Autore Topic: Dossier Marcegaglia, perquisito "Il Giornale" Indagati Sallusti e Porro  (Letto 508 volte)  Share 

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Offline rafel

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Carabinieri nella sede del quotidiano su richiesta della Procura di Napoli. L'accusa è che si cercasse di raccogliere un dossier sul presidente di Confindustria, "colpevole" di critiche al governo. Il direttore querela il procuratore Lepore e accusa: "Contro di noi violenza riservata nemmeno ai criminali". Porro: "Minacce al telefono solo frasi scherzose". Feltri: "Marcegaglia? Non me ne frega niente. Anzi, ha rotto i..."
MILANO - Il direttore del quotidiano Il Giornale  Alessandro Sallusti e il vicedirettore Nicola Porro sono indagati nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Napoli su presunte minacce al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. L'ipotesi formulata dai pm è di concorso in violenza privata. La sede del quotidiano e le abitazioni dei giornalisti sono state perquisite dai carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico che indagava su un traffico di rifiuti, alla ricerca di documenti a sostegno dell'accusa: la presunta raccolta di un dossier riguardante il presidente di Confindustria, dopo che l'imprenditrice aveva formulato critiche nei confronti del governo 1.

La perquisizione è scattata a seguito di intercettazioni 2 disposte per un'altra inchiesta della Procura di Napoli. Che Sallusti e Porro attaccano in conferenza stampa. Per il vicedirettore de Il Giornale le presunte minacce "erano solo frasi scherzose". E Sallusti critica la violenza della perquisizione subita, riservata "neanche ai criminali".

L'inchiesta. I pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock intendono approfondire alcune conversazioni tra i due giornalisti indagati e l'addetto ai rapporti con i media del leader degli industriali relative a insistenze affinché la Marcegaglia "correggesse" alcune dichiarazioni forti contro l'azione del governo, minacciando la pubblicazione di notizie che l'avrebbero danneggiata. Di qui l'indagine, scaturita da intercettazioni da cui, secondo i pm, sarebbe emersa la presunta intenzione del Giornale di mettere in piedi una campagna di stampa contro la Marcegaglia.

I decreti di perquisizione sono stati emessi dai due pm e vistati dal procuratore Giandomenico Lepore. Lo stesso Lepore conferma che le perquisizioni si inquadrano come sviluppi di un'indagine napoletana "su altri fatti" dalla quale sono emersi elementi tali da rendere necessari "approfondimenti in via d'urgenza". Nella redazione del quotidiano sono giunti anche il direttore editoriale Vittorio Feltri - che si è fatto fotografare posando come se avesse le manette ai polsi - e i componenti del Comitato di redazione. Presente anche un perito nominato dall'autorità  giudiziaria.

Sallusti querela Lepore. In una nota il direttore del Giornale ha fatto sapere di aver dato mandato di querelare il procuratore di Napoli per diffamazione con grave danno alla propria reputazione e immagine. "Non ho mai fatto - dice Sallusti - o ricevuto alcuna telefonata, messaggio o e-mail sull'argomento in questione, non ho mai parlato in vita mia con il presidente Marcegaglia, con il suo assistente Rinaldo Arpisella, del quale ho appreso solo oggi l'esistenza, né con persone riconducibili allo staff del presidente di Confindustria".

Sallusti: "Woodcock si è mosso dopo mio articolo". "In un capo d'accusa mi viene contestato l'articolo del 16 settembre nel quale ho scritto che i pm spiano le nostre telefonate - spiega il direttore de Il Giornale in conferenza stampa nel pomeriggio -. Io ho delle fonti e ho scritto che al Giornale sapevamo di essere sotto inchiesta. Questo ha fatto muovere Woodcock, che ha mosso più di venti carabinieri spendendo così soldi dei contribuenti".

Sallusti: "Non hanno trovato nulla". "Una violenza che non si riserva neanche ai criminali comuni - attacca ancora Sallusti parlando delle perquisizioni -. C'era il mandato anche per le perquisizioni personali. Come se eventuali dossier li tenessimo nelle mutande". "Hanno perquisito con molta accuratezza gli uffici miei e di Porro - prosegue Sallusti -. Non hanno trovato nulla, ma hanno letto tutta la mia corrispondenza privata e l'attività  del giornale. Sono stati copiati tutti i dati dove ci sono informazioni sensibili sulla mia vita personale".

Porro: "Solo frasi scherzose". Solo "frasi scherzose" quelle pronunciate nella telefonata intercorsa 3 tra il vicedirettore del Giornale, Nicola Porro, e Rinaldo Arpisella, responsabile dei rapporti con la stampa di Emma Marcegaglia. Lo sostiene lo stesso Porro in conferenza stampa. "Vorrei che sui siti venisse pubblicato l'audio -  aggiunge il vicedirettore de Il Giornale -. Ci prendevamo in giro vicendevolmente". ''Tutte le frasi che avete letto sono vere - spiega Porro -. Perché con Rinaldo Arpisella avevo un rapporto normale, dialettico e amichevole. Come tutti quelli che si occupano di economia, negli ultimi 10 anni l'ho sentito più volte al mese. Con lui ho dimestichezza nel parlare, nel fare battute, ma non nel minacciare''.

