Ultras Italia, colpa di qualche birra in piùDi redazione
Percorrono centinaia di chilometri per dire “No all’Italia multi-etnicaâ€.
Sono gli esponenti di “Ultras Italiaâ€, un gruppo neo-fascita nato a Trieste meno di dieci anni fa e subito distintosi per i cori razzisti con cui sempre più spesso accompagnano le partite degli azzurri.
Mercoledì a Klagenfurt, in occasione di Italia-Romania, erano solo poche centinaia. Altrettanti arrivarono a Sofia, nel 2008, per l’incontro tra gli allora Campioni del mondo e la Bulgaria. E in massa hanno seguito la nazionale nelle grandi occasioni, dagli Europei di Belgio e Olanda del 2000 a quelli in Portogallo del 2004, fino ai Mondiali in Germania del 2006.
Il copione è sempre lo stesso: saluto romano durante l’inno di Mameli, canzoncine del ventennio e inni al Duce. E poi gli immancabili cori destinati ai calciatori “non italiani†che osano indossare la maglia azzurra: Balotelli in primis, ma anche il neo-arrivato Ledesma.
A fare da contorno alle trasferte ci sono la bandiere italiane con la scritta della città di provenienza, sul modello dei supporter della nazionale inglese. Ed è proprio dai vessilli esposti che si può ricostruire la geografia del gruppo: domina il nordest, con Verona, Trieste, Treviso e Padova, ma non mancano i camerati provenienti da Ascoli Piceno, Pescara e Reggio Calabria, o da centri minori, come Angri, Casarano, Lucca, Varese e Cava dei Tirreni.
Sono loro stessi a raccontare lo spirito con cui sono nati. “Spinti da una forte connotazione nazionalistica – si legge su un sito della sfera ultras – vogliamo creare in Italia qualcosa simile a ciò che si muove attorno alle nazionali di Olanda, Germania, Inghilterra, Scozia, Irlanda, Svezia, Danimarcaâ€.
Dopo Bulgaria-Italia, e a seguito delle critiche internazionali piovute su Roma, il capo della polizia Antonio Manganelli si impegnò ad assumere “immediate contromisureâ€. Nella stessa occasione il presidente della Figc Giancarlo Abete promise che la federazione non avrebbe più chiesto biglietti per i propri tifosi in occasione delle trasferte della nazionale.
In attesa di provvedimenti, gli Ultras Italia continuano a mettere in scena, indisturbati, il proprio spettacolo. E per rispondere alle accuse si affidano a un legale, secondo cui tutto quello che si è visto a Klagenfurt “è stato solo il frutto di qualche birra in piùâ€.
http://mondocalcio.wordpress.com/2010/11/19/099/