranne che sulla questione iran....

bender89

Re:Roberto Saviano
« Risposta #37 il: 12 Novembre, 2009, 11:06:47 am »
Io mi sono perso la prima parte sull'Iran. Perchè, cosa, non vi è piaciuto a riguardo?

falceEmarcello

Re:Roberto Saviano
« Risposta #38 il: 12 Novembre, 2009, 11:31:22 am »
Roberto Saviano-Speciale che tempo che fa 11/11/2005-2/5

Offline kurz

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #39 il: 12 Novembre, 2009, 11:40:48 am »
Io mi sono perso la prima parte sull'Iran. Perchè, cosa, non vi è piaciuto a riguardo?


Ha fatto vedere il video di Neda , che io come altre persone ritengono un falso.

Troppa parole per i ribelli che ci sono in Iran per me, non che sia filo ahmainejad che comunque riversa il suo paese in una ignoranza totale, ma dietro gran parte dei ribelli non è che ci sia questa gran voglia di democrazia eh..
gesucrì