intervista allo zio del ragazzo
Paolo, che di Alessio è lo zio, non ha dubbi: “Voi donne a volte ve le andate a cercare perché sapete che la legge vi difende. Se lui fosse stato un tipo aggressivo l'avrebbe menata subito. Se vedi un cane che abbaia scappi: invece lei si è permessa di aggredirlo e insultarlo perché ha visto che era debole. Alessio è un ragazzo normale, ha la fidanzata. Ha un gatto e lo tratta come un figlio. Io le persone le valuto anche da come amano gli animaliâ€. Nessuno gliela nomina, ma la tira fuori lui quella parola, razzismo: “Mi ha detto: 'A' zì, io manco me n'ero accorto che era rumena'. Noi non siamo razzisti, ma lui cosa deve pensare di queste persone d'ora in poi? Adesso sono arrivate pure le minacce da parte di altri rumeniâ€. Nella guerra tra maschi, non ci sono alibi per quella donna: o è una che se l’è andata a cercare, o è una che adesso bisogna vendicare. “Ho discusso anche con il carabiniere che mi diceva: 'Quella è una brava donna, fa l'infermiera'. Che ne so io? Poteva anche essere una prostituta. A noi non ce le ha date nessuno le attenuanti, di noi hanno solo detto che Alessio era un pregiudicatoâ€. Lo zio insiste: “Se vedete l'altra parte del video capite che è lei che lo ha aggreditoâ€. Ma un'altra parte del video non c'è: “Sarebbe utile per ricostruire la dinamica – spiega il capitano dei Carabinieri, Domenico Albanese – Ma le uniche immagini che abbiamo sono quelle che avete visto. E comunque nulla avrebbero tolto all'atteggiamento del ragazzoâ€. A casa non ne sono convinti: “Se ti sputo in faccia che fai? – dice ancora lo zio – Cristo ha porto l'altra guancia e l'hanno messo in croceâ€.