Io quoto Fiorenzo.
Per me i programmi scolastici sarebbero da ridisegnare completamente.
Non ha senso studiare i Micenei ed ignorare la prima repubblica, non ha senso abboffarsi le palle col Discobolo di Mirone e non conoscere l'arte contemporanea (a sua volta non si dovrebbero studiare solo pittura e scultura ma anche musica e cinema che sono le forme d'arte alle quali i ragazzi sono più esposti, andrebbero educati).
Oggi la scuola partorisce diciottenni per i quali il mondo tra il 1945 e l'anno della loro nascita non è esistito. E' assurdo che non si abbia la percezione del passato prossimo e del presente del mondo in cui si vive.
La parte dei programmi riferita alle epoche più remote andrebbe compressa, l'importanza di discipline senza agganci immediati con la contemporaneità andrebbe ridimensionata.
Quasi quasi mi candido a Marano 
Peppe non c'è tempo per fare tutto questo.
Piuttosto io sarei per una scansione ben precisa dei licei.
Ad esempio, che senso ha chiamare "scientifico" un liceo nel quale fai 7 ore letterali (4 di latino e 3 di italiano) e solo 3 ore di biologia (nelle quali dovresti anche fare chimica)? C'è il liceo classico per quello.
Dovrebbero scandire meglio. Per esempio un liceo artistico per scultura, pittura, musica, cinema etc... che ti da un diploma ed una preparazione con cui puoi diventare molte cose, dal regista al pittore. Un liceo classico, un liceo scientifico (con 6-7 ore di biologia o di più), un liceo informatico (dove studiare la tecnologia, i computer e cose così) etc...
Nell'istruzione italiana ci sono licei con valore concreto zero (tipo ragionieria, non si fa mai un cazzo lì) e licei dalle idee poco chiare (tipo lo scientifico con più di ore di filosofia che di fisica).