TOMBOLO(Padova). Deve ancora passare a miglior vita, ma s’è già preparato la lapide e l’ha sistemata sul loculo. Prendendosela con la moglie, defunta da due anni e mezzo ed accusandola di avergli fatto passare una «vita sessuale sofferta». Al cimitero di Tombolo, sabato pomeriggio, è scoppiato il finimondo.
Rino Caterino Bertollo, un 83enne che vive in via Rondiello, è entrato al cimitero, a bordo della sua auto, ed ha parcheggiato giusto davanti ai loculi dove riposano le spoglie dei suoi genitori. Sotto mamma e papà c’era la zia Graziosa, poi trasferita altrove nel camposanto; lui ha scelto quel loculo per darsi una sepoltura preventiva. Dall’auto ha scaricato la lapide, piuttosto pesante per l’anziano, che si muove con l’ausilio di un bastone.
Fortunatamente ha trovato il manutentore, che stava sistemando i lumini delle tombe: «Non ho fatto caso, ero impegnato nel mio lavoro, e l’ho aiutato». Sulla lapide c’è la fotografia dell’anziano, in posa ieratica. E sotto la scritta: «N. 9-12-1926», la sua data di nascita. A fianco una scritta su un foglio, a mano, dove ci dovrebbe essere la data di morte: «M. Attendo. O decido. Rino B.». Come dire: mi affido al destino, oppure vedrò di darci da solo una mano.
Sotto, la frase che ha scatenato in prima battuta ilarità , e subito dopo una diffusa indignazione: «Vita sess. sofferta. Non perdono Flavia. Ceneri sue no qui. Rino 2010». Il tutto marcato con i caratteri propri delle lapidi. «Sabato sera – racconta un compaesano – c’erano centinaia di persone. E’ un’offesa alla povera moglie Flavia, una donna meravigliosa, che gestiva una bottega di taglia e cuci in paese. Una donna buona, brava e molto bella, semmai la vita sessuale sofferta ce l’ha avuta lei».
Il protagonista della vicenda viene descritto come un «uomo di testa, gran conoscitore di tecnologia, ma profondamente bizzarro». Vive con il figlio, la nuora e due nipoti. «Qualcuno dice di aver visto la nuora sistemare dei fiori sulla lapide del suocero». Rapporto rancoroso con la moglie? «Rino è un anticlericale convinto, ateo. Al funerale non è entrato in chiesa, è rimasto fuori, vicino al carro funebre, e piangeva come un bambino».
Flavia, spentasi l’11 aprile 2008 a 82 anni, è stata poi fatta cremare. «Ma come è possibile prestarsi a scrivere simili cose su una lapide?», si chiedono i tombolani, al cimitero. «Pare Rino abbia insistito per un anno ed alla fine l’ha spuntata». (ansa)

poteva finire con WLF