Feltri: "Confalonieri mi chiamò...". In conferenza stampa interviene anche il direttore editoriale de Il
Giornale, Vittorio Feltri. Confermando un interessamento, il 16 settembre mattina, da parte di Fedele Confalonieri. Ai pm Emma Marcegaglia ha raccontato di aver chiamato personalmente il presidente di Mediaset perché intervenisse presso Il Giornale. Feltri oggi spiega che Confalonieri voleva sapere se corrispondeva al vero la preoccupazione del presidente di Confindustria su un'inchiesta nei suoi confronti da parte del quotidiano per una '''campagna a tappeto". "Io - ha spiegato Feltri - non ne sapevo nulla. Sallusti mi aveva riferito dello scherzo fatto da Porro ad Arpisella. Ho pensato 'ma che pirla Porro che si diverte a fare queste cose'. A Confalonieri ho detto che il Giornale non voleva fare nulla contro la Marcegaglia. Lui non ha esercitato pressioni, la sua telefonata era volta solo ad avere informazioni".

Feltri: "Marcegaglia ha rotto i...". "La Marcegaglia - conclude Feltri con tono scherzoso - parla ogni due minuti alla televisione e ci ha fatto venire il latte alle ginocchia. Anzi, se permettete, ci ha anche rotto i coglioni. Quando ero direttore non me ne fregava niente di intervistarla. E penso di interpretare il pensiero di Sallusti e cioè che anche a lui non interessa una sua intervista".

I pm: "Diritto di critica, non di coartare". Nelle motivazioni del decreto di perquisizione, i magistrati della Procura napoletana riprendono le riflessioni fatte dalla Marcegaglia nella sua testimonianza. Per dire che il diritto di critica da parte della stampa è fuori discussione, ma il giornalista non può utilizzare i propri scritti "per coartare la volontà  altrui". Perché in questo caso si configura il reato di violenza privata.

Il Cdr del Giornale: "Vale principio d'innocenza". "Questa operazione arriva in un clima di veleno e fango che sono stati sparsi sul nostro giornale per alcune inchieste scomode documentate dalla prima all'ultima pagina" dice Felice Manti, componente del Cdr del Giornale che "si batterà  perché la verità  venga fuori. Per i colleghi vale il principio di innocenza e solo la magistratura potrà  chiarire se c'è stato un dossier o meno".

Siddi (Fnsi): "Che non sia controllo preventivo". "Grave inquietudine per quanto sta accadendo - dice il segretario nazionale della Federazione nazionale della Stampa, Franco Siddi - Pur nel rispetto del lavoro dei magistrati, non vorremmo che gli interventi in atto assumessero i caratteri del controllo preventivo sulla stampa".

Perina: "Ora Pdl rifletta". "Anziché scagliarsi pregiudizialmente contro la magistratura, sarebbe bene se qualcuno nel Pdl riflettesse - dichiara il direttore del Secolo d'Italia e parlamentare di Fli -. Quel che oggi è ipotizzato contro la Marcegaglia il Giornale lo ha già  fatto nei confronti di Boffo e di Fini".

Epifani: Abnorme". "Apprendo questa cosa con grande stupore: mi sembra una cosa abnorme" dichiara il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. "Mi auguro che l'inchiesta faccia chiarezza".

Ironia Cicchitto: "Procura contribuisce a libertà  di stampa". "La Procura di Napoli sta dando il suo contributo alla libertà  di stampa perquisendo Il Giornale e alcuni giornalisti" dice il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. "Siamo molto curiosi di vedere le reazioni di coloro che sono mobilitati per il disegno di legge sulle intercettazioni. Siamo ancor più curiosi di capire le ragioni e le conseguenze di una iniziativa che ha aspetti devastanti".

Gasparri: "Si faccia sentire chi difende libertà  di stampa". ''Leggo esterrefatto le notizie che
riguardano la perquisizione nella sede del Giornale - dichiara il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri - Mi auguro che chi dice di difendere la libertà  dell'informazione faccia sentire forte la sua voce''.

Giulietti: "Fabbrica dei veleni è altrove". "Non ci sono mai piaciute le perquisizioni nelle sedi dei giornali e per questo non ci è piaciuta neppure quella ordinata nella sede del Giornale", afferma in una nota Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21. "Se davvero si vogliono mettere le mani sulla fabbrica dei veleni le perquizioni andrebbero disposte altrove, anche a costo di disturbare logge e servizi deviati".





Belle fresca fresca

L'itaglia di sempre

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL

Offline rafel

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Re:Dossier Marcegaglia, perquisito "Il Giornale" Indagati Sallusti e Porro
« Risposta #1 il: 07 Ottobre, 2010, 19:30:52 pm »
 :peppe:

gia se ne parlava in un'altro post

ma perche quando ncaso il bottone mostra i topic non letti dall'aultima visita non mi escono i nuovi?? :peppe:

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL